domenica 17 febbraio 2013

MONTE BRACCO (m 1.100): H2O (Variante iniziale) in solitaria

Domenica 17 febbraio 2013

Io

Oggi salgo da solo, approfittando di una rapida uscita domenicale in cui devo essere a casa molto presto.
Mi reco al fido Monte Bracco (m 1.100), dove arrivo praticamente per primo a parcheggiare.
Lo zaino, le scarpette, una mezza corda da 60 m e via, parto lungo il sentiero verso le pareti del settore del Torrione del Pissai, vicino alla Maga Circe.
C'è uno splendido sole, anche se fa freddino.
Salgo tranquillo, non incontro nessuno; la mia meta è la via H2O con Variante Iniziale (5b   10L   270 m): la via originale presenta infatti un primo tiro di 6a e non mi pare il caso di sperimentare l'autoassicurazione subito su un tiro di sesto...
E' da un po' di tempo che mi frulla in testa l'idea di provare l'autosicura: non mi va di ricorrere a troppi tecnicismi, però, così userò la forma più semplice, vale a dire mi assicurerò solamente con nodo machard e sarò costretto a salire, scendere e risalire ogni tiro.
Eccomi alla base della parete, dopo aver accuratamente imboscato i bastoncini telescopici:
Mi preparo, fisso un ramo di corda in sosta con un nodo barcaiolo e in un primo tempo infilo la corda nello zaino, nella speranza che riesca a sfilarsi con continuità:
Ok, sono pronto: primo tiro (4c), prima un muretto, poi sullo spigolo:
Molto presto mi rendo conto che la corda non viene... non riesco a darmi corda per progredire: ok, via la corda dallo zaino, la lascio libera:
Quando raggiungo la sosta, mi assicuro ed attrezzo una calata in doppia; scendendo, recupero i rinvii e, soprattutto, vado a liberare il capo della corda che avevo fissato alla sosta di partenza:
Risalgo poi arrampicando, recuperando ogni tanto la corda attraverso il nodo machard, fino a tornare in sosta.
Ora mi organizzo diversamente: fisso un capo alla sosta, normalmente, e mi avvolgo la corda a tracolla, per evitare che vada ad incastrarsi in qualche lama.
Il secondo tiro (4c) prosegue lungo una placca articolata, quindi traversa a sinistra alla sosta.
E' importante che tenga d'occhio sempre la lunghezza dei tiri, in quanto non devo mai superare i 30 m, pena l'impossibilità di poter ridiscendere in doppia fino a liberare il capo fissato alla sosta in basso...
Traverso ancora a sinistra, oltre la cascatella d'acqua, quindi attacco il terzo tiro (4c), un passo in partenza poi via senza difficoltà:
Il mio solito barcaiolo alla sosta di partenza:
La quarta lunghezza (4c) è molto divertente e bella verticale, seppur molto manigliata:
La roccia è ottima e così eccomi in vetta al primo torrione:
Ora mi aspetta un trasferimento di pochi minuti fino allo Sperone della Maga Circe, dove prosegue la mia via:
La quinta lunghezza (4c), partenza delicata, poi facile in placca:
Il sesto tiro (4c) prosegue in placca, mi stufo di manovre e salgo slegato:
Dopo un traverso a sinistra, salgo un breve tettino, ben appigliato:
Il settimo tiro (5b) è magnifico: un muro verticale da salire con attenzione, poi ancora in placca:
Dall'ottavo tiro in avanti le difficoltà non raggiungono più il quinto grado, quindi vado via liscio slegato:
Ancora un po' di neve qua e là:
Le placche del nono tiro:
La facile chiusura fino in cima alla struttura:
La discesa, dopo un breve spuntino, non è molto agevole: gli ultimi tiri erano più lunghi di 30 m, per cui non riesco a scendere in doppia con una sola mezza da 60 m...
Scendo a piedi, aprendomi un varco tra la vegetazione e le pietraie, fuori sentiero, fino alla base della seconda struttura, dove reperisco i sentieri e posso lanciarmi verso l'auto, per arrivare a casa nel primissimo pomeriggio, come pattuito...

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