martedì 18 ottobre 2022

TORRE di AIMONIN (m 1.374): Pesce d'Aprile


Martedì 18 ottobre 2022

Io, Leo e Lollo

Oggi si festeggia il compleanno di Lollo! 

Da tempo mi son segnato la data ed è di rigore prendere ferie per andare a scalare in Valle dell'Orco.

Temperature ancora incredibili per la stagione, ma oggi non vogliamo esagerare e rimaniamo giù di quota, per salire una via famosa ma che ancora ci manca: la via del Pesce d'Aprile (VI   6L   170 m) alla Torre di Aimonin (m 1.374), dove ho scalato una volta anni fa con Bruno.

Per l'occasione c'è anche Leo, cordata a tre per una giornata di grande cumpa.

Appuntamento al casello di Carmagnola, poi carichiamo la mia auto e si parte per il torinese.

Dopo la lunga strada, tra l'altro irta di limiti e rilevatori di velocità, parcheggio nella piazzetta di Noasca e ci concediamo la giusta colazione; dopo prendiamo su la roba e via verso il breve avvicinamento.

La temperatura è buona come previsto, purtroppo nonostante il giorno feriale di mezza stagione troviamo una cordata all'attacco della nostra via...

Poco male, saranno veloci e la via è breve.

Quando tocca a noi, Leo attacca i tranquilli risalti del primo tiro (IV+), fino a sostare sul filo dello speroncino, dopo un divertente diedro:

Seconda lunghezza (IV-) in traverso a destra, lungo una vaga rampa anche discendente, rinviando un albero secco e andando a reperire un diedro-camino verticale:
Leo ne esce sostando su comoda cengia:
Salgo per secondo e chiude Lollo:
Oggi me ne sto rilassato, lascio andare avanti gli amici, a partire dal festeggiato.
Il quale affronta il famoso terzo tiro (5c+), il tiro "della lastrina" (o della "latrina", come lo ribattezziamo noi oggi), che consiste in una bella dulfer con l'aiuto di una grossa scaglia o lastra, con lo spazio buono per le falangi che tirano in fuori e controbilanciano la spinta del piede contro la parete:
E' presente un singolo spit, in partenza, dopo un breve traverso a destra:
Poi un nut incastrato aiuta molto la psiche: scopriremo il giorno seguente che il nut in questione era stato abbandonato qualche anno fa dal mitico amico Renna!!!
Qualche passo faticoso e si è fuori, in cengia, da cui senza problemi si raggiunge la comoda sosta.
Sale poi Leo e chiudo la fila io, trafficando un buon dieci minuti per rimuovere un friend di Lollo:


Quarta lunghezza (6a): un primo diedro a destra conduce ad un secondo diedro, verticale, che costringe a continui cambi di assetto alla ricerca dell'equilibrio:
Lollo in azione:
In alto, un ultimo passo delicato conduce all'esile terrazzino di sosta:
Salgo poi io e la lunghezza mi impegna a fondo:
Chiude il trittico Leo, che raggiunge la parte verticale del diedro:
Qui si impegna anche lui in una lotta furibonda con un friend, che alla fine cede e viene fuori dalla fessura, riportando il buonumore nella cordata:

Il quinto tiro (5c) è decisamente più abbordabile, seppur sempre bellissimo: Lollo sale i primi risalti granitici, portandosi al di sotto di un evidente strapiombo:
Lo affronta da sinistra, trovando fortunatamente ottime prese in uscita e andando a sostare appena al di sopra, dopo un tiro breve:
Quindi tocca a me, che salgo divertendomi un sacco:


Chiude ancora la fila Leo, che sale senza problemi:

Frattanto, la cordata trentino/valsusina che ci aveva preceduti all'attacco si sta calando lungo la via dello Spigolo, da cui scenderemo anche noi:

Leo ci raggiunge in sosta, al sole:
E siamo all'ultimo tiro (6a), il sesto: Lollo resta davanti, sale alcuni facili risalti:
Poi impegna una fessura-camino che dal basso sembra poca cosa, lo ammetto, ma che poi troverò bella ostica pure io:
Infine, sale una fessurina verticale che conduce a placche un po' sporche in uscita, fino alla sosta finale.
Salgo a mia volta, seguito a ruota da Leo:
Il provvidenziale alberello secco a metà fessura:
Un traverso a sinistra di una trentina di metri, un po' vegetato, ci porta alle calate, dove celebriamo il solito selfie di vetta:
La giornata si è fatta fotonica dal punto di vista del meteo, magnifica e calda.
Iniziamo le calate, almeno queste oggi le faccio da primo:

Le calate filano lisce, in breve siamo alla base della parete e al parcheggio, da cui possiamo riguardare il nostro percorso granitico di oggi:

Riusciremo a trovare un bar aperto per una bevuta di compleanno solo in autogrill in tangenziale a Torino... non il massimo della recettività turistica la Valle dell'Orco ad ottobre... ma va bene così.
Alle prossime avventure!

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