domenica 8 agosto 2004

GRAN PARADISO (m 4.061): via Normale dal Vittorio Emanuele

7-8 agosto 2004




Io, Manu, Paolino l'Alpino, Paolo, Sconta, Lorenza



A pensarci adesso, che pazienza ha avuto Sconta a sopportarci!!!

Eravamo ancora membri ufficiali del Pippon Club, attrezzati in maniera ridicola per i Quattromila...

Non sapevamo nemmeno fare i nodi per legarci in cordata su ghiacciaio...
Ma la voglia, l'entusiasmo e la passione per la montagna erano già saldi e ad altissimi livelli!
L'obiettivo è il secondo Quattromila, niente meno che il Gran Paradiso (m 4.061), per la Via Normale.

Parcheggiamo a Pont Valsavaranche (m 1.960) e prendiamo il bellissimo sentiero che ci porta al Rifugio Vittorio Emanuele (m 2.732).


Dal rifugio si ha una grandiosa veduta sul Ciarforon (m 3.640) e sulla Becca di Monciair (m 3.544). Noi veniamo destinati al vecchio rifugio, distante poche decine di metri dal nuovo: oggi è usato soprattutto come locale invernale e vi ha soggiornato lo stesso Vittorio Emanuele II.



Qui il paziente Sconta tiene una piccola lezioncina sui nodi principali per legarsi in cordata e pronuncia le severe frasi ormai entrate nella leggenda della Cordata Varicocele: "A me interessa solo che camminiate. Se mi sramponate la corda, me la pagate". Grandissimo!!!

E' ancora buio, ma finalmente si parte: noi seguiamo Sconta, naturalmente; le cordate sono composte così:

  • Sconta - Manu - Lorenza


  • Io - Paolo - Paolino l'Alpino


La salita non presenta difficoltà tecniche particolari, se non le solite tipiche di una salita di alta quota in ambiente glaciale: la quota, per l'appunto, la fatica, i crepacci, il freddo.








La splendida Becca di Moncorvé (m 3.875):




Finalmente, dopo la famosa Schiena d'Asino, un plateau dalla forma caratteristica, passiamo la crepaccia terminale e ci portiamo nei pressi della vetta.
La sommità è rappresentata da una frastagliata cresta rocciosa, di puro granito, spesso ghiacciato: l'incredibile aggrovigliarsi di cordate, una sorta di Babele ove si sente parlare un po' in tutte le lingue, il verglas che puntualmente ricopre le rocce e l'incredibile esposizione (600 m di vuoto verticale ci separano dal Ghiacciaio della Tribolazione!) ci consigliano di non andare fino ad abbracciare la madonnina di vetta, ma di fermarci pochi metri prima, al sicuro.




La discesa è tranquilla, occhio ai crepacci, ma il tempo è bello; alla stanchezza fanno fronte la gioventù e l'entusiasmo!









Ed eccoci riuniti al rifugio, dopo un'altra splendida avventura!!!



Sconta? Ovviamente, è già sceso per conto suo!!! Grandissimo!

2 commenti:

PAOLO L'ALP ha detto...

OGNI MATTINA AL VITTORIO EMANUELE, UN ALPINISTA SI ALZA E SA CHE DEVE CAMMINARE. NON IMPORTA SE SEI UN GRANDE ALPINISTA O UN TAPASCIONE, L'IMPORTANTE E' CHE TU CAMMINA...........

Anonimo ha detto...

NON IMPORTA CHE NON SAPPIATE FARE I NODI, L'IMPORTANTE E' CHE CAMMINIATE! E NON PESTIATE LA CORDA!