sabato 20 settembre 2014

CARRA SAETTIVA (m 1.659): Sole d'Autunno

Sabato 20 settembre 2014

Io, Simone e Paolino l'Alpino

Uscita ancora una volta combinata all'ultimo momento.
Il meteo è discreto e per stamattina niente vendemmia, dunque perchè non andare a fare due tiri su roccia?
Siamo io, l'Alpino e Simone.
Purtroppo la mattina presto piove... il problema sarà trovare roccia asciutta, adesso.
La scelta cade su una destinazione tipicamente autunnale o invernale, di modo che io possa tornare a casa presto per lavorare: la Carra Saettiva (m 1.659), in Val Sangone.
L'idea è di salire la via La Pietra di Willy Coyote, ma purtroppo, nonostante ce la prendiamo comoda per strada e lungo il breve avvicinamento, troviamo la parete ancora grondante acqua...
Che fare? Suggerisco di spostarci lì vicino e salire Sole d'Autunno (5c   7L   140 m), anche se l'abbiamo già salita tempo fa.
L'attacco è a 2 minuti di distanza:
Ora c'è il sole e pian piano la roccia asciugherà.
Ci leghiamo e vado avanti io; il primo tiro (5a) si presenta decisamente insidioso, umido com'è...
Il tetto finale, da cui esco a destra; la sosta è al di sopra:
Recupero i soci:
Paolino ci immortala in sosta:
Eccolo poco sotto la sosta:
Il secondo tiro (5c) è una bella placca verticale:
Proseguo io davanti:
Con movimenti un po' aleatori, mi sposto qualche passo a sinistra, poi salgo diritto:
E' un tiro magnifico, su roccia finalmente asciutta.
Recupero poi i compagni:


Simone:
Attacco poi la terza lunghezza (5a), assicurato dai soci appollaiati in sosta:
E' una bellissima placca a tacchette:
Cambio della guardia per il quarto tiro (5a), facile con un singolo passaggio di forza, ben appigliato:
Simone sale da 2, io chiudo la fila:
Dopo un breve trasferimento, ci portiamo all'attacco della quinta lunghezza (5c), magnifica.
Una bella parete verticale, con uscita verso sinistra:
Con la sesta lunghezza (passo di 5b) arriviamo direttamente in cima, dopo una bella placca iniziale:
Simone:
La pietra di Wil Coyote, in cima:
Paolino ha le scarpe dietro, così scende a piedi in pochi minuti.
Purtroppo io e Simone, per mancanza di info, avevamo già deciso di scendere in doppia e così facciamo, impiegando però molto più tempo:
Si torna a casa, mi aspetta la vendemmia!

sabato 6 settembre 2014

LE ROUCHON (m 2.929): Prises Surprise

Sabato 6 settembre 2014

Io, Simone e Paolino l'Alpino

Fino all'ultimissimo momento, sono convinto di non poter arrampicare questo sabato...
Poi all'improvviso si apre lo spiraglio, allora chiamo subito l'Alpino: fermi tutti, ci sono anch'io!!!
Lui intanto ha già organizzato con Simone, ma un'ora dopo abbiamo un nuovo programma: partenza alle 6,00 e destinazione Le Rouchon (m 2.929), da scalare lungo la via Prises Surprise (5c+   D+   7L   250 m).
La giornata è splendida quando raggiungiamo il Colle dell'Agnello (m 2.740); oltrepassiamo il confine e parcheggiamo alcuni tornanti più in basso.
Ci prepariamo e partiamo poco dopo le 8,00, con temperatura piuttosto freddina.
Raggiungiamo in 30' il Col de Chamoussière (m 2.882), da cui si apre la vista su Roc della Niera (m 3.177):
Scendiamo dal lato opposto per circa 50 m di dislivello, poi tagliamo a destra, a mezzacosta su pendii erbosi; da qui si vede già la nostra cima, Le Rouchon.
Dopo circa 45' eccoci vicini alle sue pareti:
In tutto l'avvicinamento ha richiesto 1h 15' di cammino.
Posiamo un po' di materiale superfluo (bastoncini, zaino grande e cibo) su un masso poco distante, poi ci avviciniamo alla nostra via, che attacca completamente a sinistra, oltre la curiosa torre che ci troviamo di fronte:
La giornata è spettacolare dal punto di vista meteo; il vento è quasi assente, si sta benissimo e la montagna è tutta per noi:
Trovo il punto di attacco, che è ancora in ombra per il primo tiro.
Quando attacchiamo la via sono le 10,15.
Paolino salirà i primi tiri, poi gli darà il cambio Simone, quindi chiuderò io salendo da primo i tiri alti.
La prima lunghezza (gradata 5c, ma secondo noi 5b è anche troppo...) propone un diedrino, seguito da alcune placche da salire aiutandosi con uno speroncino staccato sulla destra, che offre spesso un buon appoggio per il piede destro:
Paolino si lamenta un po' per la roccia fredda e le mani, ma sale senza problemi:
Segue Simone, poi io, mentre ormai il sole è fortunatamente arrivato fino in fondo alla parete:
Il secondo tiro (5c) presenta una bella placca iniziale, su roccia ottima, con buon grip, poi una serie di risalti e placche, molto divertenti, con un singolo passo un po' più delicato:
La chiodatura è decisamente plaisir, si sale in tutta tranquillità:
Dopo 30 m Paolino è in sosta, appena sbucato sulla cresta:
Sale Simone, io chiudo la comitiva:
Simone sul passo più impegnativo, una placca da superare con appoggi un po' aleatori, molto bella:
Segue una fessurina, quindi un ultimo tratto verticale ma ben appigliato, di gran soddisfazione:
Giunti in cresta, è già ora di alternarci in testa alla cordata: Simone passa davanti.
La terza lunghezza (4b) consiste in un muro verticale da salire direttamente, con uscita su uno sperone:

Mentre assicuro il compagno, alla nostra destra l'inconfondibile sagoma di Roc della Niera:
Frattanto Simone sale e raggiunge la sosta, dopo aver superato una zona un po' rotta:
Salgo a mia volta:
Simone rimane avanti per il quarto tiro (4b), prima in leggero traverso a destra, poi lungo un divertente sperone verticale, ma ben appigliato.
Eccomi impegnato poco sotto la sosta:
Cambio al comando, da qui in avanti passo avanti io.
La quinta lunghezza (4c) è decisamente particolare e contribuisce a dare varietà alla via, trattandosi di un lungo traverso quasi orizzontale verso destra, per aggirare una zona fortemente strapiombante a difesa della parte superiore della parete:
Pochi minuti dopo eccomi dalla parte opposta, in sosta; è l'unica sosta già collegata che troveremo, chissà perchè:
Recupero gli amici:

La sosta:
Ora dobbiamo affrontare i tiri più impegnativi, ma che saranno anche i più estetici e divertenti della via.
Il sesto tiro (5c+) offre subito una bella partenza verticale, con un passo in leggero strapiombo in uscita:
Lo studio un attimo, poi salgo deciso:
Da lì in avanti la via si mantiene sempre verticale e bellissima:
Anche la roccia si segnala per essere decisamente ottima, esteticamente e come grip:
Forse il passo più delicato non è la partenza, ma un paio di metri in placca, in alto:
Raggiungo il comodo pulpito di sosta e faccio salire i compagni:

Il passo chiave:
Foto di Paolino, che sale come terzo:



Sopra di noi la parete è sempre più verticale e sempre più scenica, assumendo colorazioni rossastre magnifiche:
Attacco il settimo ed ultimo tiro (5c), ignorando la variante di uscita più facile a sinistra:
La chiodatura si mantiene sempre plaisir, superfluo integrare con nut o friend, anche se la roccia offrirebbe la possibilità di salire tutta la via in trad.
Salgo verso l'alto, alternando movimenti in spaccata a belle dulfer:


Esco verso una zona più appoggiata e penso di essere fuori dalle difficoltà, in realtà la linea di spit va a cercare le placche verticali fino alla cima, fin dove possibile:
Magnifico!
Recupero i soci, per primo sbuca Simone:

Paolino sull'ultimo muro:
e in uscita:
Siamo tutti in vetta.
la vista verso ovest, con l'osservatorio astronomico là davanti a noi:
La Taillante (m 3.197) e la sua infinita placconata ovest:
Roc della Niera (m 3.177):
Autoscatto:
Ci caliamo con due doppie verso est, rispettivamente da 30 m e 40 m:
Scoprendo peraltro un versante bellissimo, una placconata su cui torneremo a mettere le mani:
La seconda calata è in parte nel vuoto:
La nostra cima, ora tutta la sole:
Durante la marcia di ritorno, lo sguardo è rapito continuamente dalla bellezza di Roc della Niera e dal fenomeno sempre sorprendente delle nubi che restano sul versante italiano e non riescono a sconfinare al di qua:
La risalita al Col de Chamoussière (m 2.882): 
Primo piano:
Ancora la Taillante dal colle:
Uno sguardo alle cime tormentate dalle nubi in ebollizione: