sabato 23 ottobre 2021

AILEFROIDE (m 1.900): Et On Tuera Tous les Affreux


Sabato 23 ottobre 2021

Io e Lollo

Autunno, nelle nostre vallate c'è il sole ma la temperatura è scesa molto... quindi ci rifugiamo nel paradiso dorato di Ailefroide

Del resto, qua ritorno sempre volentieri, si sa...

Stasera mi aspetta una cena, per cui si parte non troppo tardi, compatibilmente con l'arrivare all'attacco della via all'incirca quando il sole inizia a scaldare il granito.

La via che voglio salire da tempo è bella lunga, Et On Tuera Tous les Affreux (6a   11L   450 m) del mitico Jean-Michel Cambon.

Appuntamento poco dopo le 6,00 al casello di Carmagnola con Lollo, il quale per la verità non nasconde un certo scetticismo nella possibilità di andare fin là a salire una via così lunga in giornata...

Tutto ok col viaggio, solita colazione a Salbertrand in Val Susa, poi Briançon e via per la valle di Vallouise, Pelvoux ed Ailefroide, dove troviamo temperature di 0°C e ghiaccio a terra...

Parcheggiamo al ponte, non c'è anima viva; fa freddo; il passo di aprire le portiere e uscire al freddo è sempre duro, ma le motivazioni sono a mille. 

Temporeggiamo un po', il sole è ancora lontano a venire... poi partiamo, l'avvicinamento è breve, meno di mezz'ora; arriviamo sotto la parete verso le 9,00:


Il sole impiegherà ancora un po' a scendere fino all'attacco... sfruttando quel po' di calore dato dalla camminata di avvicinamento, decidiamo di prepararci e di partire, per avvantaggiarci un po':
Sopra di noi il tratto strapiombante del primo tiro (5c+), che a freddo non sarà una passeggiata:
Alle 9,30 siamo legati e attacco lo speroncino iniziale, per poi proseguire fino al tettino, uscire e proseguire in placca in diagonale verso sinistra, fino alla sosta già collegata:
Poco dopo il sole mi ha già raggiunto in sosta, mentre assicuro Lollo che sale a sua volta:
Resto davanti per salire le splendide placche del secondo tiro (5c), in pieno stile Ailefroide:
L'amico segue:
Ci alterniamo al comando, Lollo sale il tiro di raccordo (4c) tra una parete e l'altra, a sinistra, con un passo verticale a doppiare il fessurone che le divide:
La via è ottimamente protetta a spit da quel mago di Cambon, che l'ha aperta da solo nel 2003.
Quarta lunghezza (5c+): supero agevolmente il primo strapiombo


















lunedì 18 ottobre 2021

ROCCA CASTELLO (m 2.453): King Line


Lunedì 18 ottobre 2021

Io, Lollo e Leonardo

 

Oggi è il compleanno di Lollo! 

Quale posto migliore in cui festeggiare, se non la Castello?

Oggi faccio la conoscenza di Leo e, giunti a Chiappera, decidiamo la via da salire: date le temperature, optiamo per King Line (6a   TD-   7L   220 m) alla Rocca Castello (m 2.453), sempre una gran bella via, anzi forse la più bella della parete.

Infatti, lungo il sentiero la situazione è questa:

Sbuchiamo sul pianoro dell'avvicinamento alto e l'emozione è sempre la stessa, alla vista delle pareti ovest della struttura:
Al Colle Greguri (m 2.330) abbiamo la conferma che le pareti est sono in perfette condizioni:
Poco dopo le 10 siamo sotto la via, oggi ben segnalata dalla targhetta metallica e dal cordone appeso al primo spit.
Ci leghiamo, salgo davanti io; c'è un bel sole, l'aria è frizzante ma si sta bene.
Attacco il primo tiro (5c), verticale, su roccia splendida come per tutta la via; la chiodatura è piuttosto evidente, serve una certa decisione:

Dopo quasi 50 m, raggiungo i due anelli di sosta e posso far salire gli amici:
Parto subito per il secondo tiro (5b), superando un primo strapiombo grazie ad uno splendido diedro, seguito da belle placche articolate, fino a superare un tratto delicato, uscendo a destra lungo undiedro-rampa che conduce alla sosta:
Gli amici seguono:
Il sole è splendido, si sta bene, anche se purtroppo l'esposizione ci condannerà tra non molto a finire in ombra...
Frattanto riparto per scalare la terza lunghezza (5b), superando un primo tratto delicato in placca, per poi salire muri e placche, oltre ad una scaglia da salire in verticale; mi porto verso sinistra a scalare un pilastrino, al di sopra della sosta della via Rinaudo in corrispondenza della caratteristica scaglia, per poi raggiungere la sosta con un ultimo passo di equilibrio:

Il quarto tiro (5c) si apre con una placca verticale con alcuni passi decisamente aleatori, che supero impegnandomi e che mi portano in ombra, lungo diedri e muri divertenti; poco dopo gli amici sono sulle mie tracce:
Il quinto tiro (5a) mi fa tirare un po' il fiato, salendo senza difficoltà lungo diedri e placche, fino alla sosta su due anelli, ormai definitivamente in ombra...
Lì mi raggiungono i soci:
Sesta lunghezza (5c): magnifica, ma con un problemino...
Salgo infatti facilmente lungo il fessurone che sormonta la sosta, traverso leggermente a sinistra e mi porto alla base della scura parete verticale che conduce in vetta:
Qua il problema consiste nel fatto che i due spit che proteggono la salita risultano quasi impossibili da vedere... complice il fatto che ho salito la via diversi anni fa, non ricordo dove passi esattamente... mi trovo anzi a salire troppo a sinistra quando vedo finalmente il primo spit, ormai troppo lontano alla mia destra... così decido di salire totally free... non senza paura (complice un crampetto alla mano destra dovuto anche al freddo), ma per forza... 
Raggiungo la sosta e recupero gli amici; Lollo:
Leo:
Siamo all'ultimo, fantastico tiro (6a), il settimo: attacco il fantastico muro lavorato, un primo passo delicato con spaccata a sinistra mi porta nei pressi dello spigolo, poi torno a centro parete per i passi finali, su roccia da urlo:
Poco dopo, siamo tutti in vetta, al piacevole sole del primo pomeriggio:
Possiamo quindi celebrare alla grande i 30 anni di Lollo, con tanto di torta e candeline:
Scatto celebrativo per la mia milionesima volta su questa cima:

Scendiamo in doppia lungo la Diagonale Est, fino all'ultima calata lunga a metà della cengia:

Tornando, anche se ho già scattato mille volte questa foto, la tentazione è troppo grande...

Vista sempre stupefacente...