Venerdì 21 febbraio 2025Io e Alberto
Su richiesta di Alberto, torno molto volentieri su questa bellissima via granitica ai Tre Denti di Cumiana (m 1.343).
La via in questione è Fratello Non Temere (6a 6L 170 m) e nella stagione fredda permette di fare una bella camminata, un po' di allenamento in avvicinamento (in vista di quelli seri della bella stagione) e percorrere splendidi passaggi su roccia con grip strepitoso.
Ci incontriamo direttamente al parcheggio di Cantalupa, via IV Novembre, ci prepariamo e via, si parte!
L'avvicinamento prevede una camminata di circa 1h 15', ma su ottimo sentiero, chiacchierando del più e del meno, in un contesto bellissimo, con un clima ottimo in questo periodo (in estate si muore dal caldo...).
A differenza dell'ultima uscita, la neve pare essersi sciolta e le condizioni dal parcheggio sembrano perfette, con le pareti asciutte:
Alla base della via, la targhetta presenta ormai il nome totalmente sbiadito...
Ci leghiamo e parto lungo il primo tiro (5c/6a), prima su un bel muro, aiutandomi con lo spigolo a destra:
Poi raggiungo un tettino, traverso a destra, salgo in placca per raggiungere la fessura che dà accesso al muretto finale ed alla sosta; poco dopo ecco l'amico sulle mie tracce:
Alberto capisce subito che la via è più impegnativa di quanto si aspettasse, ma la roccia è stupenda.
Intanto mi appresto a salire il secondo tiro (5c), raggiungendo il tetto che sovrasta la sosta, salendolo grazie alle buone prese, per poi proseguire lungo un bel pilastro e una successione di diedri, fino alla comoda sosta:
Alberto in uscita dal tetto, in dulfer:
La via è molto varia; la terza lunghezza (5c) propone una prima placca divertente, poi un diedro a tratti strapiombante, da superare con bei movimenti:
Ne esco su terreno vegetato, con attenzione, fino alla comoda sosta.
Quarto tiro (6a): salgo in verticale, mi porto sotto ad un tetto, che salgo sulla sinistra, poi proseguo lungo bei muri, sempre ben chiodati, per uscire su comoda cengia e sostare:
Siamo alla splendida quinta lunghezza (5c): uno strapiombo iniziale mi perette di innalzarmi dalla cengia, poi un diedro leggermente a sinistra mi dà accesso ad una serie di muri, fessure e scaglie a dir poco entusiasmanti, fino a sbucare in cresta, dove trovo la sosta. Alberto sale a sua volta, con grande soddisfazione:
Fino a sbucare in cresta anche lui, poco prima della sosta:
In pochi minuti percorro quindi la sesta facile lunghezza (4a), che mi conduce in cima, nei pressi della chiesetta; Alberto mi raggiunge e mi fotografa in sosta:
La croce sommitale:
Sgranocchiamo qualcosa e vai con l'immancabile selfie, prima della discesa:
Sul lato nord, le cose cambiano: neve e ghiaccio la fanno da padrone, ma l'ottima corda fissa aiuta di molto e in breve siamo al sentiero che conduce al Colle della Bessa, verso est:
Da lì torniamo al sole, su terreno asciutto; percorriamo l'ottimo sentiero, sempre piacevole, parlando del più e del meno come al solito, fino alle auto.
Alle prossime avventure!