domenica 1 luglio 2018

ROCCIA NERA (m 4.075) + GEMELLO DEL BREITHORN (m 4.106): Traversata

Domenica 1 luglio 2018
Io e Lollo

Un'altra galoppata da ricordare in alta quota, battesimo dei Quattromila per Lollo e sfiancante corsa finale all'inseguimento dell'ultima funivia in discesa...
Andiamo per ordine: destinazione Cervinia per salire Roccia Nera (m 4.075), Gemello del Breithorn (m 4.106) e se ci scappasse, perchè no, anche il Breithorn Orientale (m 4.139)!
Ritrovo a Carmagnola, per ottimizzare: purtroppo ieri sera una cena di battesimo (battesimo vero, quello sì) mi ha impedito di andare a nanna prima delle 00,40... la sveglia impietosa mi stronca alle 3,35... e stavolta è davvero dura!
Ho già tutto pronto, salto in macchina e via, passo a raccattare il mitico Lollo a Carmagnola alle 4,30 poi via verso la Valle d'Aosta.
Rapida sosta colazione a Scarmagno, poi imbocco la Valtournanche e alle 6,20 siamo a Cervinia, al cospetto del maestoso Cervino (m 4.478):
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Riusciamo a salire sulla prima cabina, che perlatro parte con irritante e ingiustificabile ritardo di 15'... sapendo che l'ultima discesa sarà all'assurda ora delle 15,45!!! Con ancora almeno 6 ore di luce!
Vabbeh...
Prendiamo piede sul ghiacciaio del Plateau Rosa (m 3.480) verso le 7,50 e il panorama è già grandioso, con la Dent d'Hérens (m 4.171) e a destra il Cervino:
Partiamo senza ramponi, anche stavolta usciamo dai blocchi per primi: purtroppo è molto tardi, ma per salire in giornata non potevamo di meglio, per ora...
Le cime che vogliamo raggiungere normalmente vengono salite partendo dal Rifugio Guide di Ayas, salendo dall'omonima valle, oppure dal Bivacco Rossi e Volante; per poter provare a salire in giornata, l'unica soluzione è tentare di farlo usarlo gli impianti che portano a Plateau Rosa, da cui però c'è un lunghissimo spostamento orizzontale, oltre al dislivello e ai numerosi sali-scendi...
Il meteo è fantastico. Anche troppo, dal momento che lo zero termico a 4.300 m non è una buona cosa, visto che la neve sul ghiacciaio sta già smollando all'andata...
Saliamo il primo pendio affiancando le piste da sci, poi volgiamo a sinistra, lassù si vede il Piccolo Cervino, dove arrivano gli impianti da Zermatt:
Qui ci ramponiamo, ma la corda resta ancora nel mio zaino.
Poco dopo eccoci al Colle del Breithorn (m 3.850), dove ci leghiamo e dove la vista spazia verso tutta la catena dei Breithorn e il lontanissimo Roccia Nera (m 4.075):
Avanti con la scammellata sul ghiacciaio, prima in piano, poi scendendo, per poi tentare di non perdere quota e rimanere in alto verso sinistra, salvo accorgerci che non è tanto percorribile come soluzione, per si torna indietro e si perde quota fino in fondo, lungo il traccione autostradale...
Alcuni residui valanghivi da distacco di seracchi e cornici in alto, proseguiamo sprofondando purtroppo già dal mattino, ogni tanto... bruttissimo segna, anche se ampiamente previsto dallo zero termico altissimo...
In giro c'è ancora gente con gli sci, nella molto discutibile condizione in slego... al grido "i crepi son tutti chiusi"... no comment...
Noi andiamo avanti, la fatica già si fa sentire, con questo caldo...
Di fronte a noi, Castore (m 4.228) e Polluce (m 4.092), a sinistra il Roccia Nera:
Ci avviciniamo al pendio che costituisce la via di salita al Roccia Nera, sotto i lucenti ghiacciai tipici dell'alta quota, che tanto mi mancavano:
In alto a sinistra, Breithorno Orientale e Gemello del Breithorn:
Ora impegniamo la ripida salita al Roccia Nera, la traccia sale super-diretta lungo il pendio a 45°:
Lollo mi segue, superiamo alcuni scialpinisti e si prosegue sotto un caldo infernale:
Tutto prima o poi finisce, anche il pendio di salita: usciamo sulla cresta sommitale e volgiamo a destra, tenendoci a debita distanza dalle enormi cornici che si gettano sul versante opposto:
Alle 11,30 siamo in vetta al Roccia Nera (m 4.075), per l'amico è il battesimo dei Quattromila, finalmente:
Sgranocchiamo qualcosa, poi ripartiamo percorrendo la cresta finale a ritroso, per proseguire in cresta verso i Breithorno:
Eccomi alla sella verso il Gemello del Breithorn (m 4.106):
Il percorso in cresta qui è molto esposto ma facile, poi saliamo un canalino fino a 50°, un po' delicato per l'inconsistenza della neve:
infine raggiungo le rocce, il mio terreno preferito, dove allestisco una sosta volante e recupero l'amico, per proseguire gli ultimi minuti fino in cima:
Alle 12,20 siamo sulla seconda vetta di giornata, il Gemello del Breithorn (m 4.106):
Autoscatto di vetta, per me è il 29-esimo Quattromila; alle nostre spalle la muraglia scura del Roccia Nera (ecco perchè si chiama così...):
Sua maestà il Cervino fa capolino tra le punte della cresta dei Breithorn:

Percorriamo la crestina di vetta, delicato, con un traverso che andrebbe protetto in qualche modo, probabilmente, poi reperisco la calata in doppia, con tutti i dubbi della vigilia sulla lunghezza della corda necessaria...
Alla fine facciamo due doppie con la corda da 40 m e andiamo bene; la prima:
La seconda ci deposita sul ghiacciaio, all'intaglio tra Gemello e Breithorn Orientale:
Punto della situazione: sono le 13,25.
Con un tentativo disperato forse potremmo pensare di andare a prendere l'ultima funivia in discesa, alle 15,45; se tentiamo anche la salita dell'Orientale invece faremo molto tardi.
Ok, scendiamo, ci buttiamo a cannone a scendere il ripido pendio su neve inconsistente, passiamo quasi di corsa la terminale e cerchiamo di raggiungere al più presto il traccione dell'andata:
Non possiamo passare dove vogliamo, pena il troppo sprofondare, ma finalmente la raggiungiamo, per poi percorrerla a rotta di collo, sempre sprofondando, incoraggiandoci a vicenda per un paio d'ore, paragonando la nostra discesa (in realtà fatta di diversi metri di dislivello di risalita verso il Clle del Breithorn, eterni!) alla ritirata di Russia...
Alla fine arriviamo appena in tempo, distrutti, scendendo con l'ultima cabina di servizio (ebbene sì, insieme all'immondizia del rifugio...).
Alla grande!

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