sabato 24 novembre 2018

MONTE BRACCO (m 1.200): Provaci Ancora Cris

Sabato 24 novembre 2018
Io e Lollo

Stavolta siamo pronti a tutto, anche se sarà bagnato noi scaleremo!
Riesco a salvarmi in extremis da uno sciopero dei piloti di Iberia e torno in tempo dalla trasferta a Barcellona, il venerdì sera. Però intanto Lollo è stato bloccato al lavoro per il sabato mattina... in altri momenti sarebbe stata una notizia drammatica, ammettiamolo!
Ma domani sarà tutto fradicio almeno per metà giornata... facciamo buon viso a cattivo gioco e andiamo avanti. Lollo, si va quando esci!
Ok, appuntamento alle 12,30 al solito bar Mario, per una veloce puntatina al Monte Bracco (m 1.308), confidando nel suo microclima favorevole e contando sulla vicinanza chilometrica (alle 17,30 è buio pesto).
Attacchiamo la via Provaci Ancora Cris (6a  D   5L   110 m), che a parte i primi passi sembra piuttosto asciutta; è una via che non ho mai salito e date le premesse penso sia il miglior risultato conseguibile, oggi.
Ci leghiamo, parte Lollo per il primo tiro (6a):
Bei movimenti, prima in placca, poi in dulfer, quindi uscendo a sinistra da un tettino:
Poi ancora muri:

Salgo a mia volta, risentendo del poco arrampicare delle ultime settimane... poi vado avanti per il secondo, facile tiro (4c):
Un breve trasferimento a sinistra ci conduce all'attacco del penultimo tiro (5a):
Un bel muro, poi un tettino senza difficoltà particolari, quindi placca sempre più agevole.
Il quinto tiro (5c) è fantastico, lo salgo tutto d'un fiato, lungo placche finemente lavorate:
In alto mi aspetta un tetto in uscita, non più impegnativo di alcuni passaggi in aderenza superati per arrivare fin lì:
Il clima è buono, si sta bene, ma si fa presto l'imbrunire...
Uno sguardo a sinistra alla mole protettrice del Monviso (m 3.841):
Lollo mi raggiunge:
Selfie in cima alla via:
Proseguiamo in conserva protetta fino in cima allo sperone, per altre 3 o 4 lunghezze facili, poi scendiamo a piedi lungo il canalone, quindi giù fino all'auto, dove arriviamo col buio:
Bellissimo.

sabato 10 novembre 2018

ROCCE BACIASSE (m 1.300): Tentativo generoso ma velleitario...

Sabato 10 novembre 2018
Io e Lollo

Che dire? Ci abbiamo provato.
Contro ogni evidenza, forse contro il buonsenso, ma ci abbiamo provato...
Forse con la stessa stizza con cui sua maestà Roger Federer chiama il challenge quando sa perfettamente che la palla è fuori, noi andiamo fin sotto la parete, dopo 1h 30' di auto, per andare a toccare con mano che la parete è bagnata...

sabato 3 novembre 2018

AILEFROIDE (m 1.850): Adios Trépidentes!

Sabato 3 novembre 2018
Io e Lollo

Viaggio inaugurale della mia nuova auto: quale posto migliore, se non gli Ecrins?
Anche perchè in Italia è impensabile scalare... il meteo avverso è ovunque scoraggiante, già da alcuni giorni.
Lollo insiste, ok proviamo: appuntamento al Bar Mario alle 6,45, poi si collauda l'auto fino a Briançon.
Solita sosta a Salbertrand, sempre sotto la pioggia, poi passiamo il confine e magicamente, ancora una volta, ecco la sciarita al di là!
Parcheggio nei pressi del Champ de Mars a Briançon, ma c'è un venticello fastidioso e qualche goccia di pioggia.
Ok, non siamo venuti fin qui per nulla, ci proveremo, ma magari se ci spostiamo ancoraverso l'interno troviamo condizioni ancora migliori: in un attimo siamo d'accordo, tanto vale fare ancora un pezzo di strada e andare a dare un occhio all'amata Ailefroide!
Meno di mezz'ora dopo, eccoci di nuovo qui, meta ideale per la prima uscita della mia nuova auto...
Le condizioni sono le seguenti: una spruzzata di neve a terra, neve sulle pareti a partire dalla quota a cui arrivano le vie, un po' di sole velato, zero vento e una temperatura di 9°C.
Perfetto!
L'unico problema sono le colate d'acqua sulle placche, vedremo di trovare una via scalabile:
Tentiamo alla Tete de la Draye, sul lato della valle che prende sole il pomeriggio, essendo ormai le 11,30.
Avvicinamento ridicolo, meno di 10 minuti, per trovare subito la via che cerchiamo: Adios Trépidentes! (5c   D-   6L   180 m):
La via corre su uno scudo roccioso ben visibile dal basso:
Il primo tiro si presentapiuttosto bagnato in partenza... Ci consultiamo un po' ma in realtà siamo già decisi: proviamoci!
Ci leghiamo, parte Lollo per la prima lunghezza (5b+), una placca abbastanza verticale e, come detto, bagnata... L'amico riesce a scalarla, raggiunge la cengia erbosa, rinvia la sosta e prosegue camminando a sinistra in cengia fino alla sosta successiva:
Eccoci in sosta, a ricordare a chi pensava fosse impossibile oggi scalare in montagna che c'è sempre speranza:
Ci alterniamo e proseguo lungo lo splendido secondo tiro (5c), subito verticale:
La chiodatura della via è decisamente plaisir.
Dopo la fessurina che indica la strada, raggiungo un'esile cengetta rocciosa, mi sposto delicatamente a sinistra coi piedi sulla piccola cornice, per raggiungere la placca successiva, che sale verticalmente fino a una cengia:
Un ultimo movimento mi conduce alla sosta, da cui recupero il socio:
Alla mia sinistra, il Pré de Mme Carle dà accesso al Glacier Blanc e al mondo dell'altissima quota:
Lollo mi raggiunge:
Alle nostre spalle, la conca di Ailefroide con colori autunnali e una spruzzata di neve:
Prosegue lungo il terzo tiro (5b iniziale, poi facile), con alcuni movimenti a vincere un risalto, seguiti da una facile rampa verso sinistra, fino alla base di una placca:
Il quarto tiro (5c) sembra molto divertente e Lollo mi chiede se può restare davanti, così scala il pilastrino arrotondato, in placca, con movimenti molto divertenti:
Torno avanti per il quinto tiro (5a), una placca da salire in diagonale verso sinistra, con alcuni movimenti delicati, decisamente divertente anche questo:


L'uscita lungo la prua è facile e quasi giunto in sosta ecco l'amico alla sosta precedente:
Poi sale a sua volta:
Sesta e ultima lunghezza (2a), senza difficoltà: va avanti Lollo, porta le corde al sentiero da cui scenderemo e le recupera, mentre io lo raggiungo:
In meno di due ore abbiamo terminato la via, ma siamo soddisfatti per essere riusciti a non rimanere a bocca asciutta.
L'ambiente che ci circonda è magnifico, al solito, con il Pelvoux (m 3.946) che troneggia su di noi, innevato:
Un selfie in simpatia, poi via verso Briançon, dove mangeremo un boccone prima di rientrare in Italia: