Sabato 8 ottobre 2011
Io
All'ultimo momento mi trovo senza soci...
Ma non c'è problema: la voglia è tanta e poi l'autunno, con i suoi colori unici e la tranquillità che contrasta con i clamori estivi, riesce sempre a lenire la nostalgia per le grandi cavalcate compiute nella bella stagione.
Il meteo parla di temperature in picchiata, così opto per una destinazione a quota inferiore a 3.000 m.
La scelta cade sulla Rocca di San Bernolfo (m 2.681), che proverò a salire per la Cresta Nord-Est (III PD+).
Viste le temperature, non parto presto: alle 6,30 muovo in direzione dei Bagni di Vinadio, poi su fino alla frazione di San Bernolfo (m 1.663).
Quando parcheggio, il termometro segna +0,5°C.
Mi vesto per bene (softshell+pile e guanti) e parto "armato" di imbrago, 30 m di corda, martello e chiodi: non si sa mai...
Il parcheggio è quasi deserto: benone!
Parto ed in breve supero il Rifugio Alexandris Fochis al Laus (m 1.910) e raggiungo il Lago di San Bernolfo:
La vicina Testa dell'Autaret (m 2.765):
Su in alto, a picco sul lago, la via che percorrerò tra poco, fino alla vetta:
Torno indietro qualche decina di metri ed imbocco il sentiero che risale verso il Chiot della Roccia, un anfiteatro racchiuso tra alte pareti di roccia.
Su in alto, a picco sul lago, la via che percorrerò tra poco, fino alla vetta:
Torno indietro qualche decina di metri ed imbocco il sentiero che risale verso il Chiot della Roccia, un anfiteatro racchiuso tra alte pareti di roccia.
I colori dell'autunno:
Fa già caldo e resto in maglietta, mentre entro nel Chiot della Roccia: a sinistra, ancora in ombra, la Rocca di San Bernolfo (m 2.681), a destra la Guglia di San Bernolfo (m 2.600):
La mia cresta, lassù:
Il sentiero mi conduce vicino alla parete nord-est della Guglia:
Ad un certo punto, ad un tornante, tiro dritto ed attraverso la pietraia, puntando dritto ad un intaglio della cresta che salirò:
L'attacco della via:
Fa già caldo e resto in maglietta, mentre entro nel Chiot della Roccia: a sinistra, ancora in ombra, la Rocca di San Bernolfo (m 2.681), a destra la Guglia di San Bernolfo (m 2.600):
La mia cresta, lassù:
Il sentiero mi conduce vicino alla parete nord-est della Guglia:
Ad un certo punto, ad un tornante, tiro dritto ed attraverso la pietraia, puntando dritto ad un intaglio della cresta che salirò:
L'attacco della via:
I primi risalti della cresta, qui molto frastagliata:
La via che seguirò: prima una serie di torrioni aguzzi, poi uno spigolo più arrotondato:
Passaggi divertenti, mai superiori al III grado:
Un risalto superato, con un paio di passi delicati, per voler rimanere sul filo della cresta:
Dopo le sezioni frastagliate, la cresta si fa più regolare, fino alla croce di vetta, già visibile da qui.
La via che seguirò: prima una serie di torrioni aguzzi, poi uno spigolo più arrotondato:
Passaggi divertenti, mai superiori al III grado:
Un risalto superato, con un paio di passi delicati, per voler rimanere sul filo della cresta:
Dopo le sezioni frastagliate, la cresta si fa più regolare, fino alla croce di vetta, già visibile da qui.
Due amici sembrano aspettarmi poco più avanti, due camosci incuriositi dalla presenza di questo alpinista solitario quasi fuori stagione...
Altri torrioni da superare:
E ancora i miei nuovi amici che ad ogni mio passo si spostano e fanno capolino un po' più in alto, come per indicarmi la strada:
Il torrione precedente è alle mie spalle:
Ora lo spigolo diventa placca, più arrotondato:
La cresta percorsa fin qui:
Altri torrioni da superare:
E ancora i miei nuovi amici che ad ogni mio passo si spostano e fanno capolino un po' più in alto, come per indicarmi la strada:
Il torrione precedente è alle mie spalle:
Ora lo spigolo diventa placca, più arrotondato:
La cresta percorsa fin qui:
Una presenza curiosa poco sopra: ma che cos'è?
Uno specchio fissato alla roccia... Questa non mi era ancora capitata, in centinaia di vie percorse un po' dovunque...
Arrivo in vetta e verso sud-ovest ecco il Lago di Mezzo:
Il Monviso (m 3.841) e, davanti a destra, Rocca La Meja (m 2.831):
La vicina Guglia di San Bernolfo (m 2.600):
In cima trovo un ragazzo di Genova, salito da solo per la via normale; dopo qualche parola ed un buon panino, mi scatta una foto di vetta:
Il sottostante Lago di San Bernolfo, da cui ero passato stamattina:
La croce di vetta ed il Monviso:
Dopo una telefonata a casa, scendo e mi reco lungo la normale alla Guglia, che raggiungo in pochi minuti:
Autoscatto:
La Rocca di San Bernolfo (m 2.681) da cui sono appena sceso, con la cresta percorsa, sulla sinistra in foto:
E' solo l'1,00 e non mi sono ancora stufato di montagna: invece di scendere lungo la normale, scendo nel versante opposto e percorro il sentiero che mi farò fare il periplo della Rocca di San Bernolfo:
Dopo quasi un'oretta di cammino, ecco a sinistra la Guglia ed a destra la Rocca, con uno dei tanti laghetti che si incontrano, il Lago della Seccia, ormai asciutto:
Raggiungo il passo e scendo verso sud-ovest, verso i Laghi di Collalunga:
Dal Passo di Collalunga, il Lago di Mezzo ed il Lago di San Bernolfo, in fondo:
Scendendo, scopro un piccolo Corno Stella sulle pendici della Testa dell'Autaret:
Il Lago di Mezzo:
La cresta percorsa stamattina, vista da sud-est:
Scendo al Lago di San Bernolfo:
Ancora scorci della "mia" cresta:
Nessun commento:
Posta un commento