Io e il Pol
Un'altra splendida giornata in montagna, per riprendermi dal ponte del 2 giugno che ho dovuto trascorrere... al mare!
Partenza presto, il posto è lontano: l'obiettivo è la via A Cloche-Pied (6a+ TD 9L 300 m) al Chapeau de Gendarme (m 2.682), poco oltre Barcelonnette, in Ubaye.
Oggi guida il Pol, giunti a Uvernet-Fours mettiamo le RedBull al fresco, ci prepariamo e saliamo; come da relazione, in circa un'ora ci portiamo sotto la parete, dove possiamo già distinguere la nostra via:
Percorriamo la cengia mediana e troviamo subito l'attacco della via:
L'estate non è ancora iniziata ufficialmente, ma già da tempo fa un caldo a dir poco anomalo...
Nonostante ciò, quando arriviamo all'attacco della via fa un freddo incredibile, con tanto di brina sull'erba...
Aspettiamo un po', sgranocchiando qualcosa, poi passano oltre venti minuti e capiamo che il sole impiegherà ancora un po' a riscaldare il primo tiro, così decidiamo di attaccare. Sono quasi le 10,00.
Il primo tiro (6a+) è decisamente impegnativo, fisico, aspro, con l'aggravante appunto di essere il primo tiro, da salire comunque "a freddo"...
Il Pol combatte, ma si disimpegna bene e sale pulito:
In buona parte sulla faccia sinistra del grande diedro-camino, a tratti strapiombante, con l'aiuto spesso di un appoggio a destra, richiede anche decisione in alcuni tratti tra spit e spit; quando salgo io, la mia libera va subito a farsi benedire, per oggi...
Procediamo a comando alternato e attacco il muro verticale che apre il secondo tiro (5c)):
Giunto sotto il grande tetto, devio a sinistra, lungo una rampa:
Salgo poi prima in verticale, poi in diagonale a destra una serie di muri verticali e placche lavorate fantastiche, molto delicate, fino alla sosta esposta, dove mi raggiunge il socio, già in maglietta:
Il Pol sale quindi lo spettacolare diedro orange sulla destra, sempre in diagonale, prima in placca, poi avvicinandosi al diedro e alla fessura che lo incide:
Infine il diedro si raddrizza molto, ma aumentano le prese ed eccomi impegnato a salire a mia volta:
Partenza presto, il posto è lontano: l'obiettivo è la via A Cloche-Pied (6a+ TD 9L 300 m) al Chapeau de Gendarme (m 2.682), poco oltre Barcelonnette, in Ubaye.
Oggi guida il Pol, giunti a Uvernet-Fours mettiamo le RedBull al fresco, ci prepariamo e saliamo; come da relazione, in circa un'ora ci portiamo sotto la parete, dove possiamo già distinguere la nostra via:
Percorriamo la cengia mediana e troviamo subito l'attacco della via:
L'estate non è ancora iniziata ufficialmente, ma già da tempo fa un caldo a dir poco anomalo...
Nonostante ciò, quando arriviamo all'attacco della via fa un freddo incredibile, con tanto di brina sull'erba...
Aspettiamo un po', sgranocchiando qualcosa, poi passano oltre venti minuti e capiamo che il sole impiegherà ancora un po' a riscaldare il primo tiro, così decidiamo di attaccare. Sono quasi le 10,00.
Il primo tiro (6a+) è decisamente impegnativo, fisico, aspro, con l'aggravante appunto di essere il primo tiro, da salire comunque "a freddo"...
Il Pol combatte, ma si disimpegna bene e sale pulito:
In buona parte sulla faccia sinistra del grande diedro-camino, a tratti strapiombante, con l'aiuto spesso di un appoggio a destra, richiede anche decisione in alcuni tratti tra spit e spit; quando salgo io, la mia libera va subito a farsi benedire, per oggi...
Procediamo a comando alternato e attacco il muro verticale che apre il secondo tiro (5c)):
Giunto sotto il grande tetto, devio a sinistra, lungo una rampa:
Salgo poi prima in verticale, poi in diagonale a destra una serie di muri verticali e placche lavorate fantastiche, molto delicate, fino alla sosta esposta, dove mi raggiunge il socio, già in maglietta:
Il Pol sale quindi lo spettacolare diedro orange sulla destra, sempre in diagonale, prima in placca, poi avvicinandosi al diedro e alla fessura che lo incide:
Infine il diedro si raddrizza molto, ma aumentano le prese ed eccomi impegnato a salire a mia volta:
Resta davanti il Pol nel quarto tiro (6a/b), una placca molto tecnica, splendida, con sosta in cengia:
Salgo quindi i risalti del quinto tiro (5c), che mi conducono a un diedro-camino antipatico, anche per la qualità della roccia:
Resto davanti nella successiva sesta lunghezza (5b/c), un diedro perfettamente verticale:
Il Pol mi raggiunge:
Poi prosegue, settimo tiro (4c), sempre lungo il diedro-rampa, fino alla comoda sosta su cengia sospesa, all'incrocio con la via Sonnez et Montez:
Da qui mancano due lunghezze alla vetta e la scelta è tra gli ultimi 2 tiri di Frères Chamois (6a+ e 6b) e gli ultimi 2 di Sonnez et Montez (6b e 5c/6a); scegliamo la seconda opzione, Pol in azione sotto il difficile bombé che segue il traverso iniziale:
Lo raggiungo lungo le incredibili cannelures finali:
Poi proseguo per l'ultima lunghezza (5c/6a), in placca e lungo qualche fessura verticale:
Pol segue, è quasi fatta:
Sono le 16,15 quando terminiamo la via, una magnifica via, come universalmente riconosciuto.
Scendiamo in doppia lungo Sonnez et Montez, senza problemi, poi l'immancabile energy drink e via verso l'Italia!
Salgo quindi i risalti del quinto tiro (5c), che mi conducono a un diedro-camino antipatico, anche per la qualità della roccia:
Resto davanti nella successiva sesta lunghezza (5b/c), un diedro perfettamente verticale:
Il Pol mi raggiunge:
Poi prosegue, settimo tiro (4c), sempre lungo il diedro-rampa, fino alla comoda sosta su cengia sospesa, all'incrocio con la via Sonnez et Montez:
Da qui mancano due lunghezze alla vetta e la scelta è tra gli ultimi 2 tiri di Frères Chamois (6a+ e 6b) e gli ultimi 2 di Sonnez et Montez (6b e 5c/6a); scegliamo la seconda opzione, Pol in azione sotto il difficile bombé che segue il traverso iniziale:
Lo raggiungo lungo le incredibili cannelures finali:
Poi proseguo per l'ultima lunghezza (5c/6a), in placca e lungo qualche fessura verticale:
Pol segue, è quasi fatta:
Sono le 16,15 quando terminiamo la via, una magnifica via, come universalmente riconosciuto.
Scendiamo in doppia lungo Sonnez et Montez, senza problemi, poi l'immancabile energy drink e via verso l'Italia!
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