domenica 19 luglio 2009

ROCCIA NERA (m 4.075): Parete Sud-Ovest


Sabato e Domenica 18-19 luglio 2009




Io, Paolino l'Alpino, Carlo, Wil e Valerio

Ne abbiamo viste di tutti i colori...
Ho prenotato il rifugio circa un mese fa; sabato mattina la partenza, il ritrovo a Torino e via su una sola macchina a Champoluc.
Ci regaliamo uno sconto sulla salita del primo giorno, usufruendo del taxi-fuoristrada fino al Pian di Verra Superiore (m 2.380); nevica...
Vento forte e nevischio, in parte dal cielo, in parte trasportato dal vento...
Faccio l'andatura e, complice il "fresco" e nonostante gli zaini pesanti, saliamo veloci: in un'ora siamo al Rifugio Mezzalama (m 3.004), dove facciamo una sosta: panino e thè caldo.
Ripartiamo e in un'ora arriviamo al Rifugio Guide di Ayas (m 3.420), abbarbicato sul promontorio roccioso della Lambronecca, sempre sotto la neve e con vento forte.
Purtroppo poco distanti si trovano i cadaveri di 3 alpinisti caduti venerdì, non ancora recuperati proprio a causa del maltempo...
Sono le 15,00.
Ci sistemiamo; io e Wil dormiamo un paio d'ore.
Alle 19 la cena, il meteo è migliorato, ma il vento è sempre fortissimo...
Scatto qualche foto; da destra, Roccia Nera (m 4.075), Gemello del Breithorn (m 4.106) e Breithorn Orientale (m 4.141):

Da sinistra, Breithorn Occidentale (m 4.165) e Breithorn Centrale (m 4.160):

A destra del rifugio, la nostra meta, il Polluce (m 4.091):

Purtroppo Valerio non sta bene, patisce la quota e salta la cena, prontamente cannibalizzata soprattutto da me e Wil...
Alle 21,30 tutti a nanna.
Per tutta la notte spira un vento patagonico, che entra dagli spifferi delle finestre, con tanto di nevischio: insomma, nella camerata si gela...
La sveglia suona alle 4,20, ma il tempo fuori ulula alla grande... Chi si muove?
Alle 5,10 scendiamo a far colazione; le condizioni sono pessime, vento fortissimo e persino nuvole che avvolgono le cime... Neve fresca dovunque...
Il Polluce:

Davanti al rifugio:

Al rifugio tira aria (è il caso di dirlo...) di rassegnazione, nessuno parte.
Noi ci facciamo un autoscatto celebrativo (pollice verso), la foto è mossa a causa del vento, ovviamente:

Roccia Nera e Polluce, avvolti dalla nebbia:

Candelotti di ghiaccio dovunque...

Io giro come un leone in gabbia, analizzo lucidamente la situazione, entro ed esco dal rifugio, mi attacco alla finestra e sondo la situazione...

Diverse persone dormono, non partiranno e scenderanno in valle in mattinata.
Ad un tratto, il vento si calma un poco; le nuvole non mi preoccupano, non sono serie: l'esperienza e le previsioni meteo del mio sito di fiducia mi dicono che oggi sarà bel tempo!
Alle 6,20 mi decido e lancio l'idea: partiamo lungo il ghiacciaio verso il Col di Verra e valutiamo le condizioni strada facendo; se non ci piaceranno, torneremo indietro.
Il primo tratto non presenta problemi e lo conosciamo bene, avendolo già percorso; inoltre, io porto con me un ricevitore GPS che memorizza la traccia percorsa e ci permetterebbe di ritornare sui nostri passi anche con scarsa visibilità.
Carlo accetta subito con entusiasmo: siamo contagiosi, Valerio si è ripreso, così alle 7,00 siamo in marcia, legati, ramponati e vestiti di tutto punto (tranne i miei pantaloni estivi, come sempre), sul ghiacciaio.
Le cordate sono:
  • Wil e Valerio

  • Paolino, Carlo ed io
In effetti le condizioni stanno migliorando a vista d'occhio: le nuvole si diradano ed il vento è accettabile, a queste quote... Facciamo fatica, in quanto dobbiamo battere traccia nella neve fresca caduta negli ultimi 2 giorni, oltre una spanna.
Come se aspettassero un primo passo, improvvisamente si mette in moto mezzo rifugio... Pochi minuti dopo di noi, escono numerose cordate e si mettono in fila lungo la nostra traccia.
Saliamo bene, incontriamo 3 o 4 crepacci ancora abbastanza chiusi, superabili con un bel passo senza difficoltà; prima del Col di Verra, deviamo a sinistra e risaliamo un pendio che ci conduce a 3.793 m di quota, alla base della cresta sud-ovest del Polluce (m 4.091).
Di fronte a noi, imponente, il Roccia Nera (m 4.075), spazzato dal vento in quota:

Eccoci alla base del rocciosa cresta sud-ovest del Polluce, la nostra meta originaria: è completamente ricoperta di ghiaccio e vetrato, non ci ispira... Figurarsi come sarà la placca liscia da superare in alto, prima della madonnina, seppur con la corda fissa...

Ci interroghiamo:

Conciliabolo serio e ponderato, alla fine prevale la scelta democratica di cambiare destinazione, volgendoci verso il Roccia Nera (m 4.075), un Quattromila mai salito da nessuno di noi.

Il meteo ormai è perfetto; uno sguardo verso la valle e, giù in lontananza, il nostro caro Monviso (m 3.841):

Il Colle del Breithorn (m 3.800), da dove il vento porta ancora qualche brandello di nebbia:

La nostra nuova meta, bellissima ed imponente, che saliremo per la parete sud-ovest, su pendio di neve fino a 45°:

Continuiamo a tracciare, perdiamo quota per portarci sotto al Bivacco Rossi e Volante (m 3.750); alle spalle di Valerio, il Polluce, a destra la cresta che ci teniamo in serbo per un'altra occasione, quando lo zero termico sia un po' più alto dei 2.800 m attuali:

Io e Paolino ci diamo il cambio a battere la traccia; c'è buonumore, il clima è ottimo in tutti i sensi:

La prima parte del pendio:

Alla nostra destra, salendo, la nostra attenzione è catturata dai Lyskamm (m 4.527), dal Polluce (m 4.091) e dal Castore (m 4.228):

Disegnamo un percorso a zig-zag, per vincere la pendenza che raggiunge i 45°, poi, verso i due terzi della salita, siamo raggiunti da una guida svizzera con cliente letteralmente trascinato al guinzaglio, che ci chiede se vogliamo il cambio a battere la traccia; la neve fresca qui supera i 30 cm...

Ovviamente accettiamo senza remore e mezz'ora dopo siamo in vetta, raggiunti subito da Wil e Valerio:

La cresta sommitale è ornata da cornici incredibili, oltre le quali ammiriamo le cime svizzere dello Zinalrothorn (m 4.221) e del bellissimo Weisshorn (m 4.505):

Sono le 9,45.
Siamo felicissimi, pensare che solo poche ore fa temevamo di rimanere a bocca asciutta!

Per Carlo l'ennesimo grande ritorno alla montagna: prima uscita stagionale, alto livello! Un animale d'alta quota:

Verso ovest, oltre il Colle del Breithorn, il più alto di tutti, il Monte Bianco (m 4.807):

La vetta vera e propria è a destra, per cui ci spostiamo di alcuni metri, ma ci teniamo a debita distanza dalle cornici paurose che la orlano... Oltre, il Castore (m 4.228):

La Val d'Ayas, in lontananza il Monviso (m 3.841), più a destra il Gran Paradiso (m 4.061):

Per me è il 16° Quattromila.

Fotografiamo a manetta, poi torniamo a concentrarci, la discesa non è banale.

Passano avanti Valerio e Wil, l'imperativo è scendere senza fretta, piantando bene gli attrezzi, ramponi e piccozza:

Con molta attenzione, perdiamo quota, incontrando 5 o 6 persone in salita lungo la nostra traccia; un ultimo sguardo verso al sommità:

E' difficile rimanere con gli occhi a terra, a causa del panorama mozzafiato che ci circonda...

A sinistra, scendendo, la cresta sud-ovest del Polluce in primo piano, il Castore sullo sfondo:

A destra, la catena dei Breithorn e, in fondo, sua maestà il Cervino (m 4.478):

Da sinistra, il Lyskamm Occidentale (m 4.481), il Polluce con diverse cordate che scendono il pendio ovest a 50° e la parete ovest del Castore:

Intanto siamo scesi quasi in fondo alla parete, la pendenza si abbatte e ci possiamo rilassare:

Spettacolo:

Ci concediamo una pausa sulle rocce alle quali è aggrappato il Bivacco Rossi e Volante (m 3.750):

Mangiamo qualcosa, ammirando la traccia disegnata in salita:

La Porta Nera (m 3.734), colle tra il Roccia Nera ed il Polluce, "spalancata" sulle punte del Monte Rosa: Nordend (m 4.609), Dufour (m 4.634) e Zumstein (m 4.563):

Seracchi spettacolari davanti, dietro le quattro cime della catena dei Breithorn ed il Roccia Nera a destra:

Scendiamo e risaliamo il Grande Ghiacciaio di Verra per un centinaio di metri fino sotto la cresta del Polluce, da cui scendiamo ancora sul Piccolo Ghiacciaio di Verra, da dove ammiriamo la parete che abbiamo salito:

Dietro di noi, il Polluce: appuntamento solo rimandato...

Il Castore, bellissimo e super-frequentato:

Un 'ultima pausa per le foto, splendido gruppo e grande divertimento:

Scendiamo ancora e pochi minuti dopo siamo in vista del rifugio, dove torniamo alle 12,40, in perfetto orario per un piatto di pasta!

Mentre aspettiamo di mangiare, un gradito ed inaspettato incontro: arriva al rifugio il simpaticissimo Giovanni Storti (ma sì, quello di Aldo , Giovanni e Giacomo!), in piena forma, disponibile e simpatico. Si ferma pochi minuti e ridiscende di buon passo.


Alle prossime avventure!

3 commenti:

nesquik ha detto...

bel blog!
anche io ero al rifugio delle Guide, abbiamo fatto il Castore. voi siete la prima cordata che è partita mi pare...bravi!

ciao
simo

DANI ha detto...

Per fortuna il meteo è girato al meglio, la giornata è diventata fantastica!

Marco Berri ha detto...

il rosa è sempre uno spettacolo infinito!!!! complimenti per la gita!!!!