sabato 27 maggio 2017

ROCCA CASTELLO (m 2.452): Rinaudo

Sabato 27 maggio 2017
Io e Simone

Ancora una salita in Castello, col ritorno in pista (su queste pareti) di Simone!
Per l'occasione optiamo per la Rinaudo (V   D+   7L   210 m) alla Rocca Castello (m 2.452), via classica che ho salito un paio di anni fa e che mi era piaciuta tantissimo.
Causa impegnpo mondano di Simo la sera prima, partiamo sul tardi, alle 7,00 e ci dirigiamo verso la ormai ben nota... Chiappera.
Purtroppo quando transitiamo al parcheggio basso troviamo già 6 o 7 auto parcheggiate... colpa anche mia e dei miei resoconti entusiasti sul web...
Oggi decidiamo di inaugurare la stagione dell'avvicinamento dall'alto e anche lì... troviamo già ben 7 auto!
Chi mi conosce comprenderà la mia disperazione, io che amo scalare con l'intera valle egoisticamente tutta per me...
Tant'è.
Ci prepariamo e iniziamo l'avvicinamento alle 9,25, dopo la solita sacra sosta colazione a Dronero.
Il sentiero sorprendentemente è totalmente privo di neve, causa il gran caldo che sta facendo da alcuni giorni: oggi lo zero termico sfiora i 4.000 m!
Raggiungiamo il Colle Greguri, dopo aver superato prima una coppia, poi due ragazzi piegati sotto zaini enormi.
Le condizioni, il meteo, la roccia... tutto è perfetto!
La parete est della Rocca, con il tracciato della via che scaleremo:
Fortunatamente tutte le cordate presenti sono impegnate sulle vie più gettonate, King Line, Spigolo Maria Grazia, Solo per Bruna.
Ci prepariamo e attacco io il primo tiro (V), tiro chiave della via, cosa che non amo molto a freddo...
Mi porto in leggero diagonale verso sinistra sotto l'evidente tetto giallo ocra, tra Solo per Bruna e King Line, rinviando un primo chiodo quasi subito e salendo poi verso il tetto:
Approccio il tetto proteggendomi con un friend, poi attacco la scaglia:

Qualche passo atletico ma con possibilità di riposo tra uno e l'altro, poi rinvio un nut incastrato e proseguo:
Oltre il bordo del tetto inizia un diedro-fessura verso destra, con alcuni passi delicati e di forza allo stesso tempo, piuttosto tecnico, ben chiodato da due chiodi datati ma rassicuranti:
Un ultimo passo mi conduce a destra, da cui traverso facilmente al terrazzino di sosta.
La sosta è a dir poco inquietante: 3 spit, si cui 2 senza piastrina... uno di questi raffazzonato con un maillon fissato con un dado:
Qui ci starebbe un bel discorsetto sull'attrezzatura delle vie, nel 2017... io ormai la penso così: almeno per quanto riguarda le soste, spit su TUTTI gli itinerari, basta artigianato e basta mettere a rischio anche il secondo di cordata...
Rinforzo alla meglio la sosta, poi faccio salire Simone:
Dopo esserci riuniti in sosta e dopo i commenti sulla stessa sosta, Simo mi invita a rimanere davanti e lo capisco, su queste pareti in particolare può servire un minimo di riambientamento, dopo un po' di tempo...
Vado avanti nel diedro a destra della sosta che apre il secondo tiro (IV+), al suo termine mi sposto in placca, rinviando un paio di chiodi, poi vado a sostare in cima ad un pilastrino, poco a sinistra della sosta di Solo per Bruna, occupata da un ragazzo:
Trovo la sosta attrezzata con i miei cordini dimenticati due anni fa: benissimo, meglio così, li ho dimenticati qui e sono stati usati bene!
Simo mi raggiunge:
Vedo un'ombra e sento urla di divertimento. Alzo gli occhi ed ecco cosa avevano i due ragazzi nei loro zainoni: il parapendio!
Spettacolare... prima o poi...
Sono appena decollati dal vicino Monte Eighier:
Simo nel diedro prima della sosta:

Terzo tiro (IV): mi sposto a sinistra pochi passi, poi salgo il diedro, per uscire quasi subito a sinistra, sullo sperone:

Salgo qualche metro, poi le difficoltà si abbattono, traverso a sinistra e mi porto verso la terza sosta, sul grande masso staccato; la salto e mi porto alla vicina terza sosta di King Line, dove sono passato solo pochi giorni fa, in quanto più solida e sicura.
Simone è presto sulle mie tracce:
Supera la strozzatura tra il masso staccato e la parete, poi si assicura in sosta:
Fa un caldo incredibile, non sembra vero di essere solo a maggio...
Alla nostra sinistra, ecco il quarto tiro (V): percorro un traverso di una decina di metri a sinistra, con un singolo passo un po' delicato, rinviando un chiodo quasi subito e un secondo poco dopo il passo tecnico, quindi mi porto alla base della splendida fessura strapiombante che caratterizza il tiro:
Rinvio un chiodo, poi un cordino su clessidra, quindi salgo deciso, non piazzo protezioni per non ghisarmi e preferendo salire in fretta, quindi esco nella cengia-nicchia caratterizzata da una pianta secca staccata, rinvio per direzionare le corde al di sopra della fessura a vantaggio del secondo, poi ecco la sosta su due chiodi:
Alla mia sinistra sento e intravvedo una cordata da tre alla base del Diedro Calcagno (magnifica via che ho salito lo scorso settembre), mentre Simone inizia il traverso, sotto di me:
La fessura strapiombante:
Quinta lunghezza (IV+): faccio un tentativo esplorativo a destra della sosta, dove sembra logico salire, ma torno sui miei passi e attacco il diedro a sinistra, rinvio un chiodo alla mia destra, poi salgo la fessure che sale in diagonale a destra:
Proseguo in diagonale a destra, incontrando difficoltà decrescenti, fino a portarmi all'incrocio con la Diagonale Est, sulla cengia da dove sale il diedro finale.
Simone mi raggiunge, in bella esposizione sul sentiero e sui prati ormai molto lontani, in basso:
Sesto tiro (III+): invito Simone a ritrovare il ritmo anche da primo e va avanti lungo il diedro articolato che precede la bella fessura che sale in diagonale a sinistra tra le caratteristiche pareti nera e gialla, fino a raggiungere la sosta sulla cengia al di sopra, di nuovo al sole, all'uscita del Diedro Calcagno:
Lo raggiungo e proseguo subito verso il castellino terminale e la vetta, con l'ultimo, divertentissimo tiro (IV), tante volte percorso giungendo da tutti i lati della Rocca:
Poco dopo eccomi in vetta per l'ennesima volta, raggiunto da Simo e da altri ragazzi in arrivo dal Maria Grazia.
Sguardo subito a ovest, verso gli Chambeyron e le Cascate di Stroppia, finalmente "attive":
La piatta sommità della Torre Castello (m 2.448), dove stanno sbucando tre ragazzi dallo Spigolo Castiglioni:
Foto di vetta:
Dopo alcune chiacchiere, diamo una mano alla cordata che scende davanti a noi lungo King Line nel recupero delle corde, poi iniziamo la discesa a nostra volta.
Ringrazio sentitamente i simpatici regazzi conosciuti in vetta per l'aiuto a sbrigare un incastro di corde alla terza calata, poi siamo a terra poco dopo.
Lungo il sentiero di ritorno, ecco la vista da nord sulla mia cattedrale del cuore:
Dall'auto invece, ecco le pareti ovest, dove prima o poi andrò a mettere il naso:

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