Io e Renna
Nonostante il meteo non ottimale, io e Renna ci proviamo e andiamo a fare un giro a Rocca Barale (m 800), dove l'amico non è mai stato.
Quando parcheggio a Cantalupa, già è chiaro che la neve se n'è andata.
Non piove, il cielo è coperto da un velo di nebbia alta. La temperatura è accettabile.
Ci avviciniamo alla parete, mentre scegliamo la via da salire: Bagheera (5c 6L 150 m), per cominciare, poi vedremo se avremo tempo di fare altro.
Anche qui i recenti incendi hanno fatto scempio del sottobosco, purtroppo.
Alle 10,10 ci leghiamo e risaliamo la corda fissa che conduce all'attacco delle vie alte, verso sinistra, dove la scritta segna l'inizio della placca iniziale:
Renna propone di aprire le danze, il primo tiro (5b) propone una placca inizialmente articolata, poi alcuni passi più aleatori, caratterizzati da una chiodatura a spit piuttosto ariosa:
Nonostante il rifiuto atavico di impegnarsi a fondo nei tiri in aderenza pura, riesce infine a raggiungere la catena di sosta:
Lo raggiungo e già studio la seconda lunghezza (5c), sopra le nostre teste:
Salgo ancora in aderenza pura, superando un tettino e traversando in leggero diagonale a sinistra, per uscire poi lungo placche via via più facili, fino alla comoda sosta in cengia:
Renna mi raggiunge, bestemmiando animatamente:
Proseguiamo alternati, Renna sale il terzo tiro (5b), prima facilmente in placca, poi attaccando direttamente il muro verticale, per poi piegare a sinistra e sostare comodamente in una nicchia al di sotto di un pronunciato strapiombo:
Alla nostra destra, quando raggiungo l'amico in sosta, il passo prima verticale e poi strapiombante che caratterizza l'inizio del quarto tiro (5b), agevolato dalla presenza di un provvidenziale albero rinsecchito:
Salgo il tiro, come avevo già fatto anni fa:
Diciamo che l'albero è a dir poco provvidenziale:
Dopo lo strapiombo, salgo una bella sequenza verticale, per poi piegare leggermente a sinistra e, lungo una rampa, raggiungo la sosta a nido d'aquila, da cui assicuro l'amico:
Renna prosegue, il quinto tiro (5b) secondo me è splendido, un diedro, poi un muro lavorato:
quindi l'uscita su bella placca in diagonale a destra:
Sopra di noi incombono le lisce placche della sesta ed ultima lunghezza (5c), che condurranno al grande tetto che chiude l'uscita:
Poco dopo eccomi "en plein gaz":
Scendo inabissandomi nella nebbia e nel vuoto:
Scendiamo in 3 calate:
Alla base, rifacciamo su la nostra roba e nonostante sia ancora primo pomeriggio siamo già sulla via di casa: per oggi va bene così, scopriremo anzi di essere tra i pochissimi che oggi sono riusciti a scalare.
Quando parcheggio a Cantalupa, già è chiaro che la neve se n'è andata.
Non piove, il cielo è coperto da un velo di nebbia alta. La temperatura è accettabile.
Ci avviciniamo alla parete, mentre scegliamo la via da salire: Bagheera (5c 6L 150 m), per cominciare, poi vedremo se avremo tempo di fare altro.
Anche qui i recenti incendi hanno fatto scempio del sottobosco, purtroppo.
Alle 10,10 ci leghiamo e risaliamo la corda fissa che conduce all'attacco delle vie alte, verso sinistra, dove la scritta segna l'inizio della placca iniziale:
Renna propone di aprire le danze, il primo tiro (5b) propone una placca inizialmente articolata, poi alcuni passi più aleatori, caratterizzati da una chiodatura a spit piuttosto ariosa:
Nonostante il rifiuto atavico di impegnarsi a fondo nei tiri in aderenza pura, riesce infine a raggiungere la catena di sosta:
Lo raggiungo e già studio la seconda lunghezza (5c), sopra le nostre teste:
Salgo ancora in aderenza pura, superando un tettino e traversando in leggero diagonale a sinistra, per uscire poi lungo placche via via più facili, fino alla comoda sosta in cengia:
Renna mi raggiunge, bestemmiando animatamente:
Proseguiamo alternati, Renna sale il terzo tiro (5b), prima facilmente in placca, poi attaccando direttamente il muro verticale, per poi piegare a sinistra e sostare comodamente in una nicchia al di sotto di un pronunciato strapiombo:
Alla nostra destra, quando raggiungo l'amico in sosta, il passo prima verticale e poi strapiombante che caratterizza l'inizio del quarto tiro (5b), agevolato dalla presenza di un provvidenziale albero rinsecchito:
Salgo il tiro, come avevo già fatto anni fa:
Diciamo che l'albero è a dir poco provvidenziale:
Dopo lo strapiombo, salgo una bella sequenza verticale, per poi piegare leggermente a sinistra e, lungo una rampa, raggiungo la sosta a nido d'aquila, da cui assicuro l'amico:
Renna prosegue, il quinto tiro (5b) secondo me è splendido, un diedro, poi un muro lavorato:
quindi l'uscita su bella placca in diagonale a destra:
Sopra di noi incombono le lisce placche della sesta ed ultima lunghezza (5c), che condurranno al grande tetto che chiude l'uscita:
Poco dopo eccomi "en plein gaz":
La chiodatura si mantiene piuttosto ariosa, ma poco dopo supero sulla destra il tetto ed esco in cima alla parete.
Selfie dopo aver sgranocchiato qualcosa, mostrando il dito infortunato di Renna:
Iniziamo le calate in doppia, parto io, mentre la nebbia è salita fino ad avvolgerci completamente:Scendo inabissandomi nella nebbia e nel vuoto:
Scendiamo in 3 calate:
Alla base, rifacciamo su la nostra roba e nonostante sia ancora primo pomeriggio siamo già sulla via di casa: per oggi va bene così, scopriremo anzi di essere tra i pochissimi che oggi sono riusciti a scalare.
Nessun commento:
Posta un commento