Venerdì 7 ottobre 2022Io e Lollo
Giornata infrasettimanale, il meteo è ancora clemente e le temperature relativamente alte; Lollo è tornato dai suoi viaggi e ci siamo: propongo una via che tengo d'cchio da un po', Perturbazione Addominale (6a TD- 6L 250 m) alla Punta Maladecia (m 2.745), una via di Igor Napoli e soci del 2012.
Lo zero termico è sui Tremila metri nelle ore centrali e la via è esposta a sud, quindi dovrebbe essere tutto ok.
Passo a prendere il socio a casa alle 5,30, poi ci dirigiamo verso la Valle Stura e quindi lungo la strada verso il Colle della Lombarda; laddove indica qualche relazione, parcheggio sulla sinistra in una piazzola erbosa, ci prepariamo con qualche friend medio-piccolo (che si rivelerà abbastanza inutile) e imbocchiamo la stradina a sinistra, in falso piano. Attraversiamo un boschetto e siamo alla base del pendio detritico, che saliamo in diagonale verso sinistra.
Scavalchiamo il piccolo crinale a sinistra e puntiamo l'evidente canalone della via Normale della Maladecia:
Il meteo è buono, anche meglio del previsto.
Dopo un'oretta siamo al grande masso che sbarra il canalone; proseguiamo alla sua sinistra, superiamo un paio di strozzature invase da detrito e andiamo a reperire dopo altri 15' l'attacco della via, con uno spit su uno speroncino di roccia chiara.
Ci prepariamo, ci leghiamo e poco prima delle 10,00 inizio a salire la prima lunghezza (5b):
Facili risalti, una crestina, poi un passo a sinistra non banalissimo in muretto per andare a prendere lo spigolo e salire senza difficoltà fino alla comoda sosta in cima al primo risalto, dopo circa 55 m.
Poco dopo ecco Lollo in azione:
A quest'ora purtroppo la via è ancora in ombra e il freddo alle mani è piuttosto pungente...
L'amico sale la facile seconda lunghezza (4c), salendo un muretto fessurato e andando a sostare ad un singolo fix a sinistra, integrandolo con una fettuccia su spuntone):
Salgo quindi il terzo tiro (6a), rammaricandomi del fatto che i passi chiave siano ancora in ombra, al gelo... ma in ogni caso salgo senza troppi problemi, rinfrancato da una chiodatura ottima.
Prima salgo lo spigolo che sormonta la sosta, poi una spaccata a sinistra mi fa guadagnare la parete al di là del fessurone, per poi salire un'entusiasmante serie di muri, finalmente al sole:
Una crestina non difficile mi conduce alla sella dove trovo la comoda sosta.
Lollo mi raggiunge e parte per il quarto tiro (5c), prima facilmente, contornando la parete in basso, sulla destra, poi salendo più direttamente, fino al pulpito di sosta, in piena parete:
Stranamente questa lunghezza è meno chiodata, solo un paio di fix...
Salgo a mia volta e fortuna vuole che mi tocchi in sorte il tiro più bello, a mio giudizio, il quinto (5b).
Salgo direttamente sopra la sosta, sempre in verticale, lungo una magnifica sequenza di lame, con un tiro perfettamente chiodato, che mi conduce in cima al torrione, dopo una cinquantina di metri:
La sosta in cima, su spuntone e spit:
Ora la temperatura è perfetta, si sta benissimo. Quassù c'è segnale telefonico, ne approfitto per un paio di mail di lavoro.
La relazione parla di calata in doppia di 40 m, ma noi disarrampichiamo senza difficoltà fino alla base del torrione finale:
Il sesto e ultimo tiro (5a) è molto piacevole, salendo tra muretti e spigoli, ricchi di appigli e lame, fino alla sosta posta a pochi metri dalla croce sommitale:
Poco dopo siamo in cima, con un meteo fotonico:
La discesa non è piacevolissima, essendo un canale detritico, ma è tracciata e non così lunga; raggiunta la fine del canale, deviamo a sinistra e per altri pendii detritici riguadagniamo i prati alla base e poco dopo la mia auto.
Una giornata splendida.
Nessun commento:
Posta un commento