Sabato 21 febbraio 2009
Io e Wil
Finalmente le temperature si risvegliano dal lungo torpore invernale...
Previsioni incoraggianti, sole e temperature accettabili, come in effetti sarà.
Stavolta siamo io e Wil: ritrovo a Santena, colazione al bar, quindi partiamo alla volta del Paretone di Machaby (m 798), dove saliremo Lo Dzerby (5c 11 L 400 m).
Ce la prendiamo comoda, intanto il sole arriva a riscadare un po' la roccia: attacchiamo alle 11,00.
Saliamo con due mezze corde da 8 mm, nuove di pacca; ci leghiamo e parto per il primo tiro (5a), su granito un po' freddino, essendo in ombra, ma asciutto. La sosta è già in pieno sole ed io mi devo già svestire, togliendo il pile; recupero Wil.
Il secondo tiro (3a) viaggia su placca appoggiata, poi supera un muretto, fino alla seconda sosta; preso dall'entusiasmo, Wil parte da primo:
La terza lunghezza (3c) presenta una partenza un pochino più impegnativa a causa dell'unto sulla placca, che ora le conferisce un onesto IV grado, secondo me; la supero, poi scalo un diedro ed esco a destra sul cengione che taglia tutta la parete.
Qui trovo un amico, che si crogiola al sole...
Recupero Wil, che sale senza problemi:
Il quarto tiro (5b) inizia con il superamento di uno strapiombo, un tetto con buone prese, ma fisico e faticoso. Lo studio un momento, poi salgo, iniziando una lunga salita verso l'alto ed in diagonale verso sinistra, rinviando 12 o 13 spit...
La scalata non pone problemi particolari, è molto divertente e su ottimo granito a buchi:
Abbiamo qualche problemino con le radio, ma ci capiamo coi vecchi strattoni sulla corda; ecco Wil che raggiunge a sua volta la comoda sosta:
Risolviamo il problema alle radioline ed eccoci di fronte al tiro chiave della via, il quinto (5c).
Affronto una placca veramente povera di appoggi, ancora in diagonale verso sinistra.
Qualche passo aleatorio, poi arrivo ad afferrare una fessura orizzontale, che mi permette di traversare definitivamente oltre l'ostacolo e ristabilirmi su un'esile cengia, sormontata da una placca piuttosto liscia.
La si sale per un paio di metri, per poi traversare a destra: in pratica, mi ritrovo sulla verticale del mio compagno, dopo aver aggirato uno strapiombo liscio; tra l'altro, mentre mi isso ora in verticale appoggio il piede su un blocco che si muove pericolosamente, proprio sulla testa di chi mi assicura... Lo abbandono delicatamente, verificando che rimanga fermo dove si trova, poi salgo e traverso leggermente a sinistra, portandomi sotto una parete verticale. La salgo per portarmi su di un appoggio proteso nel vuoto, sullo spigolo, da cui ottime prese mi permettono di guadagnarne la sommità ed un comodo punto di sosta. Con qualche imprecazione qua e là, ecco spuntare Wil dall'ultimo risalto:
Siamo fuori dalle difficoltà, ormai; una breve pausa per bere un sorso e... anche una telefonata mia, poi riparte Wil in testa.
La sesta lunghezza (II) è di trasferimento:
Wil salta la sosta ed accoppiamo il settimo tiro (3b) al sesto:
La settima lunghezza (4b) vede la parete raddrizzarsi nuovamente: passo avanti io un'ultima volta, per un tiro molto divertente su placca lavorata:
L'uscita mi conduce verso destra, appena al di sotto di un'ampia cengia; Wil mi raggiunge, divertito...
... e passa avanti nell'ottavo tiro (3b), prima salendo un diedro-canale in placca, poi traversando a destra verso la sosta:
Il nono tiro (3a) è ancora in placca, seguo Wil fin sotto un muretto, da cui parte il decimo (II), che Wil conduce e concatena con l'undicesimo ed ultimo (3b), dopo un piccolo fuori programma: finisce la corda pochi metri prima della fine della via... Sosta improvvisata su spit, io salgo qualche metro e lo assicuro negli ultimi passi; infine lo raggiungo.
Sono le 16,10 e siamo in vetta alla Corma di Machaby (m 798), per Wil è la prima volta.
Autoscatto semiserio in cima, poi giù a far acquisti al negozio di Roberta...
1 commento:
Interessante, dovrò farci un salto da queste parti...
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