martedì 18 agosto 2020

MONTE LAUSA (m 2.891): Via Toni

Mercoledì 19 agosto 2020

Io e Simone

Dopo la recente cavalcata sul Cervino, mi sono preso qualche giorno di pausa, per andare a visitare la Toscana.

Ora si torna in pista, si torna a scalare; Simone ha voglia, gli sparo un elenco di possibili vie e lui pesca una nuova via aperta in alta Val Maira da Ivo Barbarito e soci: un vione di 540 m chiodato a spit, su quarzite, al cospetto della "mia" Rocca Castello.
Spettacolo.

La via si chiama Toni (5c   13L   540 m) e sale la parete sud-ovest del Monte Lausa (m 2.891), quasi al Colle Maurin.

Il ritrovo è alle 5, saltiamo sulla macchina di Simone e via verso la Val Maira; parcheggiamo alle Grange Ciarviera (m 1.904), sopra Chiappera, dove ci accoglie un bel fresco, anche se la giornata si prospetta radiosa e calda. Ci prepariamo, portiamo 12 rinvii e qualche friend medio.

La camminata è piacevole, il sentiero T13 per il Colle Maurin si sale comodamente; il dislivello è poco, 550 m, e il fondo ottimo, morbido.

La nostra meta, bellissima, vista da poco sopra il parcheggio:

Dalla spianata di fronte alla parete:
A destra, il profilo magnifico e famigliare del Gruppo Castello-Provenzale (m 2.453):
Come da precisa descrizione, dopo 1h 30' raggiungiamo l'attacco della via, evidente, con cordone sul primo spit: ci leghiamo e alle 9,00 attacco il primo tiro (5c):
Un primo muro verticale, poi una placca a destra mi conduce ad un secondo muro, più delicato, da cui mi ribalto in un diedro-rampa a sinistra, che diventa verticale e liscio:

Un passo più impegnativo, poco sotto una catena infilata in clessidra, poi esco su un terrazzino dove trovo i due spit di sosta da collegare; poco dopo ecco Simone che mi raggiunge:

Prosegue per il secondo tiro (4a), salendo un primo diedrino, cui segue un breve prato e una paretina (spit), prima di un secondo prato da traversare fin sotto la parete successiva:

Il terzo tiro (5b) è entusiasmante: salgo le prime placche, poi uno strapiombo lungo belle lame a destra, per proseguire lungo una serie di lame e scaglie fantastiche:


Segue l'amico:

Quarto tiro (5c): supero la facile crestina di fronte alla sosta, raggiungo la parete e salgo la placca, portandomi sotto allo strapiombo che la taglia:
Supero lo strapiombo lungo una fessura, poi proseguo in placca, bellissima:

Raggiungo la sosta dopo un viaggio di 45 m; poco dopo ecco Simone sulle mie tracce:

Laggiù la Castello ci tiene d'occhio:

Riparto lungo la bella placca (5b), prima diritto, poi più a sinistra, fino alla catena di sosta posta a 50 m:

Ora il menu prevede 3 tiri facili, entro il 3c, lunghi 60 m, 50 m e 25 m: Simone va avanti, io lo assicuro e quando la corda finisce lo seguirò, procedendo in coserva lunga protetta:



Ci riuniamo alla sosta S8; torno avanti per salire la problematica nona lunghezza (5b)...

Attacco il muro a sinistra della sosta:

Poi traverso sempre a sinistra, trovando roccia davvero delicata, con un paio di prese che mi rimangono in mano; raggiungo un terrazzino inclinato, con le corde che già tirano troppo... salgo un breve strapiombo, poi le placche seguenti fino alla sosta; le corde tirano all'inverosimile... con gran fatica e bestemmie alla fine riesco a recuperare le corde e a far salire l'amico:

 Molto tempo perso... pazienza, proseguiamo per la decima lunghezza (5c), traversando a destra fino a portarmi sotto un diedro-camino leggermente strapiombante:

Salgo il camino, poi piego a destra, per salire una paretina verticale, da interpretare, uscendo sul terrazzo dove trovo la sosta, appena sopra; la vista da qui è spaziale:

Simo esce a sua volta dal muro:
A ovest, in Francia, in Ubaye, la Tete du Sanglier e l'Aiguille Pierre André:
Ancora due tiri di terzo e secondo grado, 12 m che saliamo come prima:
 Alle mie spalle, gli Chambeyron (Brec e Aiguille), in un cielo fotonico:
Siamo al 13-esimo ed ultimo tiro (5b che secondo me può essere anche 5c):

Qualche metro a destra della sosta, salgo una fessura strapiombante, per uscire a destra su un terrazzino e poi più facilmente in cima, per un diedro facile. Sono le 14,30.

Poco dopo ecco Simone raggiungere la vetta a sua volta:


E' una vetta molto panoramica, bellissimo.
Subito l'occhio cade sulla nostra Castello e le sue spettacolari pareti ovest:

Dopo una telefonata e dopo aver sgranocchiato qualcosa, iniziamo a scendere.

Lungo pendii delicati e pietraie un po' instabili, seguiamo i numerosi ometti e i paletti infissi a terra per seguire la linea migliore per la discesa; dopo un po' le cose si fanno più delicate, scendiamo con molta attenzione, fino all'ancoraggio per doppia segnalato dalla relazione:

La calata non è obbligatoria, ma già che c'è...

Poi scendiamo il canale successivo senza problemi, fino a recuperare i miei bastoncini.

Poi risaliamo al pianoro, da dove possiamo riguardare la grande parete, ora in pieno sole:

Posto magnifico:

Con una bella e rilassante camminata, torniamo al parcheggio in circa 45':
La via salita, tratta dalla relazione degli apritori:

Alle prossime avventure!

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