martedì 4 maggio 2021

ROCCA PROVENZALE (m 2.402): Black Line


Martedì 4 maggio 2021

Io e Lollo

Lollo deve usare le ferie residue, come me: nessun problema, scaliamo in Castello!

Finalmente il meteo si è messo in riga e la webcam sembra dare risposte positive sulle condizioni; noi però non ci accontentiamo... così optiamo per scalare sul lato sbagliato della montagna... la parete ovest della Rocca Provenzale (m 2.402)!

L'obiettivo è la via di Massimo Piras Black Line (6a   D+   8L   50 m), aperta in solitaria ad ottobre 2001 e ripetuta poche volte.

Sperando non ci siano più colate d'acqua dopo le grandi piogge recenti e sperando non faccia troppo freddo... Adesso almeno non c'è rischio temporali, così si può attaccare più tardi senza troppe remore...

In effetti le precedenti vie che ho scalato su questo lato della parete avevano preso sole verso le 11,30...

L'appuntamento non è presto, così arriviamo al parcheggio quando sono passate da poco le 9,30.

La vista sulla Rocca è sempre grandiosa, anche dopo mille volte:

Sorprendentemente troviamo ben 5 macchine al parcheggio!

Una cordata che conosciamo si sta preparando a salire alla Figari, mentre noi temporeggiamo facendo un primo giro a piedi fin sotto la parete, circa 500 m più su rispetto al parcheggio.

Qualche colata d'acqua qua e là c'è... in più la via si chiama Black Line... in più un vento fastidioso e freddo sembra voler spirare oggi... valutiamo pro e contro anche di eventuali alternative, poi torniamo sui nostri passi convinti di tentare il nostro obiettivo.

Ci prepariamo, imbrago, zaini, caschi, corde. Risaliamo la stradina fino alla mezza curva a sinistra, un ometto di pietre sulla destra indica la scarna traccia che sale a destra verso la parete scura e striata:

Sono le 10,45 e il sole è già molto alto; salendo la pietraia alla ricerca dell'attacco della via, caratterizzato da un grande diedro, ben presto mi rendo conto che almeno la prima parte della via non è solo esposta a ovest, ma addirittura nord-ovest... ovvio che attaccheremo all'ombra, se aspetiamo il sole faremo poi notte...
Saliamo anche più di quanto mi aspettassi dalle relazioni, poi finalmente ecco un diedro molto evidente di roccia gialla, poco sopra una cengia erbosa, simile a quella dello schizzo di Piras:
Avvicinandoci scoviamo il cordino rosso lasciato da un amico che ha ripetuto la via 5 anni fa, cordino molto utile in effetti.
Ci prepariamo su una cengia scomoda alla base della parete; sono le 11,15 e Lollo attacca il primo tiro (6a); supera le prime placche facili ma molto lichenate, poi raggiunge il muretto giallo, ben chiodato a spit, oltre il quale trova la sosta su terrazzino:
















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