sabato 29 dicembre 2012

DENTE ORIENTALE di CUMIANA (m 1.348): K2 + Fitz Roy

Sabato 29 dicembre 2012

Io, Bruno e Paolino l'Alpino

Torniamo volentieri ai Denti di Cumiana, piacevolissima scoperta di un paio di giornio fa.
Sono riuscito nel mio disegno "criminale" di riportare Paolino in parete addirittura per la quarta volta negli ultimi 8 giorni, grazie ad un calendario favorevole e soprattutto ad un clima eccezionalmente mite, per essere alla fine dell'anno.
Non solo: risponde all'appello anche Bruno, di ritorno dalle sciate in Trentino e voglioso di stringere appigli.
Partiamo con le idee chiare: saliremo la via K2 (6a   6L   120 m) al Dente Orientale di Cumiana (m 1.348), lo stesso scalatao due giorni fa.
Ripetiamo volentieri anche il lungo avvicinamento, che la palina stima addirittura in 2h 30'.
Anche stavolta raggiungiamo l'attacco in 1h 10', in una splendida giornata di sole in cui il mio pile resterà ancora una volta inutilizzato.
Anche Bruno rimane entusiasta alla vista della splendida parete di granito che ci aspetta: 
Ormai ci siamo, si parte:
In realtà la via è data di 5 tiri, ma scopriremo che sono 6...
Ci leghiamo e combiniamo di fare un'altra via dopo questa io e Bruno, per cui Paolino farà i primi 2 tiri da primo, poi completerò io la via e Bruno ne sceglierà una seconda, che tirerà lui.
Il primo tiro (5c) di K2 propone subito alcuni passaggi belli tosti ed aleatori, soprattutto un traverso a sinistra di poco più di un metro, un ristabilimento non facile, specie a freddo:
Salgo come terzo, dopo Bruno:
Il passo "simpatico": 
La seconda lunghezza (6a) è caratterizzata da una fessurina un paio di metri sopra la sosta, lunge circa 5 o 6 metri, ben protetta con 3 spit:
Io e Bruno proviamo ad affrontarla rimanendo a sinistra della fessura, ma neanche qui è molto facile.
Giunti tutti in sosta, ci diamo il cambio, passo avanti io.
Il terzo tiro (5c) parte tranquillo, con un traverso a destra, poi propone alcuni passi veramente aleatori e delicati, per salire in placca e percorrerla:

Dopo la placca, traverso leggermente a destra, quindi decisamente a sinistra, tornando in pratica al di sopra della sosta di partenza:
La quarta lunghezza (3) è una facile placca a gradoni, che ci porta oltre la grande cengia che taglia tutta la parete.
Ora siamo alla base della verticale parete finale e possiamo già vedere la croce bianca sommitale: 
Attacco deciso il quinto tiro (6a), magnifico, che salgo con grande facilità e divertimento:
Prima una serie di muri e placche, poi una grande lama da salire in dulfer e superare con un passo atletico e non difficile:
Seguono alcuni metri più articolati e facili, che mi conducono ad una sosta nuova, che mi fa capire che la via si compone di 6 tiri e non 5 come da relazione.
Ho ancora rinvii e vedo la cima piuttosto vicina, per cui rinvio la sosta e proseguo.
Il sesto tiro (5c) in realtà non è così semplice come sembrava, ma offre ancora una simpatica uscita in diedro decisamente faticosa:

Due giorni dopo, siamo nuovamente in vetta al Dente Orientale, da cui godiamo di una vista splendida: 
La croce sommitale e la pianura al di sotto:
Bruno posa di fronte alla Rocca Sbarua, dall'altra parte della valle:
Paolino per oggi dice stop e si ferma in cima a mangiare un panino al sole, mentre io e Bruno ci caliamo in doppia fino alla base della parete, per attaccare una seconda via e far scalare un po' Bruno da primo.
La scelta cade su Fitz Roy (6b   2L   55 m)
OK, ci prepariamo e Bruno attacca il primo tiro (5c+), che presenta un passaggio veramente ostico, dove secondo noi il 6a ci sta tutto, anche se breve:
Salgo a mia volta, quindi Bruno attraversa circa tre metri in placca verso destra, l'inizio del secondo tiro (6b), quello del grande arco.
Raggiunge così il pilastro che sorregge il grande arco, lo percorre aiutandosi con l'appoggio largo per il piede destro:
La dulfer che percorre l'arco si rivela meno ostica del previsto, ma ora ecco lo spit che indica il punto in cui Bruno deve superare il tetto e ribaltarsi al di sopra dell'arco:
Bruno risolve dopo breve studio, passando leggermente a sinistra, quindi si impegna ancora molto nella placca seguente, fino a giungere in sosta.
A questo punto però è piuttosto tardi... Paolino ci aspetta sotto la parete, tra poco più di un'ora sarà buio...
Decido comunque di partire, ma dopo pochi metri concludiamo che non abbiamo voglia di percorrere il ritorno al buio, così torno in sosta in qualche modo e calo Bruno.
Si torna a casa. 
 

1 commento:

Anonimo ha detto...

Gentilissimi io e da tanto tempo che non vado più alla Rocca due Denti il mio progetto è sempre stato riuscire a girare la rocca due denti dalla parte del dente sinistro muniti di corda ed eventuali moschettoni mi sarebbe sempre piaciuto riuscire ad arrivare sulla sommità del secondo dente quello sinistro senza la chiesetta un emozione abbastanza entusiasmante che pero merita di essere raccolta con le mani e assaporarla.Fabrizio de cola e uno che queste zone le gira e a messo tanti suoi video su you tube.