sabato 18 agosto 2007

ROCCA dell'ABISSO (m 2.755): Crestone Ovest-Nord-Ovest





Sabato 18 agosto 2007



Io e Paolino l'Alpino



Oggi sarei dovuto partire per la Capanna Hornli al Cervino, ma le condizioni della montagna e soprattutto le previsioni meteo non erano buone.
Mentre scrivo, sto vedendo la situazione tramite la webcam a Zermatt e devo dire che non auguro a nessuno di trovarsi in parete in questo momento...





Partiamo alle 5,30, raggiungiamo il Colle di Tenda (quello vero, non il tunnel sottostante...) e percorriamo una strada a tratti sterrata, a tratti asfaltata, fino ad una ex caserma militare, partenza di un sentiero che indica verso i Laghi di Peirafica.

La nostra meta è la Rocca dell'Abisso (m 2.755), da raggiungere scalando il Crestone Ovest-Nord-Ovest (IV+ AD 250 m 7L).


L'avvicinamento è di 2 orette, prima per sentiero, poi, oltre i laghi, si risale il pendio pietroso fino al Colletto dell'Abisso (m 2.250); da qui lo sperone roccioso è evidente e lo attacchiamo nel suo punto più basso, in corrispondenza di un diedro alto una decina di metri.




Sono le 11,00.
Ci leghiamo e parte Paolino, affrontando il diedro, che presenta qualche masso instabile; la relazione parla di soste attrezzate, in realtà troveremo solo qualche chiodo qua e là e un paio di soste attezzate.


Fortunatamente, il passo più delicato presenta un bel chiodo e Paolino esce sulla destra, andando a sostare dopo 35 m su un bello spuntone roccioso.

Le previsioni meteo non sono eccezionali, infatti il tempo è incerto e saliamo tra la nebbia, che va e viene.
Sebbene l'atmosfera sia da parete nord dell'Eiger, in realtà la via presenta numerose vie di fuga, per cui siamo tranquillissimi.




Ci alterniamo al comando; non c'è bisogno della relazione di salita, poiché seguiamo fedelmente il filo dello spigolo.
Incredibilmente, anche se molto avanti a noi, c'è un'altra cordata su questa via che noi pensavamo sconosciuta...


Salgo un primo risalto sullo spigolo, poi affronto una bellissima placca lavorata.


La roccia è buona, a tratti ottima.



Dopo una quarantina di metri, sosto su spuntoni e recupero Paolino:


Lo spigolo presenta ancora una serie di tre torrioni da superare, poi una facile cresta conduce alla vetta.


Paolino sale il terzo tiro: ci proteggiamo con fettucce su spuntoni e qualche nut.


Il quarto tiro presenta il passo chiave della salita, ma io mi incasino...

Parto dalla forcella tra due torrioni; mi si para dinanzi la scelta tra un comodo diedro, facile, ed una bella placca con uscita strapiombante.
Ovviamente mi dirigo verso la seconda, la affronto, rinvio un chiodo, ma, quando raggiungo lo strapiombo, mi accorgo di saperlo interpretare, ma anche che, in caso di caduta, mi farei male sul serio, per la mancanza di protezioni e di proteggibilità...
In ogni caso, senz'altro il passaggio non è IV+, ma V+.
Le braccia iniziano a dolermi, devo decidere: salire rapidamente, abbandonando il peso all'infuori sul vuoto e tirandomi su buone prese per le mani, oppure tornare indietro in qualche modo.
Siccome siamo a 3 ore dalla macchina, decido di non rischiare e cerco di ridiscendere, disarrampicando fino ad un punto dove ristabilirmi; in seguito, salgo il diedro e dopo una quarantina di metri allestisco una sosta su due solidi spuntoni rocciosi, in cima al torrione.

Faccio salire Paolino, il quale vuole provare a salire la placca.
Dopo qualche minuto, lo sento esclamare di aver trovato il punto dove corre la via descritta in relazione, vale a dire la placca di IV+: è a metà strada tra il diedro e la placca strapiombante... La retta via, del resto, sta nel mezzo, come sempre!
Mi raggiunge e parte per la quinta lunghezza, che non ci pone problemi ed arriva in cima ad un altro torrione.


Salgo poi il sesto tiro, sempre lungo il filo dello spigolo, senza problemi, proteggendomi con un nut e un paio di fettucce.
Infine, Paolino percorre quasi l'intera lunghezza delle corde, vale a dire circa 55 m, prima di sostare sulla cresta finale, che percorreremo slegati.


In breve siamo sull'anticima:

pochi secondi dopo, eccoci in vetta alla Rocca dell'Abisso (m 2.755):


Purtroppo non ci godiamo il panorama, che spazierebbe dal mare alle vette della Val d'Aosta, a causa della nebbia, ma, volendo essere ottimisti, siamo felici per esserci divertiti, non aver preso pioggia lungo la via e non dover patire il caldo durante la discesa.
Abbiamo impiegato 3h 20'.
La via:

Lungo la discesa prendiamo un po' di pioggia, ma siamo attrezzati, non c'è problema.

Dopo 1h 30' siamo alla macchina, con l'unico obiettivo di fare scempio al McDonald's di Cuneo!!!

1 commento:

paolino l'alp ha detto...

le creste...la vera essenza dell'alpinismo!!!!!!!!