martedì 3 settembre 2019

ROCCA LA MEJA (m 2.831): Finanzieri con Variante

Martedì 3 settembre 2019
Io e Bruno

Splendida giornata a Rocca La Meja!
L'appuntamento è con Bruno, con cui da qualche giorno abbiamo organizzato di ritagliarci un giorno in settimana; il meteo è ok, si va!
Appuntamento al solito posto, carichiamo la mia auto e via verso la Val Grana: non sono mai salito da lì per andare a Rocca La Meja (m 2.831), la nostra meta di oggi.
La via prescelta è la Finanzieri con Variante (6a+   TD   6L   200 m), recentemente riattrezzata a spit.
La strada è magnifica, arrivando al Colle Fauniera e al Colle Valcavera, in auto fino a 2.500 m, ma è veramente infinita... Mi porto fino al parcheggio più vicino alla parete sud della montagna, dove arriviamo dopo le 9,00.
La giornata è radiosa e a pochi passi dall'auto il panorama è questo:
Ci avviciniamo al settore destro, dove corre la nostra via di oggi:
Abbiamo qualche friend medio e uno grande, oltre a un piccolo giro di nut medio-piccoli.
L'attacco presenta uno spit basso, a un metro da terra, e sale un diedro-fessura; Bruno parte quando sono le 10:
Il primo tiro è gradato 5c ma... secondo noi il 6a ci sta tutto, in almeno un passaggio; oltretutto la chiodatura, come sapevamo, non è decisamente plaisir, anche se onesta:
Il secondo tiro (6a+) è splendido, la roccia migliora: il grip è sempre eccezionale, ma nel primo tiro c'è un po' di roba che sembra muovere, diciamo "di dubbia moralità", mentre da qui è fantastica:
Una placca, poi uno strapiombo e in seguito in aderenza, su roccia lavorata, magnifico:
Il terzo tiro (5c) mi vede attaccare un primo strapiombo abbastanza pronunciato, seguito poi da difficoltà inferiori, non foss'altro che vado a cercarne un po' gratis salendo al centro il torrioncino che sormonta la prima cengia:
La temperatura è perfetta, saliamo in maglietta, zero vento e la ben nota esposizione al sole di tutta la parete per tutto il giorno; Bruno sulle mie tracce:

Le soste sono tutte attrezzate con cordone e anelli di calata:
La quarta lunghezza (IV) è di trasferimento, con qualche passo divertente:
L'ambiente qui è magnifico, un angolo di Dolomiti nel nord-ovest (la roccia infatti è effettivamente dolomia):
Un breve trasferimento a piedi per attraversare il cengione e ci portiamo a destra, salendo qualche metro di un canalino, per attaccare la Variante superiore, una linea che rende molto più elegante e diretta la via, salendo al centro un torrione verticale magnifico, dove la roccia sarà quanto di meglio si possa trovare...
La torre si compone di tre tiri, di cui consiglio di concatenare i primi due.
Non sapendo, Bruno sale il primo (5c) e si ferma in sosta dopo una quindicina di metri:
Seguo:

Riparte poi per le successive due lunghezze (6a), la prima (una decina di metri o poco più) in placca e poi oltre un tetto pronunciato, non banale:
Poi lungo una fantastica successione di passaggi in fessura e placca, con la miglior roccia che ricordi di aver scalato... a dir poco commovente!
L'uscita:
La vetta della Meja vista dalla cima del nostro settore:
Il Monviso (m 3.841) sbuca dalle nuvole:
Scatto in cima, sono circa le 13,00:
Un'unica lunga e filante calata in doppia ci deposita alla base della torre:
I pratoni attorno alla Meja, un posto realmente da favola:
Proseguiamo poi la discesa lungo la cengia, per poi scendere ai ghiaioni basali.
Bruno ha ancora voglia e abbiamo ancora un pochino di tempo, così sale ancora il primo tiro di una via a destra della nostra:
Poi facciamo su le corde e via, torniamo all'auto, volgendo lo sguardo più volte a riguardare la linea salita:
Rocca La Meja, un capolavoro della natura:
Alle prossime avventure!

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