30 dicembre 2006
Io e Paolino l'Alpino
E' da un po' di tempo che rompo le scatole ai compari della Cordata Varicocele: veniamo da oltre un anno al Bracco (autunno e inverno) e non abbiamo mai salito la via diretta che sale dai primi risalti rocciosi oltre il bosco fino in vetta; diversi di noi addirittura non sono mai stati in vetta al Bracco: questo è inaccettabile per un alpinista come me (non falesista...)!
Appena arriviamo a Sanfront, una brutta sorpresa: un incendio sta devastando i boschi del Bracco, proprio sopra il celebre sito di Balma Boves... vediamo in azione l'elicottero dei Vigili del Fuoco, un fumo impressionante (non era nebbia...); ci fermiamo a chiedere a un local, che ci informa che già dalla sera precedente si combatte contro un incendio esteso su un fronte di 500 m e sapremo poi che il giorno prima è morto un volontario dei Vigili del Fuoco...
Proviamo a continuare, arriviamo al parcheggio e vediamo che ci sono diverse auto e ragazzi che salgono: boh, proviamo ad andare su, anche perchè siamo su un altro versante della montagna.
La strada verso le vie ormai la conosciamo...
Attacchiamo allora la Diretta Stefano Mulatero (5c/6a max 5 ob 12L 500 m), sono le 11,00.
I primi 3 tiri sono tranquilli e divertenti, entro il 4° grado.
Poi arriva il tiro chiave: ecco in foto la placca verticale sopra il tetto iniziale, passo chiave:
In questa foto, Fabri poco sopra il passaggio, al corso di alpinismo:
Dopo, le difficoltà scendono e segue qualche tiro facile e veloce, sempre con vista mozzafiato sul Monviso; guadagnamo quota in fretta, la temperatura si mantiene spettacolare.
Noi ce la prendiamo comoda, scattiamo foto e finalmente approdiamo in vetta al Monte Bracco (m 1.308), praticamente senza neve e dopo aver percorso in conserva gli ultimi tiri di corda.
La vetta, il rifugio Stefano Mulatero e noi due che facciamo foto più o meno intelligenti...
Scopriamo poi il sentiero che scende dalla vetta e torna alla base delle pareti.
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