giovedì 14 marzo 2019

ROCCA MOREL (m 1.200): Via col Vento

Giovedì 14 marzo 2019
Io e il Pol

Che giornata!
Giorno di ferie e si riparte a scalare col Pol, il quale ormai propone solo più vie di un certo livello.
La scelta stavolta cade sulla Rocca Morel (m 1.200), dove saliremo la Via col Vento (6b+   TD+   10L   300 m), una via del mitico Fiorenzo Michelin.
Ci troviamo da Mario come sempre, colazione e via verso la Val Chisone, guido io.
Parcheggio al di là del ponte, poco prima di una segheria; ci prepariamo e iniziamo l'avvicinamento, che non sarà per nulla divertente... dopo la borgata fantasma, saliamo il ripido pendio nel bosco, dritto per dritto, trovando qualche bollo di vernice blu qua e là; poi ci portiamo più a destra e imbocchiamo una pietraia piuttosto scomoda, che risaliamo penosamente. La parete:
Finalmente, dopo un'ora e mezza, eccoci all'attacco della via, ben segnalato:
Al sole si sta bene, così ci leghiamo e io attacco il primo tiro (5a):
Placche, una scaglia svasa:
Salto la prima sosta, o meglio la rinvio, e proseguo lungo il secondo tiro (5c), più verticale e con qualche passo interessante, oltre a una sezione da toccare con attenzione, essendo piena di massi piuttosto instabili...
Raggiungo la sosta dopo un'uscita erbosa che richiede calma, quindi recupero l'amico:
Pol mi lascia in sosta all'ombra e attacca il terzo tiro (6a+), sostanzialmente in placca, con alcune fessure molto divertenti:
Poi è il mio turno:
Quarta lunghezza (5c, a dir la verità molto somigliante a un 6...): il Pol sale lungo lame staccate, tettini e fessure fino a una cengia, dove sosta:


Salgo a mia volta:
Quinto tiro (5b), il Pol sale per placche e risalti fino ad una sosta vicina, poi decide di proseguire e concatenare il sesto tiro, salendo fin sotto ad un piccolo tetto, per ribaltarsi sulla placca sovrastante (6a+) e continuare su placche fessurate fino ad un terrazzino con un albero, dove sosta:
Settimo tiro (5b): dopo un traverso in discesa a destra, salgo il diedrino iniziale, ma mi manca la sicurezza di afferrare la lama superiore...
Torno indietro, faccio salire il Pol, che supera il diedro, traversa a destra e supera il diedro verticale seguente, fino alla sosta:
Eccomi al diedro finale:
Torno davanti per l'ottava lunghezza (5b), prima traversando a destra per una decina di metri, esposti ma non difficili:
Quindi salgo direttamente la splendida parete verticale, con alcuni passi strapiombanti ben appigliati:

E' poi il turno dell'amico:

Con l'ottavo tiro (6b) le cose si fanno serie, benché io sia già un po' stanco...
Pol traversa a destra e risale uno sperone molto strapiombante, fino ad un punto di sosta sul margine destro del tetto, in piena esposizione:

Ultima lunghezza (6b+): Pol forza brutalmente il passo molto strapiombante che apre le danze:
...poi prosegue lungo la parete sempre strapiombante, fino a sbucare in vetta con ultimo passo atletico:
Quando tocca a me, devo ammettere che qualche santo in paradiso viene chiamato in causa... fino all'uscita della via:
Finalmente ci riposiamo, splendida via, niente da dire, per me un pochino troppo dura atleticamente...
Selfie celebrativo in cima, dove possiamo anche sgranocchiare qualcosa:
La discesa non appare molto invitante... la prima calata è infatti su cordoni vecchiotti avvolti attorno a un albero rinsecchito; aggiungiamo un cordone da abbandono, eliminandone alcuni vetusti, poi mi calo:
Il resto della discesa non ci dà problemi e pure la discesa sarà migliore della salita, scovando una traccia che ci farà evitare di rifare tutta la pietraia dell'andata (in parte)...

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