Sabato 16 gennaio 2009
Io e Paolino l'Alpino
Dopo i fasti di inizio anno in Egitto ed il maltempo delle ultime settimane, torniamo alla montagna!
Scegliamo una meta praticabile e tranquilla, visto che in generale il rischio valanghe è abbastanza elevato e l'accesso stradale ai monti non sempre è agevole...
Non siamo mai stati in Val Maira in inverno: è l'occasione giusta!
Parcheggiamo a Ponte Maira (m 1.404), poco oltre Acceglio, ci prepariamo e partiamo alla volta del Monte Estelletta (m 2.316), lungo un facile e sicuro percorso di 912 m di dislivello.
Il pendio che saliremo è quasi completamente esposto a nord, quindi all'ombra.
E' molto sicuro, in quanto per gran parte si snoda in un bosco.
Il meteo è buono, per lo più sereno con qualche velatura innocua; la neve caduta ultimamente è piuttosto abbondante:
Siamo partiti alle 9,40 e stiamo risalendo il bosco; alle nostre spalle, si vede bene il grandioso Gruppo Castello-Provenzale, teatro di diverse nostre giornate di arrampicata, non tutte concluse felicemente:
Faccio l'errore di tenere la macchina fotografica in una tasca interna del soft-shell: a causa del sudore, l'obiettivo si appanna un po', per cui da qui in avanti ottengo un involontario effetto foschia...
Le vette circostanti ci osservano indifferenti, mentre io consulto con frequenza l'altimetro, visto che non affronto dislivelli da un po' di tempo e non so come reagisce il mio fisico:
Io salgo con racchette da neve, mentre Paolino sale con gli sci:
Fortunatamente c'è assenza totale di vento, si sta molto bene.
Scegliamo una meta praticabile e tranquilla, visto che in generale il rischio valanghe è abbastanza elevato e l'accesso stradale ai monti non sempre è agevole...
Non siamo mai stati in Val Maira in inverno: è l'occasione giusta!
Parcheggiamo a Ponte Maira (m 1.404), poco oltre Acceglio, ci prepariamo e partiamo alla volta del Monte Estelletta (m 2.316), lungo un facile e sicuro percorso di 912 m di dislivello.
Il pendio che saliremo è quasi completamente esposto a nord, quindi all'ombra.
E' molto sicuro, in quanto per gran parte si snoda in un bosco.
Il meteo è buono, per lo più sereno con qualche velatura innocua; la neve caduta ultimamente è piuttosto abbondante:
Siamo partiti alle 9,40 e stiamo risalendo il bosco; alle nostre spalle, si vede bene il grandioso Gruppo Castello-Provenzale, teatro di diverse nostre giornate di arrampicata, non tutte concluse felicemente:
Faccio l'errore di tenere la macchina fotografica in una tasca interna del soft-shell: a causa del sudore, l'obiettivo si appanna un po', per cui da qui in avanti ottengo un involontario effetto foschia...
Le vette circostanti ci osservano indifferenti, mentre io consulto con frequenza l'altimetro, visto che non affronto dislivelli da un po' di tempo e non so come reagisce il mio fisico:
Io salgo con racchette da neve, mentre Paolino sale con gli sci:
Fortunatamente c'è assenza totale di vento, si sta molto bene.
La progressione nel bosco comincia ad essere un po' monotona, quando finalmente ne usciamo poco prima della vetta, a 2.250 m di quota:
L'uscita dal bosco:
Paolino, in prossimità della cima:
Alle 11,50 siamo in vetta:
L'uscita dal bosco:
Paolino, in prossimità della cima:
Alle 11,50 siamo in vetta:
La vicina cima del Monte Midia (m 2.346), con una persona "affacciata":
Verso sud, l'orizzonte è abbellito da una fascia azzurra, che fa risaltare il profilo delle vette:
La cima, dove non siamo certo soli:
Verso nord, il Gruppo dello Chambeyron ed il Gruppo Castello-Provenzale:
Dopo una sosta di oltre mezz'ora, scendiamo tranquillamente:
Verso sud, l'orizzonte è abbellito da una fascia azzurra, che fa risaltare il profilo delle vette:
La cima, dove non siamo certo soli:
Verso nord, il Gruppo dello Chambeyron ed il Gruppo Castello-Provenzale:
Dopo una sosta di oltre mezz'ora, scendiamo tranquillamente:
Dopo 1h 20', eccoci al parcheggio: nessuna impresa, ma abbiamo rotto il ghiaccio in vista di un grande 2010!
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