Io, Manu, Paolino l'Alpino e Fabri
Uscita del corso di alpinismo della Scuola Alpi Ovest: stavolta si fa sul serio, scaleremo la Rocca Castello (m 2.453), un impressionante monolito di quarzite piantato in cima alla Val Maira.
Non nascondo il mio nervosismo alla vigilia di questa arrampicata così vertiginosa, a giudicare dalla relazione e dalle foto viste in rete...
Il nostro gruppetto poi è sempre più perplesso dall'approccio decisamente votato alla roccia, in un corso che invece ci aspettavamo di alpinismo classico, soprattutto per imparare qualcosa sulla progressione su ghiacciaio...
Comunque, ormai siamo in ballo e balleremo... del resto abbiamo fiducia negli istruttori e ora più che mai saremo nelle loro mani!
L'appuntamento è per il sabato pomeriggio, quando ci troviamo in piazza a Dronero e proseguiamo verso il Rifugio Campo Base (m 1.650), a Chiappera, dove ceneremo e pernotteremo.
La sera trascorre tranquilla, ci assegnano il letto e ci addormentiamo pensando a cosa combineremo il giorno seguente...
Al mattino, a colazione si fanno le cordate; sostanzialmente suddividono gli allievi in gruppi, in base alle presunte capacità...
Io finisco mio malgrado nel gruppo di merito, vale a dire con quelli che saliranno le vie più impegnative...
Mi assegnano l'istruttore Massimiliano, a cui piace fare il burbero (esordisce dicendomi che non tarderò a pentirmi di essere finito con lui!), ma che in realtà si dimostrerà un'ottima guida.
Manu salirà come me lo Spigolo Maria Grazia (V D 8L 240 m), precisamente sarà con un altro istruttore, il simpaticissimo Battista, ma saremo vicini.
Anche Fabri salirà la stessa via, con Elena.
Paolino invece è finito con Massimo sulla più facile via Sigismondi (III+ AD 180 m), che risale la parete est e poi la cresta nord della Rocca Castello. Confesso di averlo invidiato...
Intanto arriva Battista al rifugio, in moto e con i sandali ai piedi... la temperatura è appena sopra lo zero... incredibile...
Saliamo lungo la strada alta, verso il Colle Greguri, e quando parcheggiamo ed iniziamo a salire rimaniamo senza parole alla vista delle pareti vertiginose che ci aspettano:
La giornata è bella, ben presto sale la temperatura e la zona è piena di camosci:La sera trascorre tranquilla, ci assegnano il letto e ci addormentiamo pensando a cosa combineremo il giorno seguente...
Al mattino, a colazione si fanno le cordate; sostanzialmente suddividono gli allievi in gruppi, in base alle presunte capacità...
Io finisco mio malgrado nel gruppo di merito, vale a dire con quelli che saliranno le vie più impegnative...
Mi assegnano l'istruttore Massimiliano, a cui piace fare il burbero (esordisce dicendomi che non tarderò a pentirmi di essere finito con lui!), ma che in realtà si dimostrerà un'ottima guida.
Manu salirà come me lo Spigolo Maria Grazia (V D 8L 240 m), precisamente sarà con un altro istruttore, il simpaticissimo Battista, ma saremo vicini.
Anche Fabri salirà la stessa via, con Elena.
Paolino invece è finito con Massimo sulla più facile via Sigismondi (III+ AD 180 m), che risale la parete est e poi la cresta nord della Rocca Castello. Confesso di averlo invidiato...
Intanto arriva Battista al rifugio, in moto e con i sandali ai piedi... la temperatura è appena sopra lo zero... incredibile...
Saliamo lungo la strada alta, verso il Colle Greguri, e quando parcheggiamo ed iniziamo a salire rimaniamo senza parole alla vista delle pareti vertiginose che ci aspettano:
Eccola finalmente, la mitica est della Rocca Castello, veramente diritta:
Durante la scalata cerco di dare il meglio di me e di non rallentare la progressione della cordata: per questo non faccio foto lungo la via...
Per quanto mi riguarda, mi diverto moltissimo ed è probabilmente il mio primo vero impatto positivo col mondo del verticale.
Ad ogni sosta, mentre assicuro il mio capocordata, mi diverto scambiando battute con Maurizio, che sale da primo nella cordata che ci segue; ogni tanto incontro anche Manu, mentre Fabri ha qualche problemino e la sua cordata deve abbandonare la salita e scendere:
Purtroppo per me, visto che inizia a cadere qualche goccia di pioggia, non raggiungo la cima, ma, quando le difficoltà si abbattono sulla grande cengia sotto il castello sommitale, andiamo anche noi a reperire le calate della Via Diagonale Est, la via normale della parete:
Posso però raccontare che, evidentemente dato che me la cavo bene, l'istruttore contravviene alle regole e mi manda avanti da primo nel tratto facile fino alla prima calata!
Va tutto bene e, dopo aver percorso la grande cengia lungo cui corre la via normale, eseguiamo l'ultima calata fino a terra:
Va tutto bene e, dopo aver percorso la grande cengia lungo cui corre la via normale, eseguiamo l'ultima calata fino a terra:
Ci ritroviamo tutti alla base della parete: dopo i timori e le perplessità iniziali, in fondo in fondo si è accesa la fiammella che farà ardere la passione!
Sorridenti di fronte alla parete, addentando un meritato panino:
Rompete le righe: si torna a casa, con molte cose da raccontare...E' d'obbligo fermarsi per una foto di tutto il nostro gruppetto davanti alla Rocca Castello, dove sotto sotto so già che tornerò:
Magnifica visione, un grazie agli istruttori per averci fatto vivere una grande giornata:
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