sabato 29 ottobre 2016

ROCCA CASTELLO (m 2.452): Solo per Bruna

Sabato 29 ottobre 2016
Io e Paolino l'Alpino

Si torna in montagna, quella vera: anzi, la mia preferita, la Rocca Castello!
Finalmente riesco a portarci l'Alpino e la sua scelta cade su Solo per Bruna (5c   D+   6L   200 m), una via che io ho già ripetuto anni fa, ma senza salire da primo i tiri più impegnativi.
Partenza con comodo, in attesa che il sole scaldi un po' la roccia: alle 6,00.
Meteo ottimo e zero termico addirittura a 4.400 m, con assenza di vento: d'obbligo salire in montagna e lasciare le pareti invernali di media e bassa quota!
Sosta colazione a Dronero, poi saliamo verso Chiappera.
La temperatura è un paio di gradi sopra lo zero, ma sono certo che salirà di brutto tra non molto.
Il dubbio in questi casi riguarda se parcheggiare alla base della Provenzale oppure se salire verso le Grange Collet: quando manca poco alla meta, ci guardiamo intorno e valutiamo che non dev'esserci neve, quindi salgo su in auto.
Dal parcheggio lo sguardo è subito rapito dai colori autunnali dell'Alta Val Maira:
Iniziamo l'avvicinamento e ben presto scopriamo di aver fatto centro, la neve non c'è, saliamo tranquillamente fino alle mie amate pareti est:
Il sole splende, la temperatura è decisamente mite.
Dopo aver notato che è sparito il cordino verde dal primo chiodo della mia Via dei Pupazzi per indicarne l'attacco, ci dirigiamo al vicino punto di partenza della via che saliremo oggi.
Con sorpresa noto la presenza di due alpinisti sulla vicina via Rinaudo, via che considero magnifica e piuttosto "per amatori" del luogo.
Li salutiamo e ci leghiamo.
Io salirò i tiri dispari, a partire dal primo (5c), sempre verticale, povero di prese, lungo e piuttosto continuo:
Il primo tiro a freddo di ogni via richiede sempre più impegno del normale, così mi impegno a fondo per guadagnare la sosta, anche a causa del fatto che questa via in particolare è già totalmente in ombra alle 10, in questo periodo...
La chiodatura è a spit, piuttosto distanziati. Le soste sono a spit e catena, attrezzate per discesa in doppia.
Paolino mi segue:

Il secondo tiro è IV+, come tutti i tiri pari della via; ci alterniamo, l'Alpino davanti:
Un muretto fessurato conduce in cresta, poi facilmente si raggiunge la grande cengia, dove si trova la sosta.
La terza lunghezza (passi di 5c) presenta un paio di passi altrettanto impegnativi rispetto al primo tiro, ma è meno continua.
Qualche metro a destra, poi attacco un muretto e una placca verticale:
Raggiungo poi il diedro soprastante, che richiede qualche passo in opposizione e in spaccata:

Un ultimo muro articolato conduce alla terza sosta, da cui faccio sicurezza all'amico:
La quarta lunghezza (IV) sale per muretti articolati, quindi esce lungo una bella placca:

Salgo a mia volta:
Il quinto tiro (5a) è secondo me il più divertente: parto in diagonale a sinistra, rinvio un cordone su clessidra, poi mi ribalto oltre uno spigolino:
Proseguo ora lungo un magnifico muro ricco di appigli, leggermente a sinistra fino a portarmi sotto la verticale della sosta, che raggiungo lungo un diedrino appena accennato e un'ultima successione di placche articolate.
Paolino mi segue:

Forza, ci sei quasi!
Ultimi passi:
Ultimo cambio, va avanti Paolino per gli ultimi 15 m, fino all'uscita:
Il sesto tiro (IV+) propone una serie di placche articolate, poi l'uscita è verso destra, dove troviamo la sosta:


Tocca a me:
Mentre Paolino fa su le corde, eccomi già in vetta:
Ennesima volta sulla mia cima preferita, ma è sempre grandioso!
In cima siamo avvolti da un sole ed un caldo incredibili:
Relax, poi ci caliamo lungo King Line:
L'ultima splendida doppia:
Lungo la via del ritorno, un'ultima occhiata alle grandiose pareti ovest della miglior quarzite che conosca, come al solito è un arrivederci al più presto:

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