sabato 24 marzo 2012

CROIX de TOULOUSE (m 1.600): Pilier Bleu


Sabato 24 marzo 2012


Io, Manu e Renato

Giornata divertente, nata dopo lunghe discussioni con Manu sulla destinazione.
Purtroppo Paolino l'Alpino non è dei nostri nemmeno oggi.
La mia idea è di tentare Super Calcaire (6a TD 10L 300 m) alla Rocca Clarì (m 2.051), con l'alternativa di proseguire verso Briançon in caso la temperatura fose troppo bassa (la parete è esposta a nord-ovest).
A dir la verità, quando superiamo Cesana e raggiungiamo la base della parete, la temperatura segna +5°C e sono solo le 8,50 del mattino, per cui secondo me si potrebbe fare, attaccando con calma tra un paio d'ore...
Manu esclude subito l'idea, così proseguo alla volta della nostra seconda patria, il briançonnais.
Andiamo alla Croix de Toulouse (m 1.600), immediatamente al di sopra dell'abitato di Briançon, dove sono stato una ventina di giorni fa; la via prescelta è il Pilier Bleu (6a+ TD 7L 200 m):
Salendo lungo il sentiero incontriamo la prima vipera della stagione... è a pochi passi da noi e si allontana lentamente: fa ancora freschino ed i suoi movimenti ne risentono... Alla fine si nasconde sotto un masso:
Siamo all'attacco della via, il clima è magnifico e siamo in maglietta:
Ci leghiamo, vado avanti io per i primi tiri.
La roccia è un calcare magnifico, con ottimo grip.
Il primo tiro (5b) attacca un diedro verticale, ma ben appigliato:
Non è molto lungo, in breve sono in sosta, due chiodi da collegare.
Bene, anche oggi buoni sensazioni.
Resto davanti nel secondo tiro (5c), in cui attacco a sinistra una breve placca che conduce ad un diedro decisamente liscio:
Dopo pochi passi traverso a sinistra, a prendere una fessura che per rocce ora più articolate mi conduce in cima al risalto, una cengia con comodissima sosta su spit.
Recupero i compari, mentre studio la parete verticale, in un tratto leggermente aggettante, con un calcare magnifico... che mi convince: conduco ancora per il terzo tiro (6a):
Attacco il muro, poi raggiungo il passo chiave (6a), un ristabilimento verso sinistra delicato; segue il superamento del leggero strapiombo, risolto una volta raggiunta una buona presa; visto che il movimento deve comprendere la rinviata, do fondo a troppe energie ed ho bisogno di un resting.
Esco poi su placche più semplici, quindi un traverso a destra di 7-8 metri mi conduce alla comoda sosta, seguito dai soci.
Renato:
Manu:
Cambio della guardia: passa avanti Manu.
Quarta lunghezza (6a+), veramente entusiasmante.
Un unico, lungo muro verticale, solcato da una fessurina; passi di 6a dopo i primi 5 metri più facili, poi la parete si raddrizza: se percorsa pienamente al centro è 6a+; se si resta leggermente più a sinistra, 5c:
La chiodatura della via è estremamente plaisir, stile Gérard Fiaschi, apritore che noi apprezziamo molto.
In sosta con me, Renato...
La sosta è in cima alla paretina: Renato sale da secondo, io chiuderò la cordata:
Il quinto tiro (5c) non è molto bello, la roccia peggiora un pochino ed i passaggi non sono granché, sempre in diagonale verso destra:
Sesta lunghezza (6a+), secondo me la più dura.
Alcuni facili metri portano ad un traversino in spaccata verso destra, quindi si continua in traverso con un passaggio veramente delicato ed aleatorio, peraltro protetto molto bene:
In seguito Manu risale alcuni metri ed attacca un lungo diedro verticale, in opposizione:
E' l'unico appunto che mi sento di muovere ai chiodatori: nel diedro ci sta uno spit in più, tutta la vita, secondo me...
Usciamo in cima al pilastro (il Pilier Bleu, appunto), ci spostiamo una quindicina di metri ed attacchiamo l'ultimo tiro, il settimo (5b).
Passa avanti Renato, che risale la parete articolata:
Poco dopo, eccoci tutti in cima, con Briançon ai nostri piedi:
La discesa è un casino... e noi ci incasiniamo! :-D
So che dobbiamo traversare a destra, ma stavolta il canale giusto non lo becchiamo... da lontano è tutto chiaro, ma quando ci sei dentro non si capisce molto della fisionomia della parete...
Comunque fortunatamente non ci imbattiamo in alcun salto roccioso serio e scendiamo: scopriremo poi di esserci tenuti troppo a destra, così scughiamo sul sentiero della via normale alla montagna.
Tornati all'auto, ci cambiamo e ci concediamo una sosta ristoratrice nel dehors di un bar vicino, in maglietta, mentre gli astanti hanno il piumino... incredibile...
Un ultimo sguardo alla parete, su cui personalmente non ho più molto da salire, poi a casa, soffrendo per radio la partita del Milan.

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