sabato 19 novembre 2016

CAMOGLIERES (m 1.100): Sperone di Destra 4a fino al 5a

Sabato 19 novembre 2016
Io e Paolino l'Alpino

Dopo un po' di tempo al palo, oggi si scala!
Decidiamo all'ultimo, causa impegni di lavoro; il meteo parla di schiarite in montagna dalla tarda mattinata, mentre da noi resterà grigio tutto il giorno.
Optiamo per Camoglieres (m 1.100), a metà Val Maira, dove ho scalato la scorsa primavera e dove conosco una via che leggo dovrebbe essere divertente: Sperone di Destra 4a fino al 5a (5c   6L   100 m).
Paolino passa a prendermi, si punta la prua verso la Val Maira, molto lentamente, dovendo attendere la schiarita e che la roccia asciughi...
Sosta a prendere qualcosa da mangiare, poi colazione a Dronero. Il mio solito bar oggi è chiuso, così entro in un altro poco più avanti; mi aspetto la parlata occitana, trovo dietro al bancone una ragazza cinese!
Giunti a Camoglieres, in attesa che esca il sole e asciughino le pareti, facciamo un giretto alla splendida Locanda del Silenzio, ora chiusa, ma veramente magnifica:
Improvvisamente, verso le 11,00 ecco aprirsi il cielo e la situazione cambia radicalmente, come di incanto:
Sembra di essere catapultati direttamente in Dolomiti!
Ci prepariamo e saliamo verso le pareti; gironzoliamo un po' prima di trovare l'attacco della via.
Qui purtroppo l'Alpino ha una disavventura... cade il cellulare e chiaramente colpisce una pietra aguzza... schermo in frantumi...
Col morale un po' basso e sferzato da un improvviso (ma previsto) vento patagonico, attacca la prima lunghezza della via (5a), lungo un diedro verticale perfetto:
La chiodatura a fittoni resinati è a dir poco ravvicinata, ascellare...
La seconda lunghezza (5b+) tocca a me: un muro perfettamente verticale, da salire diritti fino alla nicchia di sosta, leggermente sulla sinistra:

L'Alpino segue:

Il vento è piuttosto fastidioso, ma in questa stagione non possiamo lamentarci.
La terza lunghezza (5a) propone una bella placca verticale:

Un quarto tiro semplice mi conduce su una comoda cengia di sosta:

Quinta lunghezza ancora facile, muretto, traversino e placca finale per uscire in cima allo sperone:
Un trasferimento di un centinaio di metri (per la verità senza molto senso logico) ci conduce a salire un ultimo tiro, il sesto (5c), di per sè molto bello, verticale e vario:



Non trovo la sosta all'uscita del tiro, quindi mi porto su un solido albero e recupero il socio, che poco dopo mi raggiunge in cima per una foto di vetta:
Il Chersogno domina:
Scendiamo per comodo sentiero e ripassando alla base della via, dove recuperiamo bastoncini e lo zaino di Paolino, possiamo ammirare il bellissimo sperone calcareo appena scalato:
Di fronte a noi, immersi nelle luci e ombre del tardo pomeriggio, due colleghi salgono le ultime due lunghezze della via Vanessa, che io ho scalato questa primavera:
La nostra via, ancora al sole, poco prima di tornare all'auto: