venerdì 2 marzo 2012

CROIX de TOULOUSE (m 1.600): Eperon des Salettes


Sabato 2 marzo 2012

Io e Paolino l'Alpino

Le previsioni parlano di super-giornata, anche se io sono tormentato dall'infortunio muscolare di sabato scorso.
Propongo comunque un'arrampicata, magari non troppo atletica, in ambiente.
La scelta cade sull'adorato briançonnais, precisamente alla Croix de Toulouse (m 1.700), dove siamo stati esattamente un anno fa.
Sfidiamo il rischio di imbatterci nella protesta no-TAV lungo la Val Susa: fortunatamente va tutto bene, partiamo alle 6,45 ed alle 8,30 parcheggio a Briançon, dove però ci accoglie una temperatura di -1°C...
Possibile?
Il sole è limpido e infatti non saremo traditi nemmeno questa volta, al punto che sarò quasi tutto il giorno in maglietta.
Mangiamo un panino, poi seguiamo il breve avvicinamento (20 minuti), in direzione del forte e sotto la parete dove corre la via Eperon des Salettes (5c 10L 300 m):
La relazione della via:
Troviamo facimente l'attacco della via:
La splendida Briançon, le sue fortificazioni, le sue montagne e 360 giorni di sole all'anno:
Siamo pronti, parte Paolino lungo il primo tiro (4+), divertente, su buon calcare:
Ci alterniamo in testa, come sempre: il secondo tiro (4) mi vede salire una serie di risalti senza difficoltà, poi un traverso deciso verso destra, che mi fa addirittura scendere di una decina di metri e sostare sull struttura di destra... Un traverso che non ci piace...
Terza lunghezza (5-) sempre in diagonale verso destra, fin sotto uno strapiombo:
Strapiombo che purtroppo tocca a me...
E' il quarto tiro (5+), dove i miei pettorali stirati sono messi a dura prova: la roccia è ottima, così come la chiodatura per tutta la via:
Ravano un po', ma alla fine supero l'ostacolo e recupero Paolino; ecco, proprio il recupero delle corde oggi sarà la mia croce, per via del tiraggio e degli attriti che mettono a dura prova le mie membra infortunate:
Quinto tiro (4+), ancora in diagonale verso destra:
Lo splendido forte sotto di noi:
Sesta lunghezza: supero una breve placca, poi traverso a destra sotto uno strapiombo (5a) e salgo deciso in verticale lungo un muro articolato (4c):
Un altro trasferimento verso destra, che non apprezziamo, poi Paolino sale una bella placca ed un angusto diedro-camino (4+):
L'ottavo tiro tocca a me: un divertente sperone, poi una serie di passaggi interessanti lungo i pinnacoli di una cresta:
Avendo finito i rinvii ed a causa di una relazione poco chiara, mi fermo a metà di una bellissima placca di roccia bianca, dove recupero Paolino:
Paolino prosegue lungo la placca ed esce in cima allo sperone, dove termina la via:
Verso est, lo Chaberton (m 3.131), dove sono salito qualche settimana fa:
La discesa si rivela sorprendentemente rapida e nel giro di 20 minuti siamo alla base della parete, dove ci regaliamo un panino, volgendo lo sguardo alle pareti ed alle loro vie:

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