sabato 17 ottobre 2015

ROCCA SUFREID (m 1.400): Daniela

Sabato 17 ottobre 2015
Io e Paolino l'Alpino


Una giornata particolare, segnata soprattutto dal freddo e da previsioni meteo non proprio azzeccate...
Dopo attento studio io e l'Alpino ci accordiamo per la via Daniela (6a+   9L   230 m) alla Rocca Sufreid (m 1.400), sopra l'abitato di Perloz (AO).
E' una via che abbiamo adocchiato già da tempo, ma che abbiamo sempre scartato per via dell'esposizione ad ovest, che per una via da salire nella stagione fredda è un punto a sfavore piuttosto pesante...
Grazie ad una recensione su Gulliver di pochi giorni fa scopriamo che in realtà la via è esposta a sud, così optiamo per questa scelta.
Partenza alle 6,00 e via tra le nebbie alla volta della Vallée.
Un paio d'ore più tardi parcheggiamo e ci prepariamo, con una temperatura di 5°C.
Inizia il sentiero, che all'inizio è accettabile: i primi 20 minuti ci vedono salire tra castagneti, muri a secco e terrazzamenti, con percorso evidente e ben segnalato; poi costeggiamo un cantiere con cui si sta realizzando una strada, quindi svoltiamo a destra per salire diritti su per la montagna, lungo pietraie e boscaglia piuttosto infami, senza sentiero e seguendo ometti in pietra e bolli di vernice rossa.
Tutto questo per circa un'ora, mentre il morale non è certo alto a causa delle nuvole che persistono sul "nostro" lato della valle...
Finalmente ci siamo, eccoci in prossimità della parete, dopo un'ultima parte di salita ancor peggiore, salendo in mezzo ad una grossa frana, rovi e boscaglia fitta...
Quando siamo pronti per attaccare la via, sono le 9,00.
Il primo tiro tocca a me: la difficoltà dichiarata è 4b e già si capisce che sarà impegnativa...
L'attacco della via:
Salgo il muro verticale, poi la pendenza diminuisce e raggiungo la sosta dopo circa 25 m, sosta da cui recupero il socio:
La sosta, collegata:
Il sole si è lasciato appena intravvedere e già si eclissa... la temperatura è bassa, la roccia gelida...
Paolino attacca il secondo tiro (6a): prima supera un tettino sulla sinistra, ben manigliato, poi sparisce alla mia vista, per riapparire più tardi, dopo lunghi minuti di imprecazioni, anche spassose:
Il tiro è piuttosto impegnativo, fisico e con chiodatura che rende l'obbligatorio secondo noi nettamente superiore al 5b dichiarato.
Il tiro è verticale e, dopo un traverso a sinistra iniziale, sale in leggera diagonale verso sinistra, per uscire a destra alla comoda sosta su terrazzino:
La sosta:
Il terzo tiro (5b) è secondo me il più bello: affronto prima una paretina verticale solcata da una fessura:
Ovviamente in dulfer, visto la fessura sul fondo del diedro si presta benissimo:
Segue poi una lunga serie di muri, placche e spigoli che mi fa salire di oltre 40 m, inseguito dalle nebbie che salgono implacabili:
Ancora un tettino, poi un lungo spigolo, magnifico:
Raggiungo la sommità del pilastro, dove trovo la sosta e da cui recupero Paolino, che sale lamentandosi delle mani rese insensibili dal gelo:
Continuiamo, ma sì!
Quarta lunghezza (4c): ormai inghiottiti dalle nubi e dalle nebbie, eccoci alle prese con tiro facile; Paolino sale le prime placche arrotondate, per superare un altro muretto lungo lo sperone che ora ci porta verso destra, poi trova la sosta con due spit da collegare, traversando qualche metro a sinistra:
Il quinto tiro (5c) propone uno strapiombo iniziale, che supero con meno difficoltà del previsto, poi una placca che si fa delicata quando mi porto sotto ad un secondo tettino da superare leggermente a sinistra:
Segue uno spigoletto e la comoda terrazza di sosta:
Paolino esce dal secondo tettino:
La sesta lunghezza (data 5b, ma con passi almeno di 5c) tocca a Paolino e lo farà dannare:








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