mercoledì 23 dicembre 2015

ROCCA CASTELLO (m 2.452): Sigismondi in solo invernale

Mercoledì 23 dicembre 2015
Io

Un inverno così... merita di essere sfruttato al meglio!
Continua a far caldo e a non nevicare, lo zero termico si mantiene nei pressi dei 3.000 m, così mi viene l'idea di visitare ancora una volta la Castello anche in stagione invernale formalmente iniziata, l'antivigilia di Natale.
Nessuno è disponibile in settimana, ma io ho iniziato le ferie natalizie già il 23, quindi in un attimo elaboro l'idea: una solitaria invernale!
Le temperature sono relativamente alte, anche se la strada che percorre la Val Maira stamattina è ricoperta di uno strato di ghiaccio e brina.
Quando giungo a Chiappera poco dopo le 8,00 ecco lo strepitoso scenario che si apre per l'ennesima volta ai miei occhi, con la Rocca Provenzale che troneggia, improbabile missile di quarzite conficcato alla chiusura della valle:
La mia idea è di scalare la Rocca Castello (m 2.452) in solitaria invernale, non so ancora se autoassicurato o meno, e di studiare da vicino l'attacco di alcune vie non ancora salite nel gruppo.
Credo che sceglierò la via Sigismondi (III+   AD+   8L   180 m), che ho già salito anche da solo, in estate.
Il problema è che al parcheggio basso, prima di scendere dall'auto, la temperatura segna -5,5°C:
Ok, la ragione dice che tra poco più in alto si starà bene, andiamo!
Salto fuori dall'auto e intanto non c'è assolutamente vento, cosa fondamentale.
Inizio a salire, già imbragato come al solito per poter godere di uno zaino piccolo e non troppo pesante.
Ben presto il sole illumina (e soprattutto inizia a scaldare) l'amata quarzite delle pareti est del gruppo:
Salgo piano, fermandomi qua e là a studiare, valutare e fotografare alcune linee di salita.
Poco dopo eccomi in vista della Torre e della Rocca (la foto ha questo effetto strano a causa della condensa del mio sudore, essendo il telefono in tasca...):
Purtroppo, vedo che al Colle Gregouri ci sono due persone: nulla di personale, ma essendo qui per una solitaria invernale avrei egoisticamente preferito non incontrare nessuno...
Ovviamente quando li raggiungo mi dicono che hanno intenzione di salire anche loro la via Sigismondi (III+   AD+   8L   180 m)...
Io dico subito che salirò slegato, così mentre loro si legano sono già pronto a partire.
Un'occhiata alla parete est, anche col binocolo per valutare eventuale presenza di neve o ghiaccio nel diedrone della Diagonale Est, da cui avrei intenzione di calarmi; niente, tutto ok.
L'occhio segue inconsapevolmente anche la linea che ho tracciato poche settimane fa con l'amico Stefano su questa parete, la nuova Via dei Pupazzi:
Sono poco più delle 10,00 quando attacco le placche del primo tiro (III), anche questo già in ombra, a quest'ora:
Pochi istanti dopo sono all'altezza della grande cengia mediana, dopo aver salito i primi due tiri della via:
Traverso a sinistra la grande cengia, fermandomi a guardare da angolazioni diverse la mia nuova via, quindi salgo facilmente i risalti del quarto tiro, fino alla sosta a fittoni dove la parete si impenna nuovamente:
Poco più in alto raggiungo il passaggio dove la volta scorsa mi ero autoassicurato con la corda: oggi però mi sento molto sicuro e tranquillo, così la corda resta nello zaino e proseguo:
L'ambiente è grandioso come sempre, il passaggio è sotto di me:
La sosta vecchia, grande fascino e rispetto per chi passava di parecchi lustri fa, con l'attrezzatura dell'epoca:
Ora sono a pochi passi dal filo di cresta, dove la via prenderà nuovo slancio verticale ed esposizione:
Ancora splendide testimonianze di un alpinismo magnifico:
Salgo veloce e concentrato anche i tiri in cresta, a metà della quale scatto alcune foto da un'angolazione bellissima:
Sopra di me ancora roccia, la temperatura è incredibile, sto benissimo addirittura all'ombra e nemmeno la roccia è troppo fredda:
Eccomi all'uscita della mia nuova Via dei Pupazzi, queste sono le placche del sesto tiro che conducono in cresta, viste dalla sosta di arrivo:
Un autoscatto poco prima del castello sommitale, ormai è fatta:
L'unico difetto di queste pareti è sono troppo brevi, se percorse velocemente... Giunto alla croce di vetta, mi accorgo che purtroppo il divertimento è durato solamente 28 minuti!
Un sole caldo mi investe, sono solo le 10,30 di mattina:
Si sta benissimo, le cime intorno sono in veste tardo estiva o autunnale:
Sono solo in vetta, uno sguardo alla piatta sommità della Torre Castello, vicinissima:
Dopo uno spuntino e qualche sms agli amici, inizio a calarmi in doppia lungo la Diagonale Est, avendo una sola corda da 60 m.
Nessun intoppo, poco dopo sono alla cengia mediana, che percorro a ritroso, soffermandomi ancora a fotografare alcuni tratti della nostra nuova via; l'uscita del terzo tiro:
Secondo e terzo tiro:
La parte alta della via:
Poco dopo studio da vicino altre vie che vorrei salire al più presto, a partire dalla Genovesi Est alla Punta Figari; questo è l'attacco della via:
Ancora non è finita questa splendida giornata (sono solo le 12,30) e già ne costruisco di nuove...

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