martedì 17 settembre 2019

MONTE COSSARELLO (m 2.700): Penna Nera

Martedì 17 settembre 2019
Io e Alberto

Oggi faccio la conoscenza di un nuovo amico, Alberto, con cui organizziamo un'uscita arrampicatoria in un luogo per me nuovo, cosa che mi fa sempre piacere.
Appuntamento a Settimo Torinese, salto sulla sua auto e ci dirigiamo verso la Valle di Gressoney, precisamente la frazione di Niel (m 1.500), dove posteggiamo alle 8,00.
Il nostro obiettivo è il Monte Cossarello (m 2.700), lungo la via Penna Nera (5c   6L   230 m), via moderna a spit aperta nel 2010 da Gianni Lanza e soci.
Ci prepariamo, portiamo rinvii e qualche friend, sapendo che la fessura finale della via riceve volentieri un paio di friend integrativi.
Iniziamo la salita, chiacchierando del più e del meno, in completa solitudine in un ambiente magnifico:
In un'ora e mezza raggiungiamo il Colle Loozoney (m 2.400), da cui si apre la vista fin sul biellese e la Valsesia, là dietro:
Mezz'oretta e raggiungiamo, prendendo a destra lungo dolci pratoni, il Colle del Loo (m 2.452), che dà direttamente sulla Val Sesia; scendiamo qualche decina di metri e pieghiamo a sinistra, fino a raggiungere la grande placconata sud del Monte Cossarello, dove corre la nostra via:
La giornata è splendida, calda; Alberto conosce bene questi luoghi e mi dice che oggi siamo fortunati, è raro che la giornata sia così limpida, in genere salgono presto le nebbie e le nubi avvolgono tutto.
Alla base della parete ci leghiamo e parte lui per la prima lunghezza (5c):
La roccia è ottima, uno gneiss compatto con ottimo grip, poco "propenso" a ricevere protezioni veloci, dal momento che la chiodatura a spit non è molto ravvicinata, anche se onesta e intelligente.
Saliamo a tiri alterni, eccomi dunque sul secondo tiro (5b), ancora divertente placca lavorata:
La bella valle alle nostre spalle:
e la parete sopra di noi, chiusa a destra da un grande diedro strapiombante in alto:
Alberto sale ora la terza lunghezza (5b), lungo la roccia lavorata resa scura dalle colate d'acqua:
Lo raggiungo, iniziando un leggero traverso in diagonale a destra che caratterizzerà anche il tiro successivo:
Non serve leggere una relazione dettagliata, basta seguire gli spit nuovi nella grande placconata, su cui corrono altre due vie vecchie e praticamente dimenticate.
Come detto, la quarta lunghezza (5b) mi vede proseguire sulla stessa direttrice, per poi raddrizzarmi pochi metri prima della comoda sosta:
Il socio mi raggiunge in sosta:
Siamo già al penultimo tiro (5b), Alberto sale diritto, tanto per cambiare in placca, poi leggermente a sinistra, fino alla sosta con 2 spit da collegare:
Salgo a mia volta:
La sesta ed ultima lunghezza (5c) è splendida e rappresenta una variazione sul tema, seguendo una bella fessura verticale, in cui piazzo anche un friend 0,50:
L'uscita della via è più facile, ma stranamente non trovo la sosta finale...
Torno indietro qualche metro, riguardo, niente...
Alla fine mi accontento di uno spit singolo un po' più in alto lungo lo spigolo ormai quasi erboso di uscita, cui accoppio un paio di fettucce in clessidra per formare un'ottima sosta e recuperare l'amico.
La mia espressione sul posizionamento dell'ultima sosta:
La sosta che attrezzo:
Sono le 13 quando chiudo la via, poco dopo ecco il nostro scatto in cima alla via:
La discesa è a piedi, facile, in 20' fino al punto in cui abbiamo lasciato i bastoncini.
Da lì ci aspetta la breve risalita al Colle Loozoney:
Ora una lunga discesa fino al parcheggio, dove arriviamo alle 16.
Si chiude così una bella giornata arrampicatoria, già tendente ai colori autunnali, anche se non ancora nelle temperature.

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