mercoledì 12 settembre 2018

MONVISO (m 3.841): Via Normale in solitaria

Mercoledì 12 settembre 2018
Io

Una bella giornata di metà settembre merita di essere sfruttata come si deve, così mi viene l'idea di far visita alla vetta del Re, il Monviso (m 3.841), dove quest'anno non sono ancora stato.
Andrò da solo, in giornata da casa.
Sveglia impietosa alle 2,50, poi via in auto fino al Pian del Re (m 2.020), in alta Valle Po.
Parcheggio alle 4,40, dieci minuti dopo sono in cammino alla fioca luce della pila frontale, tutto intorno è buio pesto e silenzio... Spettacolo...
Salgo senza imbrago e senza corda, una volta tanto sperimento il piacere di uno zaino non troppo pesante.
Cammino solo nel buio, incontrando solo molte delle salamandre endemiche del Viso che saltano fuori quando l'ambiente è umido: ieri sera è piovuto un po', in effetti.
Un'ora e mezza di cammino e sono in prossimità del Rifugio Sella, alla mia destra intuisco il profilo della Cresta Est del Viso coi lumini di chi sta salendo, partito dal rifugio:
Di fronte al rifugio spengo la frontale e faccio una bella foto alle prime luci del giorno:
Proseguo e raggiungo l'inizio della ferrata che porta al Passo delle Sagnette; alle mie spalle sorge il sole, al di sopra di uno spettacolare mare di nubi:
La ferrata alle mie spalle:
e sopra di me:
La giornata è radiosa e poco dopo sono al passo; alla mia sinistra il Vallone delle Forciolline, con gli omonimi laghi:
alla mia destra, la parete sud del Monviso che salirò tra poco:
Scendo il centinaio di metri che purtroppo occorre perdere, guadagno la lunga pietraia e avanti, tra tracce e ometti, fino a risalire il fronte morenico che mi porta al grande cippo visibile da lontano, da cui vedo il prossimo tratto:
Poco dopo, eccomi al di sotto del bivacco Andreotti (m 3.250), dopo aver costeggiato il nevaio, senza toccarlo; alla mia sinistra, verso il Viso di Vallanta:
A destra, eccolo là il bivacco:
Lo raggiungo e da qui ecco il Ghiacciaio Sella, che come dicono tutti quest'anno richiede i ramponi, che infatti ho portato con me:
Li calzo sugli scarponcini leggeri che indosso, salgo senza problemi e subito dopo li tolgo, lasciandoli nei paraggi insieme con i bastoncini, visto che da qui in avanti mi aspetta la parte rocciosa.
Supero subito molte persone partite alle 4,30 dal rifugio, percorro la cengia orizzontale verso sinistra fino a portarmi praticamente sulla verticale del bivacco, da qui si inizia ad arrampicare verso la cima:
Salgo veloce, superando molti alpinisti: giustamente ognuno sale col suo passo e, per evitare di far fermare quelli che gentilmente mi fanno passare essendo più veloce, spesso salgo qualche metro a fianco ai passaggi segnati:
La giornata è veramente splendida, mi diverto e non sono stanco, i passaggi si susseguono veloci:
Il famoso tratto chiamato "Ferro da stiro", un diedro di una decina di metri, dove qualcuno (che scoprirò essere un'amica) ha lasciato posizionata la corda, per utilizzarla poi in discesa:
La neve presente qua e là non disturba affatto.
Poco dopo eccomi al tratto dei "Fornelli", dove passo altri alpinisti, per emergerne ormai a pochi minuti dal trattpo finale:
Supero il caratteristico gendarme detto "Duomo di Milano" ed eccomi alla giunzione con la Cresta Est:
Gli ultimi risalti che conducono alla cima:
Alle 9,40 sono in vetta, per l'ennesima volta:
Panorama splendido, foto di vetta:
Il telefono ha segnale, addirittura 3G, così riesco a comunicare a un po' di gente che è tutto ok come sempre e che non c'è posto migliore dove trovarsi, in questo momento...
Il vicino Dado di Vallanta:
La vista verso nord-ovest, con la catena che inizia con il magnifico Visolotto (m 3.348):

Rosa, Cervino, ecc:
Gli Ecrins, verso ovest:
Verso est, con il rifugio Sella giù in basso:
Verso le 10, dopo aver sgranocchiato qualcosa, inizio la discesa, in un'oretta scendo la parte rocciosa, molto divertente:
Torno ai miei ramponi e bastoncini, attraverso il ghiacciaietto:
Ripasso dal bivacco Andreotti alle 11,00:
Dal Passo delle Sagnette un ultimo sguardo alla parete salita:
e al Vallone delle Forciolline:
Scendo tranquillo e, ormai in vista del rifugio, ecco uscire dalle nebbie il profilo della poderosa cresta est del Viso, o meglio la sua parte iniziale:
Il rifugio Sella, con il Viso Mozzo (m 3.031) alle spalle:
Dopo una pausa e qualche telefonata dal rifugio, dove arrivo verso le 12,30, riparto per scendere al Pian del Re, tra una piacevole nebbiolina che mi salva dalle ustioni solari e che ogni tanto regala un'apertura improvvisa, come questa con vista sul Lago Chiaretto:
Alle 14,50 soo all'auto, dove mi aspetta la meritata Monster fresca da bere e... il vergognoso salasso dei 10 € del parcheggio...

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