sabato 10 marzo 2007

Monte COUDREY (m 1.298): Olympic Spirit + Al


10 marzo 2007



Io e Simo




Paolino l'Alpino è impegnato con l'uscita di due giorni del corso di Scialpinismo.
Paolo si spara l'ultima uscita stagionale di sci.

Manu lavora (schiavo!).

Carlo non pervenuto.

Fabri col pupo: beh, ormai ha più di due mesi, potresti cominciare a fargli vedere la roccia!!!

OK, Simo, siamo io e te: ci regaliamo una giornata in Vallée?

Scaliamo Olympic Spirit (5c D+ 200 m 8L) al Monte Coudrey, ad Albard (AO).

Partiamo alle 7,30; solita sosta all'autogrill di Scarmagno: panozzo con bistecca e coca, alle 9 del mattino: ottimo!

Poi via, alle 10,00 attacchiamo.




Il primo tiro, con la corda dei due ragazzi che partono prima di noi; li lasciamo andare, anche perchè diverse soste sono da attrezzare e non è simpatico ammucchiarsi in sosta, quando ognuno la deve attrezzare...


Il primo tiro parte all'ombra, fa un po' frescolino, ma non lamentiamoci; Simo si prepara ad assicurarmi: c'è da fidarsi di un personaggio così?



Una prima lunghezza di 4+ è l'ideale per riscaldarsi:

Il secondo tiro è 5c e ci impegna non poco...

Il terzo tiro presenta il passo più duro della via, dato 5c, ma io ci aggiungerei almeno un +...
Parto lungo uno spigolo marcato, esposto ma ben appigliato, segue una traversata resa delicata dal fatto di essere sprotetta: è rimasto il chiodo a pressione, ma manca la placchetta, per cui è inservibile, non si può rinviare...
Dopo il traverso, si sale una placca chiusa in alto da un muro strapiombante e liscio, con alcune prese discrete sul bordo superiore: in pratica, si tratta di una bella serie di trazioni solo su braccia, per issarsi oltre lo strapiombo quasi senza l'aiuto dei piedi.
E qui ci regaliamo una piccola mungitura!!!

Segue uno strano trasferimento, caratterizzato dal passaggio sotto a due massi, che formano uno stretto cunicolo da cui si sbuca sotto la placca successiva:


La quarta lunghezza, prima della quale si incontra una possibile via di fuga dalla via, è molto divertente: una placca lavorata decisamente estetica, verticale ma non difficile:

Un altro breve trasferimento ci fa passare da uno sperone all'altro:



Da qui in su, una serie di placche da scalare in relax, alcuni tratti verticali, ma sempre lavorate e sempre entro il 4b:




Proprio sotto di noi, il maestoso Forte di Bard:

Dopo circa 3 orette di scalata al sole, disturbata dal vento nella parte alta, usciamo in cima:





Sullo sfondo, la vetta scintillante dello ??? (adesso mi informo...)


La vicina e celebre Corma di Machaby:

Scendendo verso il parcheggio, ci imbattiamo in una piccola e tranquilla falesia, il Settore Lawrence.

Saliamo una splendida via da percorre integralmente in dulfer: Al (5)


Alla fine ho le braccia completamente ghisate... specialmente il braccio sinistro, più debole del tutt'altro che potente braccio destro, arriva al limite dei crampi...

Io per oggi ne ho abbastanza, sono stanco.

Scendendo dalla via, rinvio la corda sull'ultimo spit della via vicina; Simo si fa ancora i due tiri che salgono la placca sulla destra, 5+/6a, in top-rope.

Poi, facciamo le corde e torniamo alla macchina, dove facciamo la conoscenza di Tito Sacchet & soci, instancabili chiodatori della zona, da una quindicina d'anni: come sempre cerco di fare, non manco di ringraziare lui e chi come lui ci regala la possibilità di divertirci in sicurezza!

Nessun commento: