sabato 8 novembre 2008

PLACCHE di ORIANA (m 1.400): Overfive - Variante Fontanelli


Sabato 8 novembre 2008




Io e Paolino l'Alpino


Dopo una decina di giorni di piogge, torna il sole e la fame di roccia è enorme...

Il problema è che le pareti trasuderanno acqua dovunque... Pensiamo ad un posto dove ci siano placche non sormontate da boschi, cenge o altro che possa colare acqua: le Placche di Oriana!
Partiamo tardi, per dare tempo alle pareti di prendere un po' di sole.
Arriviamo a Courtil e saliamo a piedi con calma: a prima vista sembra tutto asciutto e come al solito il posto è riparato dal freddo che spira a fondovalle.
Le prime nevicate donano un aspetto himalayano anche alle montagne che in genere non colpiscono più di tanto:


Decidiamo di salire Overfive lungo la Variante Fontanelli (6a+ TD 225 m):

C'è un sole fantastico; sono le 11,30; parto io per il primo tiro (5a):

La partenza è una placca un po' delicata, poi esco in pieno sole e si sta da dio!

Il secondo tiro (5a) è una placca lavorata:

Seguono un paio di lunghezze facili ed una cengia di trasferimento, che ci conduce alla base del quinto tiro (5c), che salgo prima in placca:

Poi un diedro da interpretare (5c):

Poco sopra, la sosta; Paolino mi raggiunge:

Le lunghezze sono molto brevi, sui 20 m: diverse si potrebbero accoppiare, con corde da 60 m...

Paolino sale il sesto tiro (5a), di placca:

A questo punto la via presenta due alternative: a sinistra sale la Variante Fontanelli (6a+), 2 lunghezze che si raccordano con la via per l'ultimo facile tiro:


Pochi metri a destra sale la via normale, con 2 lunghezze di 5c e 4a:

Presi dall'entusiasmo di aver salito bene il diedro di 5c, visto che sembriamo in discreta forma e la chiodatura è buona, optiamo per la variante difficile.

Difetto in forza atletica pura, ma in aderenza posso farcela, così attacco la placca (6a+), ovviamente quasi priva di appigli e verticale:

La scarpetta fa il suo dovere e, dopo qualche resting per studiare i passaggi, eccomi in sosta, dove mi raggiunge Paolino.

L'ottavo tiro vede Paolino salire lungo una fessura:

Poi ancora in placca:


La nona ed ultima lunghezza è facile (3a), la salgo in un attimo; poco dopo siamo in cima, alle 14,00:

Il meritato premio: la vista sul più nobile scoglio d'Europa, sua maestà il Cervino (m 4.478):

Provo sempre emozioni incredibili e difficili da spiegare, quando guardo il Cervino dopo averlo salito: scalando le sue pareti mi sono legato indissolubilmente alla montagna, ho vissuto momenti molto forti, non solo dal punto di vista alpinistico...

Dalla vetta, la Corma di Machaby (m 798) appare piccolissima; sulla destra, il Pilastro Lomasti:



Scendiamo lungo un pittoresco sentiero, che attraversa un bosco uscito da un libro di fiabe:

1 commento:

Anonimo ha detto...

L'ho fatta, molto bella.
Complimenti per le salite e relative descrizioni!