Sabato 13 settembre 2008
Io, Wil e Paolino l'Alpino
Questo Finale di estate si presenta all'insegna del maltempo, purtroppo...
Pazienza, niente monti, ma arrampichiamo lo stesso: si va a Finale, portiamo Wil sul calcare.
Macchina unica: io, Paolino, Wil, Manu e... Manu! Il Gnoc e il Branda.
Io, Paolino e Wil andiamo su una classica "iniziatica" del finalese: la Simonetta (V D- 165 m).Manu e Manu fanno qualche tiro più impegnativo nei dintorni.
Ecco Rocca di Perti (m 397):
L'attacco è raggiungibile in una decina di minuti:
Ci leghiamo, parto io:
Il primo tiro (IV) non crea problemi: la prima parte segue un diedro-canale ascendente verso destra, semplice:
I miei due compari sono ancora a terra:
Ogni tanto si fa qualche simpatico incontro, lungo le vie storiche:
Il calcare del finalese è celebre, perfetto, anche se le vie più ripetute sono un po' unte:
Ad un certo punto si è tentati di portarsi alla fine della lama, dove si trova una sosta a catena, ma in realtà appartiene ad un'altra via...
Così, devio nettamente a sinistra, traverso un paio di metri e poi salgo direttamente il muretto verticale che segue:
Supero un facile diedrino a destra e predispongo una sosta su alberi:
Recupero i miei compagni, prima sale Wil, poi Paolino:
Dopo un semplice tiro di trasferimento (II), attacco una placca verticale:
Qualche buco ed una scaglia sulla sinistra aiutano:
Superati due muri, si affronta una placca verticale sormontata da un grande tetto:
La placca è abbastanza impegnativa:
Sotto il tetto, traverso a destra:
e impegno un diedro sulla destra, fino ad un ottimo punto di sosta.
Salgono gli amici: Wil...
e Paolino:
Un breve trasferimento ci conduce alla base di uno sperone; Paolino assume il comando della cordata e si impegna sulla roccia consunta dello spigolo:
Poi è la volta di Wil, che conia nuove imprecazioni e si trascina su per la parete:
Il colpo d'occhio delle pareti di calcare bianco e grigio del finalese è notevole:
Un diedrino verticale...
... ci conduce ad una lama obliqua da tenere con le mani...
...fino ad una sosta su cengia molto esposta:
La sesta ed ultima lunghezza (4b) parte con un piccolo strapiombo, esposto ma ben manigliato:
Alla nostra sinistra, ecco la croce di vetta, bianca:
Paolino scala la fessura che conduce in vetta:
Wil:
... si infila senza remore nella fessura:
da ultimo, salgo io:
L'ultimo movimento della via:
La sosta sommitale:
Il mare e l'Isola Gallinara, di fronte ad Alassio:
Pochi passi ci separano dalla croce di vetta:
Da qui ammiriamo l'ultima parte della via che abbiamo scalato: è sorprendente come sia possibile superare pareti tanto verticali lungo percorsi tanto semplici, complimenti all'intuito degli apritori della via!
Iniziamo la discesa lungo lo Spigolo Nord; quando arrivo a metà, trovo una splendida sosta di calata, ma non sapendo esattamente dove coduca, visto che non abbiamo assolutamente fretta, decidiamo di risalire e di scendere lungo il comodo sentiero dall'altro lato della rocca.
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