Io e Lollo
Viaggio inaugurale della mia nuova auto: quale posto migliore, se non gli Ecrins?
Anche perchè in Italia è impensabile scalare... il meteo avverso è ovunque scoraggiante, già da alcuni giorni.
Lollo insiste, ok proviamo: appuntamento al Bar Mario alle 6,45, poi si collauda l'auto fino a Briançon.
Solita sosta a Salbertrand, sempre sotto la pioggia, poi passiamo il confine e magicamente, ancora una volta, ecco la sciarita al di là!
Parcheggio nei pressi del Champ de Mars a Briançon, ma c'è un venticello fastidioso e qualche goccia di pioggia.
Ok, non siamo venuti fin qui per nulla, ci proveremo, ma magari se ci spostiamo ancoraverso l'interno troviamo condizioni ancora migliori: in un attimo siamo d'accordo, tanto vale fare ancora un pezzo di strada e andare a dare un occhio all'amata Ailefroide!
Meno di mezz'ora dopo, eccoci di nuovo qui, meta ideale per la prima uscita della mia nuova auto...
Le condizioni sono le seguenti: una spruzzata di neve a terra, neve sulle pareti a partire dalla quota a cui arrivano le vie, un po' di sole velato, zero vento e una temperatura di 9°C.
Perfetto!
L'unico problema sono le colate d'acqua sulle placche, vedremo di trovare una via scalabile:
Tentiamo alla Tete de la Draye, sul lato della valle che prende sole il pomeriggio, essendo ormai le 11,30.
Avvicinamento ridicolo, meno di 10 minuti, per trovare subito la via che cerchiamo: Adios Trépidentes! (5c D- 6L 180 m):
La via corre su uno scudo roccioso ben visibile dal basso:
Il primo tiro si presentapiuttosto bagnato in partenza... Ci consultiamo un po' ma in realtà siamo già decisi: proviamoci!
Ci leghiamo, parte Lollo per la prima lunghezza (5b+), una placca abbastanza verticale e, come detto, bagnata... L'amico riesce a scalarla, raggiunge la cengia erbosa, rinvia la sosta e prosegue camminando a sinistra in cengia fino alla sosta successiva:
Eccoci in sosta, a ricordare a chi pensava fosse impossibile oggi scalare in montagna che c'è sempre speranza:
Ci alterniamo e proseguo lungo lo splendido secondo tiro (5c), subito verticale:
La chiodatura della via è decisamente plaisir.
Dopo la fessurina che indica la strada, raggiungo un'esile cengetta rocciosa, mi sposto delicatamente a sinistra coi piedi sulla piccola cornice, per raggiungere la placca successiva, che sale verticalmente fino a una cengia:
Un ultimo movimento mi conduce alla sosta, da cui recupero il socio:
Alla mia sinistra, il Pré de Mme Carle dà accesso al Glacier Blanc e al mondo dell'altissima quota:
Lollo mi raggiunge:
Alle nostre spalle, la conca di Ailefroide con colori autunnali e una spruzzata di neve:
Prosegue lungo il terzo tiro (5b iniziale, poi facile), con alcuni movimenti a vincere un risalto, seguiti da una facile rampa verso sinistra, fino alla base di una placca:
Il quarto tiro (5c) sembra molto divertente e Lollo mi chiede se può restare davanti, così scala il pilastrino arrotondato, in placca, con movimenti molto divertenti:
Torno avanti per il quinto tiro (5a), una placca da salire in diagonale verso sinistra, con alcuni movimenti delicati, decisamente divertente anche questo:
L'uscita lungo la prua è facile e quasi giunto in sosta ecco l'amico alla sosta precedente:
Poi sale a sua volta:
Sesta e ultima lunghezza (2a), senza difficoltà: va avanti Lollo, porta le corde al sentiero da cui scenderemo e le recupera, mentre io lo raggiungo:
In meno di due ore abbiamo terminato la via, ma siamo soddisfatti per essere riusciti a non rimanere a bocca asciutta.
L'ambiente che ci circonda è magnifico, al solito, con il Pelvoux (m 3.946) che troneggia su di noi, innevato:
Un selfie in simpatia, poi via verso Briançon, dove mangeremo un boccone prima di rientrare in Italia:
Anche perchè in Italia è impensabile scalare... il meteo avverso è ovunque scoraggiante, già da alcuni giorni.
Lollo insiste, ok proviamo: appuntamento al Bar Mario alle 6,45, poi si collauda l'auto fino a Briançon.
Solita sosta a Salbertrand, sempre sotto la pioggia, poi passiamo il confine e magicamente, ancora una volta, ecco la sciarita al di là!
Parcheggio nei pressi del Champ de Mars a Briançon, ma c'è un venticello fastidioso e qualche goccia di pioggia.
Ok, non siamo venuti fin qui per nulla, ci proveremo, ma magari se ci spostiamo ancoraverso l'interno troviamo condizioni ancora migliori: in un attimo siamo d'accordo, tanto vale fare ancora un pezzo di strada e andare a dare un occhio all'amata Ailefroide!
Meno di mezz'ora dopo, eccoci di nuovo qui, meta ideale per la prima uscita della mia nuova auto...
Le condizioni sono le seguenti: una spruzzata di neve a terra, neve sulle pareti a partire dalla quota a cui arrivano le vie, un po' di sole velato, zero vento e una temperatura di 9°C.
Perfetto!
L'unico problema sono le colate d'acqua sulle placche, vedremo di trovare una via scalabile:
Tentiamo alla Tete de la Draye, sul lato della valle che prende sole il pomeriggio, essendo ormai le 11,30.
Avvicinamento ridicolo, meno di 10 minuti, per trovare subito la via che cerchiamo: Adios Trépidentes! (5c D- 6L 180 m):
La via corre su uno scudo roccioso ben visibile dal basso:
Ci leghiamo, parte Lollo per la prima lunghezza (5b+), una placca abbastanza verticale e, come detto, bagnata... L'amico riesce a scalarla, raggiunge la cengia erbosa, rinvia la sosta e prosegue camminando a sinistra in cengia fino alla sosta successiva:
Eccoci in sosta, a ricordare a chi pensava fosse impossibile oggi scalare in montagna che c'è sempre speranza:
Ci alterniamo e proseguo lungo lo splendido secondo tiro (5c), subito verticale:
La chiodatura della via è decisamente plaisir.
Dopo la fessurina che indica la strada, raggiungo un'esile cengetta rocciosa, mi sposto delicatamente a sinistra coi piedi sulla piccola cornice, per raggiungere la placca successiva, che sale verticalmente fino a una cengia:
Un ultimo movimento mi conduce alla sosta, da cui recupero il socio:
Alla mia sinistra, il Pré de Mme Carle dà accesso al Glacier Blanc e al mondo dell'altissima quota:
Lollo mi raggiunge:
Alle nostre spalle, la conca di Ailefroide con colori autunnali e una spruzzata di neve:
Prosegue lungo il terzo tiro (5b iniziale, poi facile), con alcuni movimenti a vincere un risalto, seguiti da una facile rampa verso sinistra, fino alla base di una placca:
Il quarto tiro (5c) sembra molto divertente e Lollo mi chiede se può restare davanti, così scala il pilastrino arrotondato, in placca, con movimenti molto divertenti:
Torno avanti per il quinto tiro (5a), una placca da salire in diagonale verso sinistra, con alcuni movimenti delicati, decisamente divertente anche questo:
L'uscita lungo la prua è facile e quasi giunto in sosta ecco l'amico alla sosta precedente:
Poi sale a sua volta:
Sesta e ultima lunghezza (2a), senza difficoltà: va avanti Lollo, porta le corde al sentiero da cui scenderemo e le recupera, mentre io lo raggiungo:
In meno di due ore abbiamo terminato la via, ma siamo soddisfatti per essere riusciti a non rimanere a bocca asciutta.
L'ambiente che ci circonda è magnifico, al solito, con il Pelvoux (m 3.946) che troneggia su di noi, innevato:
Un selfie in simpatia, poi via verso Briançon, dove mangeremo un boccone prima di rientrare in Italia:
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