Sabato 10 aprile 2010
Io, Chiara e Wil
Purtroppo Paolino oggi non è dei nostri, in compenso il meteo ci regala un anticipo di estate.
Ci muoviamo tardi, in tranquillità: destinazione vallone del Gran Dubbione, diramazione laterale della Val Chisone.
Parcheggio l'auto con il sole già bello alto: partiamo in maglietta, che terremo per tutto il giorno.
Di fronte a noi la meta, la Rocca del Visconte (m 1.300), che saliremo lungo la Cresta dell'Uranio (5b 10L 300 m):
Ci leghiamo e vado avanti io:
La prima lunghezza (5a+) risale lo spigolo fino alla sosta, aerea ma comoda:
Segue Chiara:
Quindi Wil:
Il secondo tiro (5b) probabilmente è il più bello: spigolo, da cui si esce in placca, in esposizione ma con chiodatura plaisir, fino alla comoda sosta:
Chiara in aderenza:
La terza lunghezza (5a) mi vede salire rapidamente lungo la grande placconata sormontata dall'enorme tetto sotto cui trovo una sosta a prova di bomba:
Prima recupero Wil:
Quindi Chiara:
Spesso accusato di andarmi a cercare vie con protezioni lunghe o datate... oggi i compagni riconoscono che non c'era alcuna mezza verità, la via è veramente plaisir, in un ambiente isolato e degno di un romanzo di Tolkien...
Dopo una traversata di una quindicina di metri di trasferimento, passa avanti Wil: il quarto tiro è semplice, di terzo grado, e lui lo sfrutta didatticamente, piazzando un buon nut:
La roccia è splendida, offre un ottimo grip.
La roccia è splendida, offre un ottimo grip.
Ci rilassiamo arrampicando i tiri centrali della via, a cavallo dello spigolo:
Il nono e penultimo tiro (5b) presenta una bella placca lavorata:
Chiara assicura Wil, io me ne sto praticamente sdraiato su una calda placca appoggiata:
Leggero traverso a sinistra ed un vago diedrino conduce alla comoda sosta:
Tocca a Chiara spalmarsi in placca:
Salgo a mia volta e passo avanti per la decima ed ultima lunghezza (5b), bellissima:
Risalgo lo spigolo:
Integro con una protezione volante, non strettamente necessaria, ma su uno spuntone talmente invitante...
Supero quindi il diedro grazie alla fessura che ne incide il fondo; quindi, dopo una ventina di metri caratterizzati da singoli passaggi, sbuco in cima allo sperone.
La prima a seguirmi è Chiara:
Quando siamo tutti in cima, scatta il meritato riposo:
Ad un certo punto, Wil ha una reazione scomposta: taglia un robusto ramo da un albero e comincia a spelarlo:
Armati del nuovo bastone magico, siamo in posa per l'autoscatto di vetta:
Il nono e penultimo tiro (5b) presenta una bella placca lavorata:
Chiara assicura Wil, io me ne sto praticamente sdraiato su una calda placca appoggiata:
Leggero traverso a sinistra ed un vago diedrino conduce alla comoda sosta:
Tocca a Chiara spalmarsi in placca:
Salgo a mia volta e passo avanti per la decima ed ultima lunghezza (5b), bellissima:
Risalgo lo spigolo:
Integro con una protezione volante, non strettamente necessaria, ma su uno spuntone talmente invitante...
Supero quindi il diedro grazie alla fessura che ne incide il fondo; quindi, dopo una ventina di metri caratterizzati da singoli passaggi, sbuco in cima allo sperone.
La prima a seguirmi è Chiara:
Quando siamo tutti in cima, scatta il meritato riposo:
Ad un certo punto, Wil ha una reazione scomposta: taglia un robusto ramo da un albero e comincia a spelarlo:
Armati del nuovo bastone magico, siamo in posa per l'autoscatto di vetta:
Lungo la discesa, la nostra attenzione è catturata dalla catena di sosta di un monotiro alla Parete di Baal: Wil propone di tentare e sale su molto deciso:
Alla nostra destra, parte della cresta appena salita accoglie l'ultimo sole:
Chiara sale a sua volta il tiro:
Per ultimo salgo io, nonostante i morsi della fame (ho lasciato i seppur abbondanti viveri in macchina, stamattina...); il tiro dovrebbe essere un 5c:
Alla nostra destra, parte della cresta appena salita accoglie l'ultimo sole:
Chiara sale a sua volta il tiro:
Per ultimo salgo io, nonostante i morsi della fame (ho lasciato i seppur abbondanti viveri in macchina, stamattina...); il tiro dovrebbe essere un 5c:
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