Sabato 5 febbraio 2011
Io e Paolino l'Alpino
Dopo il classico pacco di mio fratello, partiamo alle 7,15; tappa in panetteria, poi dirigo le ruote verso il Monginevro e Briançon, ormai nostra patria adottiva.
Andiamo oltre, fino a Serre-Chevalier e poi Monetier: l'idea è quella di sbirciare all'Eperon du Chemin du Roy (m 2.100).
In effetti le pareti sono pulite e la neve per accedervi non è niente di che: siamo attrezzati di tutto (racchette da neve, scarponi, ramponi) e la temperatura è di 8°C, ma il problema sono le raffiche di vento freddo che già danno fastidio al parcheggio...
In effetti le pareti sono pulite e la neve per accedervi non è niente di che: siamo attrezzati di tutto (racchette da neve, scarponi, ramponi) e la temperatura è di 8°C, ma il problema sono le raffiche di vento freddo che già danno fastidio al parcheggio...
Decidiamo di non andare a soffrire in una giornata dove in altri siti si starebbe benissimo: torniamo a Briançon e parcheggio nella parte alta, a Champ de Mars, da dove si vede bene il nostro obiettivo: faremo una combinazione di vie sulla Paroi des Salettes (m 1.700), la parete sud della Croux de Toulouse (m 1.900), la cima che domina la città; la combinazione sarà Pilier Gris + Splash (6a+ TD 8L 180 m):
Ci prepariamo e partiamo imbragati dalla piazza di Briançon, tra gli sguardi un po' interrogativi dei camperisti nei pressi...
Ci prepariamo e partiamo imbragati dalla piazza di Briançon, tra gli sguardi un po' interrogativi dei camperisti nei pressi...
Una mezzoretta più tardi siamo all'attacco della via:
In cielo non c'è una nuvola e la temperatura è sorprendentemente alta: sono in maglietta, come in estate e siamo a quasi 20° C!!!
In cielo non c'è una nuvola e la temperatura è sorprendentemente alta: sono in maglietta, come in estate e siamo a quasi 20° C!!!
Ci leghiamo e parto io: la prima lunghezza (4c) sale un muro verticale e poi lungo lo sperone; la chiodatura è ottima:
Faccio sosta ad una forcella, dopo essere ridisceso dal primo tratto del tiro successivo, per paura di finire la corda...
Paolino sale la seconda lunghezza (5a):Faccio sosta ad una forcella, dopo essere ridisceso dal primo tratto del tiro successivo, per paura di finire la corda...
La terza lunghezza è data 5c sulla relazione, ma non ci siamo...
Già la partenza è bella ostica, svasa e lisciata:
Esco a sinistra, traverso un passo e mi porto sotto un muro verticale solcato da una scaglia sulla destra, ma assolutamente liscio e privo di appigli!
Esco a sinistra, traverso un passo e mi porto sotto un muro verticale solcato da una scaglia sulla destra, ma assolutamente liscio e privo di appigli!
Insomma: per passare devo fare dell'artificiale spinto (A1) e mi faccio delle overdosi di adrenalina!
Anche Paolino che sale dopo di me conferma che il tratto è durissimo... boh?
La sosta è comoda, attrezzata per calata (dove non si sa...).
Ok, ormai abbiamo capito che oggi tocca veramente impegnarsi... Lo ammetto, avevamo un po' sottovalutato la via, anche a causa della mia nuova guida sul Briançonnais, appena acquistata e strapagata (34 €), ma veramente farlocca riguardo a questa via (data di quarto grado!)...
Ok, ormai abbiamo capito che oggi tocca veramente impegnarsi... Lo ammetto, avevamo un po' sottovalutato la via, anche a causa della mia nuova guida sul Briançonnais, appena acquistata e strapagata (34 €), ma veramente farlocca riguardo a questa via (data di quarto grado!)...
Ancora bello brasato dal tiro precedente, assicuro Paolino per la quarta lunghezza, facile (4a), che ci conduce alla base del vero e proprio Pilier Gris:
Eccoci alla forcella, dove trovo Paolino un po' preoccupato: intanto ci sono addirittura 3 linee che salgono il pilastro; in più, la fiducia nella nostra relazione di salita è ormai scemata; anche i gradi sono abbastanza casuali...
La parete di fronte a noi: a sinistra, una fila di spit e difficoltà piuttosto serie, almeno 6a: dovrebbe essere la via Splash.
Poco più a destra, un'altra con qualche spit conduce alla medesima sosta.
Intanto, mi riposo e mangio un panino, essendo le 13,30.
Verso le 14 ripartiamo decisi: vado avanti nel quinto tiro (5b), attaccando il diedro centrale e salendo una quindicina di metri sprotetti, uscendo a sinistra in placca per raggiungere il primo spit utile e proseguendo fino alla sosta di sinistra di Splash.
Paolino mi raggiunge; fa un caldo incredibile, alla fine arrampico tutto il giorno in maniche corte...
Il sesto tiro tocca a lui: è una placca verticale, con poche prese svase, gradata 6a+; in compenso la chiodatura si mantiene ottima e la roccia, fin qui piuttosto patinata nei punti critici, migliora di qualità ed aderenza.
In qualche modo Paolino riesce ad issarsi, passiamo anche questo scoglio.
Ci portiamo in sosta su un terrazzino molto aereo, alla base della chandelle finale; attacco la settima lunghezza (5a), splendida, verticale e quasi sempre lungo una lama, in sequenza di dulfer:
Il tiro è veramente magnifico, vale il prezzo del biglietto:
Raggiungo la cima del pilastro e trovo un'ottima sosta a spit e catena, da cui assicuro Paolino:
Anche lui apprezza alla grande la scalata dolomitica proposta dalla via:
L'uscita dal pilier, con il diedro finale (3a), facilmente percorso dopo il cambio di scarpe:
Veduta di Briançon dalla cima, con il forte sulla sinistra:
Sono le 16,30; autoscatto:
Ora iniziano i problemi: le penose relazioni che abbiamo (scoprirò solo a casa che avevo la via relazionata sull'ottima guida francese di Hervé Galley...) non sono chiare sul modo per scendere da qui...
Ci portiamo in sosta su un terrazzino molto aereo, alla base della chandelle finale; attacco la settima lunghezza (5a), splendida, verticale e quasi sempre lungo una lama, in sequenza di dulfer:
Il tiro è veramente magnifico, vale il prezzo del biglietto:
Raggiungo la cima del pilastro e trovo un'ottima sosta a spit e catena, da cui assicuro Paolino:
Anche lui apprezza alla grande la scalata dolomitica proposta dalla via:
L'uscita dal pilier, con il diedro finale (3a), facilmente percorso dopo il cambio di scarpe:
Veduta di Briançon dalla cima, con il forte sulla sinistra:
Sono le 16,30; autoscatto:
Ora iniziano i problemi: le penose relazioni che abbiamo (scoprirò solo a casa che avevo la via relazionata sull'ottima guida francese di Hervé Galley...) non sono chiare sul modo per scendere da qui...
Troviamo un paio di ometti in pietra mezzi distrutti, saliamo, ridiscendiamo, traversiamo... alla fine ci raccapezziamo ed imbocchiamo il canale di discesa giusto.
Il percorso è abbastanza orrendo e disagevole; due salti di roccia vengono superati con altrettante calate in doppia su alberi.
C'è spazio anche per una ferita contro una roccia...
Finalmente alle 18,00 siamo alla base della via, dove Paolino ha lasciato uno zaino. Cartolina di Briançon by-night:
Finalmente alle 18,00 siamo alla base della via, dove Paolino ha lasciato uno zaino. Cartolina di Briançon by-night:
Classica sosta da McDonald's, poi via verso casa.
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