lunedì 24 dicembre 2012

CARRA SAETTIVA (m 1.659): Sole d'Autunno

Lunedì 24 dicembre 2012

Io e Paolino l'Alpino

Siamo a Natale, ma le condizioni sono ottime per scalare anche oggi.
Io e Paolino consultiamo le previsioni, che all'ultimo momento lasciano speranze, parlando di sole in montagna e nebbia e pioggia in pianura e dalle nostre parti.
Così è: stavolta andiamo a visitare la Valle di Sangonetto, nel torinese, e precisamente un complesso di pareti che sento nominare da tempo ma che non conosco: la Carra Saettiva (m 1.659).
Parcheggiamo l'auto come da descrizione, mordo una focaccia mentre mi preparo e mi imbrago e siamo pronti a partire.
Siamo qui per salire la via più conosciuta, Sole d'Autunno (5c   7L   140 m).
L'avvicinamento è molto breve e quasi pianeggiante; fortunatamente c'è uno splendido sole, che dovrebbe tenere fino al primo pomeriggio.
Eccoci subito in vista della parete, con il tracciato della via:
Il sentiero conduce direttamente in prossimità dell'attacco della via:
Ci leghiamo e partiamo: il primo tiro (5a) tocca a Paolino, un bel muro quasi verticale molto ben chiodato:
Il tiro non è molto lungo, ma presenta un paio di passi simpatici.
I gradi che riporto sono leggermente rivisti da me: 
La seconda lunghezza (5c, passo di 6a) è magnifica: attacco la placca in traverso verso sinistra, quindi in diagonale ancora leggermente a sinistra, per poi salire su diritto fino in cima allo sperone:
Paolino mi raggiunge: 
Dettaglio su un passo delicato:
La terza lunghezza (4c con un paio di passi di 5a) è molto divertente: Paolino sale diritto in cima al pilastro, quindi scende leggermente al di là della cima e traversa a sinistra, andando a reperire la bella placca lavorata:
Giunti in sosta, ci spostiamo un paio di metri a destra, alla base del muro seguente, il quarto tiro (5a), di roccia magnifica con evidenti intrusioni quarzitiche: lo attacco sulla sinistra, supero il breve strapiombo ben appigliato ed esco verso destra:
Traverso leggermente a destra su ottime prese per le mani, quindi supero un paio di balze rocciose facili e trovo la catena di sosta:
Quinta lunghezza (5c), splendida: Paolino attacca il verticalissimo muro prima grigio, poi ocra:
La chiodatura si mantiene sempre ottima, fino alla comoda sosta a "nido d'aquila":
E' il mio turno, il tiro è veramente entusiasmante:
Ora traverso qualche metro a sinistra, lungo la cengia, fino a doppiare lo spigolo; attacco la bellissima placca lavorata della sesta lunghezza (5a):
Giunto in cima alla placca, trovo una cengia da cui si innalza una lama di roccia, una sorta di prua molto divertente, che propone però una partenza boulder non banale:
Raggiungo così la sosta, dove vengo raggiunto da Paolino.
Nel frattempo il sole si è nascosto dietro alla nebbia, che si è alzata ed è venuta a prenderci:
Eccomi mentre proseguo, slegato, fino in punta alla cosiddetta Pietra di Wil Coyote, una struttura molto curiosa che pare in bilico sulla cima:
Eccomi sulla cima:
Con qualche calata in doppia torniamo alla base della parete, da cui possiamo guardare la prima parte della via e, dopo aver esplorato un po' la zona, torniamo all'auto, alla focaccia ed ai bagordi di Natale che ci aspettano stasera e domani:
 

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