domenica 21 giugno 2009

CONTRAFFORTI di LAUSA BRUNA (m 1.500): Due di Cuori


Domenica 21 giugno 2009




Io e Paolino l'Alpino

Quando la malattia raggiunge livelli devastanti e definitivi, può succedere che uno vada in vacanza in Sardegna per 8 giorni...

... e che torni con il traghetto la domenica mattina: sbarco alle 7,30 a Genova dopo aver dormito poco e male.
Ecco, a questo punto che fa?
Scarica le valige da mare e parte a razzo alla volta delle pareti della Valle Stura!

In realtà era tutto premeditato, avendo lasciato una macchina in garage carica con tutte le attrezzature da montagna, prima dell'imbarco...

Manco a dirlo, il meteo non è dei migliori... Un piccolo vantaggio nel partire tardi è poter studiare la situazione meteo in tempo reale (webcam, forum, siti vari, occhio nudo): torniamo ai Contrafforti di Lausa Bruna (m 1.500), a bassa quota.

E' passato mezzogiorno quando risaliamo la pietraia verso le vie:

La temperatura è buona, è abbastanza soleggiato e l'aria è frizzante.

Sopra di noi, le pareti di gneiss:

Dopo 20' eccoci all'attacco della via Due di Cuori (6a max 5c ob D+ 8L 310 m):

Ci leghiamo, parte Paolino:

Il primo tiro (5c) è caratterizzato da alcuni zig-zag e, come molti altri, è decisamente lungo.

Mi chiedo il motivo di attrezzare tiri così lunghi, molti di 50 m...

Salito un facile sperone abbattuto, Paolino supera un muretto ed una rampa verso sinistra, si porta poi su una placca verso destra un pò più ripida e, con un passo delicato, esce in esposizione sul filo, lo doppia e, dopo smadonnamenti vari causa tiraggio delle corde, traversa a destra verso un albero con cordone, dove si trova la sosta:


Ecco la sosta, da cui parto in traverso salendo leggermente verso destra per il secondo tiro (4c).

La roccia non è granché, completamente ricoperta di muschio ed erba, a parte il tipico lichene di queste zone, che però "tiene" bene il piede.

Dopo il traverso, mi porto su una bella placca, che risalgo con divertente arrampicata in aderenza, fino alla comoda sosta su terrazzino:

La terza lunghezza è di puro trasferimento: camminiamo verso sinistra fino a portarci sotto la parete, dove sono visibili gli spit.

Paolino vince una scaglia verticale, poi prosegue lungo il quarto tiro (5c), in placca:

Un vago diedro conduce sotto ad un tetto, che superiamo con movimenti atletici: un po' faticoso, ma ben manigliato:

Dalla sosta, studiamo la quinta lunghezza (6a): superate le prime roccette inizialmente abbattute, affronto il muro che segue, verticale, in leggera diagonale a destra; ne esco a sinistra quando diventa un diedro, sotto lo spit, con passo tutt'altro che banale; scalo poi un muretto a cannelures, raggiungendo una placca compatta, liscia come uno specchio, che si supera leggermente da sinistra verso destra.

Anche questo tiro è lunghissimo, per cui arrivo alla placca liscia dopo aver percorso oltre 40 m: è spittata bene, ma un volo sarebbe comunque lungo, 40 m di corda dinamica la rendono un elastico...

Questo penso mentre provo a passare: dopo tentativi e ripensamenti, salgo deciso e, complice un piedino malandrino poggiato sullo spit, mi isso al di sopra dell'ostacolo.

La placca si abbatte fino alla comoda sosta in cima al risalto, dove recupero Paolino:

Procedendo sempre a comando alternato, Paolino sale il sesto tiro (5c): supera direttamente un muretto ed una placca fin sotto ad un breve strapiombo, dal quale si esce verso destra, con un bel movimento ed una tallonata col piede destro; sopra si trova la sosta.

La settima lunghezza (3b) è un traverso di trasferimento di una decina di metri verso destra.
Paolino mi raggiunge, poi riparto per l'ottavo ed ultimo tiro (5b), ancora di 50 m.

Scalo una bella parete in placca lavorata, leggermente verso sinistra:

Mi porto quindi sul filo dello spigolo, che seguo fedelmente fino a dove si esaurisce:

Paolino mi raggiunge:


Foto di vetta, in cima allo sperone, quando sono le 17,15:

Uno sguardo agli splendidi prati verdi di fronte a noi, verso la Maladecia:

Scendiamo con 3 calate in doppia lungo la via Open Your Mind:

Arriviamo a casa giusto in tempo per vedere la Nazionale prendere 3 pere dal Brasile...

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