sabato 15 febbraio 2020

ROCCA CASTELLO (m 2.452): Spigolo Maria Grazia+Balzola

Sabato 15 febbraio 2020
Io, Pier e Alessandro

La voglia di tornare a scalare in montagna, quella vera, era troppa.
Così scrivo a Pier e gli propongo una via in Castello, date le condizioni buone e il meteo relativamente favorevole.
Lui è già imparolato con Alessandro per una via nel finalese, ma la mia proposta è più allettante, così dicono sì entrambi.
Ok, sarà una cordata a tre sulla mia quarzite preferita!
Appuntamento alle 6,15 al casello autostradale, appuntamento a cui arriviamo tutti e tre in anticipo, tanta è la voglia di esserci.
Carichiamo l'auto di Pier e via verso la Val Maira.
Parcheggiamo al bivio tra la Provenzale e il rifugio Campo Base, la temperatura indica -4°C...
Ci prepariamo, portiamo le "armi pesanti": corde, rinvii, nut, friend, martello e chiodi.
La proposta è di salire la Rocca Castello (m 2.453) lungo il sempre bello ed elegante Spigolo Maria Grazia (V   D   8L   240 m), magari in combinazione con la Balzola (V   D+   8L   260 m) o la Variante Motti (IV+), vedremo sul posto a seconda delle condizioni (sole, ombra, vento, neve).
Io ho già salito in passato tutte queste vie, mentre i miei soci o (Alex) non sono ancora mai saliti in vetta, o sono saliti dal versante nord-est (Pier lungo la Sigismondi): sarà un piacere accompagnarli sulla mia cima preferita!
Iniziamo l'avvicinamento, con lo sguardo fisso sulla fantastica pinna della Rocca Provenzale, che da qui chiude la visuale sul resto del gruppo, orientato da sud a nord:
Saliamo tranquilli, la poca neve è portante.
Più in alto, eccoci in vista della nostra via, completamente al sole a partire dalle 9, in questo periodo:
Nel'ultima parte c'è un po' più di neve, come ovvio, ma sempre con la giusta consistenza per una progressione agevole, senza scivolare ma senza bagnarsi (io indosso scarpette basse da avvicinamento...):
La parete est, ancora qui ad aspettarmi...
Alle nostre spalle, verso sud, il magnifico contrasto cromatico tra il bianco della neve e il rosso della quarzite:
Arriviamo all'attacco della via poco dopo le 9,30; la temperatura è ottima, la giornata radiosa, la roccia sembra asciutta:
Saliamo i primi metri slegati per raggiungere un terrazzino sgombro dalla neve, dove poterci cambiare le scarpette e da cui fare sicura al sottoscritto che salirà la via da primo.
Mancano pochi minuti alle 10 quando attacco la parete lungo lo spigolo sud-est, raggiungendo in pochi istanti la prima sosta, nuova fiammante a spit e catena dopo il buon lavoro di Ciano Orsi e dei fratelli Galizio dello scorso anno.
Recupero da qui gli amici, che salgono il primo tiro (IV+) secondo lo schema che terremo fino al termine, Pier secondo e Alessandro terzo:

Dalla sosta mi sposto in diagonale a destra, doppiando lo spigolo e scalando la fantastica parete appena a destra dello spigolo stesso, verticale ma ben appigliata (IV+).
Gli amici seguono, con la neve che fa da scenico sfondo:
Terzo tiro (5b): mi sposto a destra in diagonale per pochi metri, per impegnare poi il tettino sul lato destro, con passaggi ben protetti da un chiodo basso e uno appena più in alto:
La roccia è fantastica:
Al di sopra, salgo un diedrino verticale, per poi uscire a sinistra, traversare e tornare al di sopra della verticale della sosta precedente:
Non trovo la nuova sosta, ma decido di fermarmi alla vecchia sosta a chiodi, per non sparire oltre lo spigolo e poter far sicura ai compagni avendo visibilità diretta.
Pier sale per primo:
Poi anche Alessandro:
La quarta lunghezza (IV) mi vede traversare ancora a sinistra lungo un'esile cengia, fino a raggiungere un ballatoio a pochi centimetri dal bordo dello spigolo; qui salgo un diedro-fessura ricco di appigli, con un chiodo universale giallo che già in passato mi era rimasto in mano e che anche oggi muove parecchio... io non lo rinvio, salgo direttamente ed esco a destra lungo il filo dello spigolo sud-est, con bella ed aerea arrampicata, fino al comodo terrazzino di sosta (spit e catena):
Da qui recupero gli amici:

La quinta lunghezza (IV)mi vede salire la parete molto articolata che ci riporta sul filo dello spigolo, molto divertente:
Dopo oltre 50 m raggiungo il terrazzino Rabino (sì, quello del mio incidente di quasi 14 anni fa), punto di incrocio tra lo Spigolo Maria Grazia e la Balzola; è un po' invaso dalla neve, ma è sempre un balcone fantastico:
Poco dopo eccoci tutti riuniti in sosta:
Per il proseguo, optiamo per il diedrone della Balzola, che pare la via più assolata in questo momento.
Impegno dunque il sesto tiro (IV+), salendo il diedro direttamente sopra la sosta:
Dopo una dozzina di metri, piego a sinistra per salire la faccia sinistra del grande diedro, in placca fessurata, bellissima, fino a un comodo terrazzino di sosta.
Pier poco dopo mi raggiunge:
Chiude Alex:
Siamo al settimo tiro (V), salgo ancora direttamente il grande diedro, fino alla sua uscita 40 m al di sopra:

Pier esce alla sua sinistra:
Alex un po' a destra:
Eccoci ormai al balzo finale, l'ultimo tiro (IV+), sempre fantastico ed estetico: percorro rapido le balze rocciose iniziali, mi porto al di sotto del castello sommitale, che affronto lungo il diedro-camino appena a destra dello spigolo sinistro (sembra un gioco di parole, ma è esattamente così...):
Ne esco a destra, per raggiungere la vetta al centro della parete:
Poco dopo ecco l'uscita degli amici sulla cima:

Felicità, questo è il termine giusto...
Si sta benissimo; la vicina vetta della Torre Castello (m 2.448):
Il panorama a ovest:
A nord-ovest:



Ci caliamo poi lungo la Diagonale Est, con un problema di incastro corde subito alla prima calata...
Risalgo e risolvo, poi più nessun problema, a parte qualche ovvia attenzione in più del solito a causa di neve e ghiaccio in alcuni punti, come ad esemio la grande cengia da attraversare prima delle ultime due calate a terra.
La consistenza della neve per la discesa poi sarà splendida, perfetta per scendere tranquilli e in sicurezza.
Alle 18,15 siamo all'auto, ora ci possiamo davero rilassare.

Nessun commento: