Sabato 12 novembre 2011
Io, Bruno e Paolino l'Alpino
Ho organizzato la mia scalata solitaria al Kilimanjaro (m 5.895), il Tetto d'Africa!!!
Significa che dovrò salire e scendere in 6 giorni oltre 4.000 m di dislivello e percorrere circa 96 km a piedi... Meglio prepararsi a dovere!
Significa che dovrò salire e scendere in 6 giorni oltre 4.000 m di dislivello e percorrere circa 96 km a piedi... Meglio prepararsi a dovere!
Comincio oggi, con una bella scensione su neve in quota, con partenza dal Rifugio Melezé (m 1.812); siamo in tre: io salirò con le racchette da neve, Bruno con racchette in salita e tavola in discesa e Paolino con gli sci.
Il meteo dice poco nuvoloso: in realtà, per strada becchiamo anche qualche goccia di pioggia, ma salendo in quota il cielo si apre... Quando arriviamo a Bellino, non c'è una nuvola!
Visto che Gulliver è ormai la cassa di risonanza di tutte le uscite in montagna, specie quelle su neve, dove contano molto le info su condizioni e tracce battute, qui c'è il mondo intero!
Parcheggiamo e ci prepariamo, trovando neve già dalla macchina.
Visto che Gulliver è ormai la cassa di risonanza di tutte le uscite in montagna, specie quelle su neve, dove contano molto le info su condizioni e tracce battute, qui c'è il mondo intero!
Parcheggiamo e ci prepariamo, trovando neve già dalla macchina.
La temperatura segna -2°C e sono nel 8,45 quando partiamo.
Saliamo lungo i tornanti del primo risalto, con destinazione Rocca La Marchisa (m 3.071), visto che sappiamo essere tracciata ed in buone condizioni. Purtroppo ci sono già stato... e non mi piace molto ripetermi... Ma tant'è: ho voglia di divertirmi respirando l'alta quota ed ho bisogno di allenarmi in vista della grande salita africana alla mia prima Seven Summits!
Il panorama è subito da fiaba e colpisce la vista l'inconfondibile sagoma calcarea della Rocca Senghi:
Ora abbiamo raggiunto l'inizio del lungo pianoro ed alla nostra sinistra ecco apparire il Monviso (m 3.841):
Ora abbiamo raggiunto l'inizio del lungo pianoro ed alla nostra sinistra ecco apparire il Monviso (m 3.841):
Saliamo bene, senza troppa fatica, anche grazie alla traccia autostradale che troviamo già fatta; Bruno davanti a me, preceduto da Paolino:
La parete nord della Marchisa ed i magnifici pendii immacolati:
Impossibile non fare foto a raffica...
Crema solare? Ma no, oggi niente, un po' di colorito farà bene.
La parete nord della Marchisa ed i magnifici pendii immacolati:
Impossibile non fare foto a raffica...
Crema solare? Ma no, oggi niente, un po' di colorito farà bene.
Paolino rimane un po' indietro, nel gioco del vesti-svesti; il Monviso dietro, veglia su di noi:
Arriviamo ad una biforcazione della traccia: decidiamo subito di abbandonare la Marchisa, dove siamo già stati tutti e tre, per puntare al ripido canale che porta verso la Cima Sebolet (m 3.023), per noi vergine:
Il pendio si fa subito bello ripido, fino a 40°, ma la traccia è ottima:
Sbuchiamo in cresta e volgiamo a destra per seguire il filo del crinale, fino alla vetta:
Magnifico, non una nuvola!
Alle 11,20 siamo in cima:
Alle mie spalle, Rocca La Marchisa (m 3.071):
Bruno deve rientrare presto, quindi scende subito: inforca la tavola e parte deciso:
Eccolo lungo al cresta:
Il monte Chersogno (m 3.026):
Dettaglio della Marchisa, con molta gente in salita lungo il pendio ovest:
Il Monviso domina, come sempre:
Gli Chambeyron, a nord-ovest:
La severa parete nord dell'Oronaye (m 3.100):
Verso le 13,00 scendiamo: Paolino pennella le sue curve:
mentre io ravano non poco, visto che gli sciatori hanno cancellato la traccia di salita...
Arriviamo ad una biforcazione della traccia: decidiamo subito di abbandonare la Marchisa, dove siamo già stati tutti e tre, per puntare al ripido canale che porta verso la Cima Sebolet (m 3.023), per noi vergine:
Il pendio si fa subito bello ripido, fino a 40°, ma la traccia è ottima:
Sbuchiamo in cresta e volgiamo a destra per seguire il filo del crinale, fino alla vetta:
Magnifico, non una nuvola!
Alle 11,20 siamo in cima:
Alle mie spalle, Rocca La Marchisa (m 3.071):
Bruno deve rientrare presto, quindi scende subito: inforca la tavola e parte deciso:
Eccolo lungo al cresta:
Il monte Chersogno (m 3.026):
Dettaglio della Marchisa, con molta gente in salita lungo il pendio ovest:
Il Monviso domina, come sempre:
Gli Chambeyron, a nord-ovest:
La severa parete nord dell'Oronaye (m 3.100):
Verso le 13,00 scendiamo: Paolino pennella le sue curve:
mentre io ravano non poco, visto che gli sciatori hanno cancellato la traccia di salita...
Ovviamente sono l'unico che sale e scende con le racchette...
Scesi al pianoro, ci volgiamo ad osservare la "nostra" vetta:
A destra, invece, il Pelvo d'Elva (m 3.064), montagna magnifica
Paolino in un mare di neve:
Alle mie spalle, l'ultima vista della grande parete nord di Rocca La Marchisa:
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