Sabato 20 settembre 2008
Io e Paolino l'Alpino
Stavolta è quella buona!
Da un po' di tempo voglio salire Palavar-Les-Flots (5c D- 400 m), una delle vie più ripetute di Ailefroide. Ci abbiamo provato pochi giorni fa, ma il tempo è stato inclemente.
Finalmente riesco a convincere Paolino che la via è fattibile anche in giornata: sveglia alle 4,30, partenza alle 5,00 ed alle 7,30 eccoci in vista del Pelvoux (m 3.943), con il suo spettacolare plateau glaciale sommitale:
In valle non c'è praticamente anima viva: il campeggio è chiuso.
Addentiamo un panino, ci prepariamo ed individuiamo subito la nostra via, che segue abbastanza fedelmente lo spigolo:
In dubbio se portarmi anche il pile oppure no... sbagli clamorosamente! Decido di portarlo, ma dopo un quarto d'ora scoppio già dal caldo...
Saliamo nel bosco, quando sbuchiamo sotto la parete ravaniamo un po' per trovare l'attacco giusto, ma alla fine non si può sbagliare.
Parto io, che non sto più nella pelle ed ho una voglia pazzesca!
La parete è di granito grigio:
Il primo tiro (4c) supera un muro quasi verticale, ben appigliato, una placca lavorata:
Mi segue Paolino e ci alterniamo al comando:
La seconda lunghezza (4b) supera una placchetta iniziale,
poi si infila ad evitare un paio di alberi e sale in placca:
Salgo il terzo tiro (4b), non molto impegnativo, tranne qualche metro nella parte centrale, che supero con un minimo di attenzione.
La sosta è su comodo terrazzino:
La quarta lunghezza (5b) si fa più impegnativa: Paolino prima scende in traverso fino alla base di una placca, dalla lama staccata in cui eravamo:
Poi sale appoggiando su piccole tacche e reglettes:
Infine salgo io, il tiro è veramente divertente:
Splendido il panorama da quassù, da cui dominiamo l'intera valle, quasi deserta:
Il quinto tiro (4b) non offre alcuna difficoltà, una comoda salita in placca lavorata...
così come il seguente (4b), in placca sul filo dello spigolo, appoggiato e solare:
La settima lunghezza (4c) è bellissima, esposta e divertente:
Salgo in placca traversando leggermente a destra:
Scavalco un muro di granito,
quindi facilmente in placca fino alla sosta da attrezzare, sempre vicino allo spigolo:
Eccoci a quello che sulla carta dovrebbe essere il tiro-chiave: l'ottavo (5c).
Paolino sale facilmente una placca lavorata, fino a giungere sotto ad un tratto più liscio ed impegnativo:
In realtà troviamo il passo molto meno impegnativo di L4, ad esempio.
Inoltre è super-chiodato:
Salgo la nona lunghezza (4c), prima lungo un liscio muro verticale:
Poi con arrivo soft in sosta:
Siamo in perfetto orario, la temperatura è strepitosa, le difficoltà sono alle nostre spalle: ci concediamo una pausa, mangiamo e beviamo qualcosa; alla nostra destra, due ragazzi giungono in cima al pilastro ed iniziano le calate:
Paolino riparte lungo il decimo tiro (4a), ormai saliamo veloci e tranquilli:
Lo raggiungo, insieme valutiamo la difficoltà di un paio di vie che incrociamo, ma neanche questo undicesimo tiro pone problemi:
Che giornata fantastica!
L'ultima, la dodicesima lunghezza (4a) tocca a Paolino, che rapidamente raggiunge l'uscita della via:
Le calate sono proprio ad un passo da noi; la guida di Cambon scrive di porre molta attenzione, in quanto la parete lungo cui si scende non è solcata da vie (in realtà una o due ci sono...), quindi mancare una sosta sarebbe un bel problema, in quell'oceano di granito verticale...
L'unico grattacapo è una corda incastrata in fase di recupero, dopo la seconda calata, ma fortunatamente riusciamo a risolvere l'inghippo e ci caliamo senza problemi:
Nel complesso, la via mi è piaciuta molto, anche se l'ho trovata meno impegnativa del previsto: da salire in pieno relax!
Beh, in ogni caso dopo 400 m di via ci siamo meritati una bella sosta al McDonald's di Briançon!
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