sabato 7 settembre 2013

PUNTA INNOMINATA (m 2.770): Super Manuela + LA PIRAMIDE (m 2.540): Tris di Compleanno

Sabato 7 settembre 2013

Io e Paolino l'Alpino

Oggi previsioni tutt'altro che incoraggianti, ma come sempre scoviamo un angolino di Marittime in cui c'è speranza...
Ok, è deciso: Paolino mi propone il Bozano, io spingo per un vione sul Corno (se il meteo reggerà), ma l'Alpino vuole stare sul tranquillo e salire la nuova via Super Manuela (5b   D   7L   270 m) alla Punta Innominata (m 2.770), a sinistra del Corno Stella.
Va bene comunque, se l'alternativa è rimanere a bassa quota io ci sono per salire!
Partenza alle 5,20.
Il cielo è plumbeo e, salendo lungo la valle, sembra peggio del previsto: Paolino addirittura mette in forse la salita, ma io insisto. Preferisco salire in alto e rischiare un acquazzone sul sentiero, piuttosto che piegarci subito a ripiegare a fondovalle su qualche via a bassa quota...
Prima delle 7 parcheggio al Gias delle Mosche e ci mettiamo in cammino: saliamo a buon ritmo e meno di un'ora dopo siamo di fronte alla spettacolare lavagna del Corno Stella (m 3.050):
Sulla destra, l'Argentera (m 3.297), di cui studio da tempo lo Sperone Campia:
Dopo un'ora e mezza di salita, eccoci al Rifugio Bozano, di fronte alla parete sud-est del Corno:
Il rifugio, dove salutiamo Marco, il simpatico gestore, ed i muratori che stanno ultimando i lavori sul piazzale a forma di prua di nave:
La nostra attenzione va a due aspetti: le pareti, perfettamente asciutte, ed il cielo non è poi così minaccioso.
Non c'è praticamente nessuno in giro: fantastico!
La Punta Innominata (m 2.770):
Faccio un tentativo in extremis per dirottare la cordata sul Corno, ma devo desistere :-)
OK, avviciniamoci alla via Super Manuela, attraversando la pietraia.
Alla nostra destra, il profilo del magnifico Spigolo Inferiore del Corno Stella, salito lo scorso anno:

La via attacca in corrispondenza di un evidente diedro, che caratterizza quasi tutta la salita.
Il primo tiro (5b) tocca a Paolino: facili balze, poi un traversino a destra ed una breve paretina solcata da una fessura, fino alla comoda sosta:
Lo raggiungo e studio la bela placca articolata del secondo tiro (5a):

Terza lunghezza (4c): in placca, senza difficoltà:
Il tempo regge, in giro non c'è praticamente nessuno; siamo stati premiati, sembra...
Salgo la quarta lunghezza (4b), molto semplice:
Faccio sosta su un'ampia cengia, da cui Paolino parte per il quinto tiro (5a):

Il tiro è molto lungo, quasi 60 m:
Alla nostra destra, il Corno ci sorveglia:
La sesta lunghezza (5b) è la più divertente: mi sposto a sinistra lungo la sella, poi attacco direttamente la parete verticale, ma ben appigliata:
L'ambiente è magnifico, siamo contenti di essere saliti in quota e di goderci tutto questo in esclusiva:
Intanto il tempo migliora ulteriormente; Paolino mi raggiunge:
La settima ed ultima lunghezza (4b) non è più attrezzata: Paolino sale a sinistra, vicino al canale:
Io invece salgo diretto, incontrando anche una sosta a chiodi:
Poi su direttamente puntando alla vetta:
Poco dopo raggiungo l'affilata crestina sommitale:
Paolino sotto di me:
Un po' di slego non guasta mai.
A sinistra, molto sotto di noi, il Bivacco Varrone, punto di partenza per la salita del Canalone di Lourousa, ed il Vallone omonimo:
Punta Ghigo e tutta la cresta, fino allo Spigolo Inferiore del Corno in bella vista:
Allestisco una veloce sosta, per assicurarmi mentre faccio foto, essendo la vetta molto angusta ed esposta:
Autoscatto:
Paolino sta già scendendo, con molta cautela; lo seguo:
La cresta alle nostre spalle, l'ambiente è da favola:
Tornati alla sosta S6, ci caliamo in doppia lungo la via:
Non succedeva da un po' e puntualmente... l'ultima doppia rimane incastrata...
Risalgo gli ultimi due tiri, assicurato con un machard, mentre Marco dal rifugio assiste e ci chiede se vada tutto bene:
Tranquillo, pochi minuti ed ho fatto, risolvo il problemino e mi calo stavolta con due doppie, senza saltare la sosta intermedia.
Sono solo le 14 ed io ho ancora voglia di scalare: ormai è settembre, chissà se potremo ancora tornare qui o comunque in alta montagna, quest'anno?
Scendiamo lungo la pietraia, dopo aver sgranocchiato qualcosa, poi traversiamo a destra (faccia a valle), fino a portarci al settore La Piramide (m 2.540).
Da qui possiamo vedere il diedro lungo cui si sviluppa la via appena salita e, a destra, la parete del Corno:
Saliamo ancora una breve via di tre tiri, Tris di Compleanno (5c   D   3L   100 m), una via recente ben attrezzata a spit e con possibilità di calarci in caso di pioggia.
Paolino attacca il primo tiro (5c, gradazione un po' generosa), prima in placca pura, poi lungo un breve muro verticale:

Quindi uscendo a sinistra con un breve passo di forza.
Ci alterniamo, salgo in pochi istanti il secondo tiro, dato di 3c ma in realtà un buon 4c:
Alla nostra destra, spettacolo:
Terzo tiro (5c): salgo le prime placche, poi una serie di tettini intervallati da placche piuttosto delicate:

Quindi lungo la placca che risale l'intero pilastro, fino in punta, grazie anche ad una fessurina lunga una quindicina di metri:
Paolino segue:
Tiro molto divertente, che saliamo al tepore del sole:
Ancora la sud-est del Corno:
Cima:
Scendiamo con due calate in doppia, poi torniamo a valle, lanciando le ultime occhiate già malinconiche al nostro giardino di pietra:
Ancora sogni, indicando lo Sperone Campia all'Argentera, che temo non riuscirò a salire quest'ano:
Ma altre stagioni arriveranno... per oggi, si torna a casa.

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