venerdì 19 febbraio 2021

DENTE CENTRALE di CUMIANA (m 1.361): Diagonale Ovest + Via della Pertica

Venerdì 19 febbraio 2021

 Io e Stefano

Purtroppo è di nuovo passato tanto, troppo tempo dall'ultima uscita... 

La smania è sempre tanta, così scappiamo un venerdì e ci regaliamo una lunga via ai Tre Denti di Cumiana, precisamente al Dente Centrale (m 1.361), dove vogliamo salire la via Diagonale Ovest (5c   11L   325 m).

Stefano ha risposto presente, anche perchè non ha mai scalato qui e gli piacerebbe molto farlo.

Al parcheggio non c'è nessuno, ci prepariamo e iniziamo l'avvicinamento, che sfiora l'ora e mezza e che per questo contribuisce a pregiudicare l'affollamento sulle vie dei Tre Denti... cosa che apprezzo sempre moltissimo.

Prendiamo la pista forestale e saliamo in direzione delle pareti:

Con l'ultimo ravanamento su pietraia, raggiungiamo la base della parete sud del Dente Centrale e ben presto ecco l'attacco della via, ben segnalato dalla targa:

Il meteo è splendido, la temperatura abbastanza mite; le pareti fortunatamente sono asciutte. Ci leghiamo e parto io per il primo tiro (5b), piuttosto facile:
La parete sopra di noi:
Ci alterniamo, Stefano va avani lungo le placche del secondo tiro (5b), poi sale un muro verticale e sosta:
Lo raggiungo poco dopo:
Ora siamo al traverso che ho già salito almeno un paio di volte, il terzo tiro (6b o 5c/A0): traverso a sinistra e salgo il bombé con l'aiuto della chiodatura molto generosa, salendo poi la bellissima placca in aderenza, per raggiungere il diedro sinistro e uscire a sinistra, sulla parete di sinistra, fino alla comoda cengia di sosta:
Stefano poco dopo, sotto al bombé:
La placca:
Quarto tiro (5c): Stefano sale lo spigolo arrotondato, cui segue una splendida placca decisamente liscia, da salire con piena fiducia nei piedi:
Eccomi impegnato sulla placca liscia:

Quinta lunghezza (5b): salgo la bella parete solcata da una larga fessura, fino in cima al primo torrione:

In cima troviamo un po' di neve, ma non dà troppo fastidio. Cambio di scarpe, visto che avremo un breve trasferimento fino alla parete successiva; ravaniamo un pochino prima di trovare l'attacco del proseguo della via, lungo una facile e lunga placca che costituisce il sesto tiro (4b).

Segue un tiro magnifico, il settimo (5c): salgo ancora in placca, poi traverso decisamente a sinistra, per reperire un bel diedro verticale da salire in dulfer, con uscita con ribaltamento a destra, fino alla sosta su esile cengetta:

Stefano sale a sua volta, divertito:

Ottava lunghezza (5a): bel muro, strapiombo con ottima presa in uscita, poi una placca ci accompagna in cima al risalto:
Ora ci manca l'ultimo risalto: purtroppo la sella è colma di neve e ancora peggio è la discesa lungo il canale che conduce all'attacco dell'ultimo terzo di via.
Avendo a disposizione l'opzione alternativa della Via della Pertica, che ho salito anni fa, che è una grande classica firmata da Boccalatte, Chabod, Ravelli e Bon, e trovandomi qui con un grande amante del genere, è quasi ovvio che decidiamo di uscire dalla parete lungo gli ultimi 3 tiri di questa via, che sale lo spigolo aereo ed estetico che sormonta le nostre teste:
Salgo io il nono tiro (4c), splendido, verticale, elegante, appigliato, protetto da un paio di vecchi chiodi:
Raggiungo un terrazzino che mi pare troppo logico per non essere un punto di sosta; così cerco meglio e scovo prima uno spit, poi un chiodo, ecco la sosta; li collego, aggiungo una fettuccia su solido spuntone e faccio salire l'amico:

La sosta:

Stefano sale il decimo tiro (4a), ancora molto divertente, lungo lo spigolo, fino alla sosta, proteggendosi con un paio di nut:

Proseguiamo per l'ultimo tiro, l'undicesimo (4c): salgo una serie di facili risalti, poi mi imbatto in un passaggio delicato, non difficile ma esposto e non protetto; superato questo muretto, non ci sono più difficoltà a raggiungere la croce di vetta:

Guardo l'amico quando sono a pochi passi dalla vetta:

Poco dopo siamo riuniti in cima:
L'ultimo tratto della via, con le impronte nella neve prima dell'ultimo risalto:

Sgranocchiamo qualcosa, poi iniziamo la discesa, prima nella neve verso il Colle della Bessa e poi giù lungo il sentiero molte volte percorso, asciutto, a sud:
Alle prossime avventure!

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