martedì 9 agosto 2016

CAMPANILE BASSO di BRENTA (m 2.883): Via Normale

Lunedì e Martedì 8-9 agosto 2016
Io e Bruno


Semplicemente, un sogno che diventa realtà...
La guglia più famosa del mondo? Forse.
Questo sarà l'anno giusto, è deciso.
L'occasione propizia arriva ai primi di agosto, Bruno è in vacanza al lago di Molveno e io riesco a ritagliarmi un paio di giorni per scappare tra i Monti Pallidi. Prenoto il rifugio Pedrotti per 2 persone, la notte tra lunedì 8 e martedì 9 agosto, così evitiamo la ressa del week-end, anche se ad agosto non saremo certi soli...
Alla fine arriva il gran giorno, anche se purtroppo è chiaro fin da subito che i due giorni migliori come meteo sono domenica e lunedì... ma tant'è, non riesco a far diversamente e confermiamo i giorni prestabiliti.
In effetti il lunedì è una giornata splendida, con sole pieno fino al tramonto: sarebbe stato fantastico scalare il Campanile oggi... per domani invece si prevede un peggioramento, soprattutto dal pomeriggio, con possibilità di temporali...
Ci incontriamo io e Bruno al Lago di Molveno, da dove un taxi-navetta ci porterà al Rifugio Croz dell'Altissimo:
Da qui parte il sentiero, che ci porterà in un paio d'ore al Rifugio Pedrotti.
Prima oltrepassiamo il Rifugio Selvata, da cui si gode una vista incredibile sul Croz dell'Altissimo e la sua impressionante parete sud-ovest:
Superato la barriera rocciosa che segue, ecco aprirsi la vista sul nostro obiettivo, il Campanile Basso (m 2.883), così bello e perfetto da apparire quasi irreale:
Splendide pareti anche lungo il sentiero:

Su in alto, il rifugio, anche se ci vorrà ancora oltre mezz'ora:
Finalmente ci siamo, verso le 17,00 eccoci al rifugio:


La cena è ottima, il rifugio è abbastanza pieno.
Dopo cena i rifugisti ci danno la mazzata: "dove andate domani?"
"Al Basso, volevamo salire la Preuss ma con tempo instabile contiamo di rimanere sulla Normale, che ha le calate attrezzate per tornare indietro, eventualmente".
"Al Basso??? No, domani il tempo è brutto, pioggia già dal mattino".
"Eppure... le previsioni che ho visto danno una finestra al mattino, prima del maltempo..."
Ci guardiamo: l'idea è di provare, di svegliarci e di andare, poi man mano vedremo l'andamento del meteo e, seguendo la via che consente di ripiegare, eventualmente torneremo indietro in caso di maltempo.
Andiamo a nanna, coi nostri pensieri...
La sveglia ci riporta alla realtà, ci prepariamo e usciamo dal rifugio alle 6,00: in effetti ci sono nuvole scure in giro, ma non fa freddo e per ora non piove...
Andiamo!
In breve saliamo alla Bocca di Brenta, da cui scendiamo dal lato opposto fino a reperire l'inizio della via ferrata più famosa al mondo, la Via delle Bocchette:
Dopo un percorso entusiasmante, assicurandoci con la longe al cavo nei punti più esposti, siamo finalmente in vista del Campanile:
La via che seguiremo è quella gialla, la Via Normale (V-   11L   350 m), che gira attorno alla guglia toccandone tutti i lati:
Alle 6,30 siamo alla Bocchetta del Campanile Basso, da cui la montagna svetta impressionante e incombe letteralmente su di noi:
Il meteo è un po' nuvoloso, ma non così minaccioso: non diciamolo troppo forte, ma andiamo avanti...
Scendiamo una quindicina di metri, poi un traverso facile ma esposto su roccia ci fa guadagnare le balze della parete sud, dove attacca la via:
Ci siamo, ci prepariamo, ovviamente siamo soli, anche se ora sopra di noi ci sono sprazzi di cielo azzurro.
Salgo io il primo tiro (III+), salendo i primi risalti, rinviando un chiodo e portandomi ad attaccare un diedro che sale da sinistra a destra, fino alla sosta (doppia sosta con grande anello, per la verità) su un aereo terrazzino:
Bruno segue rapido:
Proseguiamo, il secondo tiro propone subito uno dei punti celebri della via, la Parete Pooli (IV+), salendo in verticale sopra la sosta, trovando alcuni chiodi, per poi traversare in diagonale a destra, fino alla comoda sosta poco prima dello spigolo sud-est:
Qualche passo delicato in traverso a destra, poco prima della sosta:
Eccomi al traverso, in un ambiente da favola:
Passo poi avanti per il terzo tiro (III+), superando il breve strapiombo a destra della sosta e guadagnando la grande cengia che taglio la parete est:
Qui però la relazione ufficiale, scaricata dal sito del rifugio, parla di una sosta attrezzata, dopo aver traversato a destra in cengia...
Io non trovo alcuna sosta, scoprirò poi infatti che questa non esiste... Ok, basta saperlo, dal momento che qui è facilissimo costruire una sosta su spuntoni...
Alla fine ok, ne faccio una e mi fermo, raggiunto da Bruno poco dopo.






































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