sabato 4 dicembre 2010

SCOGLIO del BUTTO (m 750): Cresta degli Scoiattoli


Sabato 4 dicembre 2010



Io, Manu e Paolino l'Alpino

Oggi troppo freddo dalle nostre parti... Per arrampicare, scendiamo in Liguria.
Nonostante il problema tecnico, si va con la mia macchina, così posso ascoltare i Rammstein! :-D
Viste le temperature basse, ce la prendiamo con calma: partiamo alle 7,45 e ci facciamo una bella colazione a Ceva.
L'obiettivo è la Cresta degli Scoiattoli (5b D+ 7L 200 m) allo Scoglio del Butto (m 750), nell'entroterra di Loano (SV).
Fa freddo, ma c'è uno splendido sole; eccoci in vista della cresta:

Alla sinistra, lungo il sentiero di avvicinamento, la bellissima Rocca dell'Aia (m 680), anch'essa già scalata più volte dalla nostra Cordata Varicocele:

Ormai conosciamo bene l'avvicinamento, un sentiero che a me piace sempre molto.
Quando attacchiamo la via, è mezzogiorno.
Ci leghiamo e va avanti Manu lungo il primo tiro (5b):

Sale la prima placca facile, poi il superamento di un breve tettino non è proprio banale, quindi ancora in placca fino alla sommità del primo risalto.
Manu non vede i due vecchi spit di sosta e prosegue lungo il secondo tiro (4b), una facile successione di risalti, fino ad un terrazzo di sosta.
Quando lo raggiungiamo, mi volto a fotografare la Rocca dell'Aia ed il mare sullo sfondo:

La sosta: Manu assicura, mentre Paolino va avanti all'inizio del terzo tiro (5a):

La sosta è molto comoda, ma purtroppo è in ombra, quindi fa un freddo cane...
Paolino sale il breve muro verticale, leggermente strapiombante, fino a portarsi sul filo di cresta:

Prosegue poi salendo lo spigolo, fino ad uscire in cima al risalto, dove sosta e ci recupera.
Manu sale come secondo, io rimango ultimo.
La sosta che lasciamo, tre chiodi non troppo recenti:

Manu sale il muro:

Quando è quasi in sosta, eccomi sbucare al sole:

Paolino resta avanti nel quarto tiro (4b), una traversata di risalti senza problemi:

Lo raggiungiamo:

Ci diamo il cambio per l'ultima volta, da qui in avanti conduco io.
La quinta lunghezza (4b) prevede prima ancora il superamento in traversata di qualche risalto facile:

L'ultimo presenta un passaggio non banale, assicurato da un chiodo a dir poco spettacolare:

Passo e raggiungo un albero, su cui faccio sosta.
Ci riuniamo tutti e tre e Paolino si mette comodo:

Cerco di capire sulla guida la linea da tenere...
Quando vediamo uno spit in alto, mi rassegno: attacco così la sesta lunghezza (5a), passando letteralmente attraverso l'albero e poi salendo in verticale e traversando a sinistra lungo la parete liscia e diritta:

Trovo indispensabile mettere un bel piede su un ramo alquanto fragile, poi con un passo in aderenza sono fuori.
Alla mia destra sale un diedro verticale, con un chiodo piuttosto in alto; do un'occhiata a sinistra, dove un breve traverso mi spinge a proseguire in placca fino ad un'ottima sosta su due fittoni, da cui faccio salire i compari:



Al sole si sta bene, nonostante l'aria gelida che soffia da un'ora a questa parte...
Le difficoltà sono finite: salgo il settimo tiro andando a cercarmi dei bei passaggi, mi diverto con le protezioni (un friend ed una splendida clessidra dolomitica) e raggiungo in breve la vetta:

Assicuro i compagni su uno spuntone ed eccoli:

Sono circa le 15,00 quando mangiamo qualcosa, ci godiamo lo splendido panorama e posiamo per la classica foto di vetta:

Ancora il panorama:

Sono già stato su questa vetta altre 2 volte: a febbraio 2010 ed a febbraio 2009.
Dopo le rimostranze di Wil presso il CAI Loano, ecco che l'hanno accontentato!
C'è una sosta di calata!

Wil, questa è tua:

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